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Museo italiano di antichità classica — 1.1884/​85

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Poggi, Vittorio: Iscrizioni etrusca su di un vaso fittile a forma di uccello
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https://doi.org/10.11588/diglit.9011#0390

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- 378 -

in termini da escludere ogni sospetto di impostura,
diede dell'epigrafe una trascrizione in caratteri
romani.

Noto è del pari che tre illustri specialisti, dico
il Deecke,4) il Bugge2) e il Pauli,3) fecero sog-
getto di studio la nuova iscrizione, tentandone suc-
cessivamente la dichiarazione col confronto degli
idiomi di stipite ariano e più particolarmente del
ramo italico. I risultati di codesti esperimenti con-
dotti sulla stessa leggenda, cogli stessi sussidii
linguistici e grammaticali e mediante l'applica-
zione dello stesso metodo, per opera di tre eru-
diti di prim'ordine sono di un grande interesse
per la scienza, come quelli che danno la misura
della bontà dei nuovi metodi, e dell'attendibilità
dei criterii scientifici a cui, in base al nuovo
indirizzo dato a questo ramo di studi, s'inspira
l'odierna ermeneutica etrusca. Essi sono conse-
gnati in tre opuscoli Doctis, Jupiter ! et laboriosis ;
ma questi, mentre presi isolatamente fanno ot-
tima testimonianza della dottrina e dell'acume
critico dei rispettivi autori, considerati nel loro
insieme e messi a confronto l'uno degli altri, de-
pongono in senso ben diverso circa al valore in-
trinseco del sistema interpretativo di cui sono
l'espressione.

Strano a dirsi e pur vero, le interpretazioni dei
tre filologi riuscirono affatto disparate, e appena
è se si incontrano in poche parole, le quali, per
giunta, già erano state dedotte per diverse vie,
sia pure empiricamente se così vuoisi, da prece-
denti interpreti.

Fu questa, su per giù, la riproduzione di uno
spettacolo proferto in epoca non lontana, su altra
scena e da altri attori: quando il Tarquini, il
Jannelli e lo Stickel si travagliarono, pogniamo
che con altro metodo, però con analogo risultato,
intorno alla dichiarazione di alcune leggende etru-
sche, affidandosi ai confronti cogli idiomi semi-
tici. Ma se l'infelice esito di quella prova se-
gnò la definitiva condanna del sistema semitico,
sarà egli lecito trarre argomento dal poco edifi-
cante saggio che della solidità dei suoi mezzi scien-
tifici ha dato in questa recente occasione la nuova

*) Dapprima nel Rheinischen Museum, N. F. XXXIX,
p. 141-150 (Die Biettafel voti Magliano); poi nella prefa-
zione al VI fascicolo delle Etruskische Forschungen und
Studien, Stuttgart, 1884.

») Nel IV fascicolo delle citate Etr. Forsch. u. Stud.,
(Beitrdge zur Erforschung der etruskischen Sprache).

scuola, per inferirne che sia opera perduta conti-
nuare più oltre la prova di considerare l'etrusco
come un anello della catena linguistica indoeuro-
pea? Noi non lo crediamo: ma è certo, intanto,
che il risultato degli esperimenti a cui diede ma-
teria e occasione l'iscrizione di Magliano è per sè
stesso assai istruttivo, e in pari tempo poco atto
a cattivare alla detta scuola numerose e ferventi
adesioni.

Quanto ai dubbi di cui fu fatta segno questa
iscrizione, non sono in grado di farne giudizio con
piena conoscenza di causa. Non ebbi mai occasione
di esaminare il piombo originale; e solo ne pos-
seggo una fotografia, il cui aspetto, a dir vero,
nulla ha in sè di sfavorevole, almeno per quanto
risguarda agli indizi paleografici. Dirò bensì, in re-
lazione all'argomento, essere invalso da qualche
tempo, e più specialmente in Italia dove maggiore
è la copia delle scoperte archeologiche, il vezzo
di condannare senz'altro, come false, tutte le iscri-
zioni che, vuoi pel loro contesto, vuoi per la forma
del monumento di cui facciano parte, si allonta-
nino alquanto dai tipi più comuni. È un espediente
comodo e spicciativo per chi voglia evitare i disturbi
inerenti a scrupolose indagini e a minuziosi riscon-
tri, Eia altrettanto sterile e dannoso per la scienza,
dal cui proficuo patrimonio vengono così distratti
preziosi materiali.

Ho io bisogno di qui ricordare la storia del già
menzionato bronzo piacentino da me edito nel 1878 ?
Sebbene io, che scriveva de visu, dichiarassi nella
mia pubblicazione che la patina, la paleografia e
gli altri caratteri estrinseci, così del bronzo come
dell'iscrizione, erano soddisfacenti; sebbene i dati
relativi alla scoperta del monumento, da me som-
mariamente indicati, ma più tardi esposti nei più
minuti particolari di luoghi, tempi e persone, in
due speciali monografie dal eh. ab. Tononi di Pia-
cenza, 4) risultassero tali da non lasciare adito
al menomo sospetto di frode ; e ciò a prescindere
dalla considerazione dei caratteri intrinseci, de-
dotti, cioè, da ragioni d'ordine linguistico e archeo-
logico, caratteri più che sufficienti per sè stessi a far
riconoscere la legittimità del monumento : questo

3) Nel III fascicolo degli Altitalische Studien {Die etrus-
kische Inschrift der Bleiplatte von Magliano) p. 107-137).

*) A. G. Tononi Scoperta di un bronzo etrusco nel Pia-
centino, Milano 1879. Id. Gli studi fatti intorno ad un bronzo
etrusco trovato nel Piacentino, Estratto dalla Strenna Pia-
centina dell'anno 1881.
 
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