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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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De Petra, Giulio: Gli ultimi ripostigli di denari
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0372

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- 360 -

cui Pansa ed Albino abbiano potuto monetare in-
sieme. D'altra parte, non solamente Ossolaro, ma
anche Villola e Collecchio, mentre presentano que-
sti denari, mancano assolutamente di qualsiasi mo-
netiere degli anni 709 e 710: e però essendo stato
Pansa pretore nel 706, si può ritenere che anche
Bruto abbia in queir anno ottenuta la stessa magi-
stratura, e così monetato insieme come pretore.

Dopo i denari degli anni 705 a 707 il ripostiglio
di Collecchio dà Palikanus, ed Ossolaro Marcelli-
nus. Quest' ultimo zecchiere e M. Fiso M. f. Frugi
(apparso nel deposito alquanto posteriore di S. Anna)
sono posti nell'ordinamento Mommsen-Blacas prima
del passaggio del Rubicone co'Nr. 307,308. Ma non
essendosi trovati nel ricco tesoro di Cadriano, e
comparendo invece per la prima volta ne'tesori
nascosti durante le guerre civili, mi pare più con-
veniente richiamarli nel collegio del 708, che in tal
modo viene composto di Palikanus, Marcellinus e
M. Fiso M. f. Frugi. Da ciò può inferirsi che i ri-
postigli di Ossolaro e Villola siano stati seppelliti
nel 708, perchè vi apparisce di questo anno un solo
monetiere in Ossolaro {Marcellinus), ed in Villola
non altro che il denaro Cos tert dici iter. Invece il
nascondimento di Collecchio avvenne alquanto più
tardi, forse nel principio del 709, perchè oltre ad
un monetiere (Palikanus), e al denaro Cos tert dici
iter, ha pure Cn. Magnus imp, M. Poblici leg.propr.

Sassoforte

I seguenti nomi, non apparsi ne'precedenti ri-
postigli, si trovarono in quello di Sassoforte:

P. Accoleius Lariscolus
Pettilius Capitolinus
L. Valerius Acisculus
L. Aemilius Buca
P. SepulUns Macer

La leggenda Caesar dici perpetuo ovvia sui de-
nari di questi ultimi due zecchieri li fa certamente
assegnare all'anno 710 ; e restano i tre primi per
il 709.

L'anno 710 è contradistinto dal numero aumen-
tato dei magistrati monetali, che sono IlIIviri,
non più Hlviri. La immagine del Dittatore, l'epi-
grafe Caesar elici perpetuo o clict quart, e il tipo
di Venere Mcefora fanno, come ha dimostrato
il Mommsen (Mùnzw. pg. 658, not. 558) entrare
nel 710 cinque IlIIviri, invece di quattro : L. Fla-

minius Chilo, L: Aemilius Buca, M. Mettius, P. Se-
pullius Macer, G. Cossutius Maridianus; l'anomalia
si spiega ammettendo che M. Mettius, forse per
morte, abbia lasciato vacante il posto, che fu riem-
pito da Cossuzio Maridiano.

Vigatto, Pieve Quinta, Cajazzo

Il suo frutto l'ha anche dato il piccolo depo-
sito di Vigatto, dimostrando che la prima moneta
di M. Antonio sia stata quella con la leggenda
M. Anton imp, Caesar die: e se n'è avuta la con-
ferma nel ripostiglio di Pieve Quinta.

Il tesoro di aurei scoverto a Caiazzo, anche di
accordo con Pieve Quinta, ha provato che i IlIIviri
del 711 furono:

P Clodius M. f
L. Livineius Regulus
L. Miissidius Longus
C. Vibius Varus

Carbonara

Diventando scarsissimi dopo l'anno 711 i nomi
de'zecchieri non è infondato il supporre che i Trium-
viri abbiano reclamato pe'reggenti dello Stato quel
posto.sulla moneta pubblica, che i zecchieri occu-
pavano co'loro nomi. Questi pertanto si applica-
rono a monetare quasi esclusivamente co'nomi
de' Triumviri, o de' loro parenti (Gaio e Lucio Au-
tomi), o de' principali aderenti (M. Agrippa) ; e ben
di rado aggiunsero qualche conio col loro proprio
nome. Di quest' ultima specie tre soli denari si sono
trovati a Carbonara: Q. Voconius Vitulus, M. Ar-
rius Secundus, C. Numonius Vaala.

Gli altri denari vi sono mancati, o perchè rari, o
perchè non ancora coniati quando il tesoro venne
seppellito. Il motivo della rarità si può riscontrare
ne'denari di Ti. Sempronio Gracco, che avendo
molti punti di somiglianza con quelli di Voconio
Vitulo, pare che non si possano disgiungere da
questi. Invece C. Clodius C. f.,. Vestalis è da rite-
nersi coniato dopo il nascondimento di Carbonara,
perchè essendo- una moneta quasi comune, non
ha potuto mancarvi a causa della rarità sua.

Il seguente prospetto concreta le osservazioni
fatte sui depositi posteriori alla guerra sociale.
 
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