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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Poggi, Vittorio: Iscrizioni etrusca su di un vaso fittile a forma di uccello
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0376

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- 364 -

forme grafiche, nonché dalla mancanza di inter-
punzione, oltre a quello, ancor più decisivo, risul-
tante dalla disposizione della leggenda secondo il
sistema detto dai Greci ansiqrjSòv, o ottvqióòv,
cioè a spirale: e si avrà un complesso di indizi
più che sufficiente per ritenere che l'iscrizione ri-
salga ad un'alta antichità.

La mancanza di interpunzione ha, invero, per
effetto nella maggior parte dei casi di rendere ma-
lagevole e dubbiosa a chi si accinga a decifrare
una epigrafe etrusca la scompartizione dei singoli
membri della stessa ; tanto più quando la leggenda
sia disposta a circolo o a spirale, potendo in tal
caso rimanere incerto anzitutto il punto di par-
tenza dell'iscrizione. Ciò appunto si verifica nella
famosa Corp. inscr. itàl., 2609 bis, il cui tenore
è oggetto di controversia fra gli etruscologi, pre-
standosi infatti a due lezioni di carattere essen-
zialmente diverso, secondochè si adotti la scom-
partizione del Fabretti (Gloss., col. 1173), o quella
invece che ne ha fatto il Corssen (Ueber die
Sprache der Mrusker, I, p. 756).

Nella fattispecie, tuttavia, le difficoltà che gene-
ralmente si oppongono ad una esatta lezione sono
nella quasi totalità eliminate. Imperocché, se da
una parte la chiarezza dei singoli elementi gra-
fici ne agevola singolarmente la trascrizione, dal-
l'altra le nozioni generali che si posseggono circa
alla tessitura delle epigrafi etrusche, il sussidio
dei confronti e la presenza neh' iscrizione di voci
ormai assicurate, almeno per quanto spetta alla
forma e alla fonetica, permettono di scompartire nel
modo più logico il testo epigrafico ; la cui lezione
si può pertanto stabilire con tutta sicurezza in

mimulularilezilimlax

e scompartire con molta probabilità:

mi mulu larile zili mlax

Prima di addentrarmi nell'analisi di questa epi-
grafe debbo richiamar l'attenzione del lettore sul-
F analoga

mi mulu kaviiesi
graffita sul più volte citato vaso tarquiniese. ')

i) Il D.r C. Pauli ha modificato la mia lezione dapprima
in mi mulu kaviies 1 (Etr. Stud. Ili, p. 59), poi in
mi mulu kaviiesi (Etr. Forsch. und Stud. Ili, p. 51).
Anche il prof. E. Lattes espresse dei dubbi circa al rad-
doppiamento dell' i {Appunti etruscologici, p. 17).

Ho già segnalato i rapporti di affinità che il
vaso a cui si accenna, per materia, forma, dimen-
sioni, tecnica e stile, ha con quello di cui si oc-
cupa la presente memoria. Ma non meno intimi
sono i rapporti che corrono fra le due iscrizioni,
identica, anzitutto, è la loro paleografia, come
identico è il carattere dei due titoli. La formola
della dedica è la stessa in entrambi; né meno
evidente è l'analogia dei due titoli rispetto alla
tessitura epigrafica. Ne segue che le due iscri-
zioni si scambiano luce a vicenda ; e che una spie-
gazione che calzi all' una di esse deve di necessità
convenire anche all'altra, almeno per le voci che
si corrispondono.

Ciò premesso, passiamo rapidamente in rasse-
gna i singoli membri dell'iscrizione.

A tre si riducono oggi le ipotesi che, in base
alle iscrizioni etrusche fin qui conosciute, si pre-
stano ad una plausibile interpretazione dell'ovvio
monosillabo mi.

La la è quella che traduce il mi etrusco nel
verbo ausiliare sum, patrocinata dal Fabretti e
in genere dalla scuola Lanziana.

La 2a attribuisce alla stessa voce il valore del
pronome dimostrativo Me, haec, hoc, tanto al caso
retto quanto all'accusativo. È l'interpretazione
adottata dal Pauli, a cui aderiscono oggi anche
il Deeeke, dopo aver lungamente ondeggiato fra
" io „ " questo „ " sono „ " è ,, e il Bugge.

Secondo la 3a ipotesi, il mi etrusco corrisponde
al pronome di persona prima, così al nominativo
come all'accusativo, ego, o me, secondo il senso
dell'iscrizione.

Così l'iscrizione del vasetto di Cere mi -^an^vi-
lus (F. 1° Suppl. 451) è resa dal Fabretti: sum
Tanaquilis, " sono di Tanaquilla ; „ dal Pauli : dies
[ist] der Thanchvil, " questo (è) di Thanchvil; „
mentre nella 3a ipotesi suonerebbe ego (sum) Ta-
naquilis, " io (sono) di Tanaquilla. „

Non presumo io qui di discutere e tanto meno
di sentenziare quale delle tre proposte interpreta-
zioni sia la migliore.

In favore della prima milita il noto riscontro del
greco €Ì[xl (in arcaiche iscrizioni e/.u). Alle ragioni
addotte dai suoi fautori può aggiungersene un'al-

Ho riveduto le mie schede, e posso rendermi piena-
mente mallevadore dell'esattezza della lezione da me prò-
ferta, ribadita del resto dalla posteriore edizione del Ga-
murrini, il quale ebbe in mano al pari di me il monumento
originale allora presso il march. C. Strozzi in Firenze.
 
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