Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Museo italiano di antichità classica — 2.1886/​88

DOI Artikel:
Comparetti, Domenico: Epigrafi arcaiche di Gortyna
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9012#0103
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
183

EPIGRAFI ARCAICHE DI GORTYNA ♦

184

parte d'altro muro (circa due metri) successiva-
mente trovato, che correndo da nord a sud for-
mava un angolo retto all'estremità occidentale del
primo e costituiva lo spigolo N-0 dell' edifìcio ancor
nascosto sotterra.

" In seguito ad un accordo fatto, non senza dif-
ficoltà, col proprietario potei subito copiare i bloc-
chi iscritti già messi fuori ed i più accessibili
rimasti in fondo della fossa o ancor murati a fior
di scavo in numero di trenta, ai quali pochi giorni
dopo aggiunsi altri due frammenti. Dei quadri già
venduti due soli rintracciai perfettamente con-
servati e questi messi in opera, l'uno come ar-
chitrave d'una porta, l'altro come listello supe-
riore d'una finestra nella casa allora in costruzione
di Giorgio Stavrakaki a Mitropolis.

" Due mesi e mezzo più tardi, dopo aver finite
le ricerche presso il Letheo i cui risultati saranno
comunicati in una prossima puntata di questo
Museo, visto che qualche nuova pietra iscritta era
venuta in luce negli sterri continuati tumultua-
riamente alle Vigle e che i muri di quell'ignoto
edificio, che ormai si poteva cominciare a stu-
diare, promettevano non solo una copiosa messe
di nuovi frammenti epigrafici assai importanti per
l'antichità della scrittura, ma ci facevano sperare
ben anche di ricomporre dei testi di qualche esten-
sione, col consiglio del ch.mo Prof. D. Comparetti
intavolai nuove trattative presso il proprietario
A. Darivianò onde scavare le antiche costruzioni
che occupavano quella porzione del suo podere
ed in capo ad un mese riuscii a compiere la prima
parte del lavoro mettendo allo scoperto il peri-
metro di tutti quei muri che contenevano blocchi
iscritti e raccogliendo cinquantadue nuovi pezzi
ed alcuni minori frammenti.

" Alla fine delle ricerche rimetterò la relazione
dettagliata del lavoro ed un più minuto studio del
monumento che occupa questa località. Intanto
non volendo ritardare la pubblicazione dei testi
scoperti, già abbastanza numerosi per recare alla
epigrafia arcaica ed allo studio degli alfabeti cre-
tesi in particolare delle utili contribuzioni, mi af-
fretto a dare quelle notizie che riguardano il ri-
trovo e sono più necessarie all'uso scientifico dei
medesimi.

" L'edificio, il cui muro settentrionale era stato
così scoperto ed, insieme con un piccolo tratto
dell'occidentale, distrutto dal Darivianò, sorge in
forma di rettangolo perfettamente orientato a non

più di quindici metri dalla curva od arco nord-est
della costruzione circolare romana suaccennata e
presenta un duplice modo di costruzione che ne
divide l'ambiente in due parti, l'una anteriore od
orientale, l'altra postica od occidentale, per carat-
tere ed epoca perfettamente distinte.

" La prima, solo in parte scoperta sul confine
del campo di Dimitri Pirrunaki, è fabbricata con
magnifici blocchi di pietra locale da taglio in forma
di parallelepipedi rettangoli ben levigati, riuniti
senza cemento, perfettamente aderenti e senza
tracce di rivestimento o di stucco nè all'interno nè
all'esterno. La loro larghezza o testata di 0,585m
determina lo spessore dei muri stessi che pare
dovessero esser formati da una regolare sovrapo-
sizione di corsi paralleli, di cui solo quello di fondo
si conserva nei due tratti finora scavati.

" La seconda, messa a nudo in tutti i suoi tre
lati, è costruita con quadri della stessa pietra in
forma di parallelepipedi rettangolari appiattiti, più
grandi negli strati di fondo, meno nei più alti,
posti in opera con cemento tenacissimo ed ora
accoppiati or disposti a più di due nel senso della
grossezza dei muri per modo da rendere questa
assai più considerevole (0,83m).

" Due pilastri o parastades quasi completamente
rovinate e nelle circostanze attuali di difficile ri-
lievo sporgendo verso l'interno, l'una di faccia
all'altra, dal muro settentrionale e dal meridionale,
a metri 15 dalla parete occidentale o di fondo,
nel punto di contatto della costruzione ellenica
colla cementaria, dividevano più nettamente i due
ambienti creando fra essi quel rapporto che esi-
ste tra il pronaos e la cella d'un tempio.

" La larghezza dell'edificio è di m. 16,86 nella
parte anteriore, di m. 16,37 nella postica o interna
ove i muri hanno maggiore grossezza. Tutto il fab-
bricato, per quanto si può giudicare dallo stato
presente dei lavori, riposa sopra un basamento
o stereobate che sporge dalle muraglie laterali esca-
vate con una triplice lista di gradini dell'altezza
complessiva di 0,785m.

" Il muro occidentale si apre nel mezzo in
un'abside o nicchia semicircolare, larga m. 6,47,
profonda m. 3,32, col pavimento 0,45m più alto
di quello del locale interno, formata di piccoli
blocchi meno accuratamente digrossati, sovrapo-
sti a suoli paralleli ed egualmente uniti con ce-
mento. Due colonne non scannellate di marmo
variegato con un diametro di circa 0,56w, del cui
 
Annotationen