PREFAZIONE
VI
dinaria che gli additava sempre dove bisognava arre-
starsi; onde trascinarono alcune di esse arti nell'abisso
del barocchismo e nelle aberrazioni che furono il carat-
tere principale del secolo XVII.
Tanti sono, come è detto, gli scrittori che si sono
occupati di Michelangelo che difficile impresa riesce
l'accingersi a volerli passare in rassegna. Nel prepa-
rarmi a questo lavoro non ho di sicuro trascurate
indagini pazienti e faticose; ma pur non ostante ho la
coscienza di non essermi avvicinato alla desiderabile
perfezione, essendo proprio di lavori siffatti di non po-
tervi arrivare giammai: laonde mi sento astretto a pre-
gare chi prenderà in esame il mio libro a far buon viso
a quello che ho fatto, senza por mente a quello che avrei
potuto fare. Bene si scorgerà che nel condurre il lavoro
non ho risparmiato fatica, non avendo limitate le mie
ricerche alle opere dedicate integralmente al grand' uo-
mo, ma estesele a quelle ancora che ne dovevano, o
potevano almeno trattare, ed alle effemeridi o giornali
che possibilmente avessero in qualche modo dovuto occu-
parsi di lui. Molti scrittori di arti belle e di estetica ho
tralasciati, cioè quelli che del Buonarroti si sbrigano
con brevi parole e che non portano contributo ve-
runo alla sua memoria; siccome ho passati senza ricordo
tutti quei libri, e sono innumerevoli, che parlano inci-
dentemente di lui. Parmi qui luogo pure di far notare
come di varie opere, tra le citate da me, esistano più
edizioni, e come non solo di tutte non abbia dato sempre
il catalogo, anzi ben di sovente non abbia citata la più
antica di esse: ma a mia discolpa voglio notare che tra
VI
dinaria che gli additava sempre dove bisognava arre-
starsi; onde trascinarono alcune di esse arti nell'abisso
del barocchismo e nelle aberrazioni che furono il carat-
tere principale del secolo XVII.
Tanti sono, come è detto, gli scrittori che si sono
occupati di Michelangelo che difficile impresa riesce
l'accingersi a volerli passare in rassegna. Nel prepa-
rarmi a questo lavoro non ho di sicuro trascurate
indagini pazienti e faticose; ma pur non ostante ho la
coscienza di non essermi avvicinato alla desiderabile
perfezione, essendo proprio di lavori siffatti di non po-
tervi arrivare giammai: laonde mi sento astretto a pre-
gare chi prenderà in esame il mio libro a far buon viso
a quello che ho fatto, senza por mente a quello che avrei
potuto fare. Bene si scorgerà che nel condurre il lavoro
non ho risparmiato fatica, non avendo limitate le mie
ricerche alle opere dedicate integralmente al grand' uo-
mo, ma estesele a quelle ancora che ne dovevano, o
potevano almeno trattare, ed alle effemeridi o giornali
che possibilmente avessero in qualche modo dovuto occu-
parsi di lui. Molti scrittori di arti belle e di estetica ho
tralasciati, cioè quelli che del Buonarroti si sbrigano
con brevi parole e che non portano contributo ve-
runo alla sua memoria; siccome ho passati senza ricordo
tutti quei libri, e sono innumerevoli, che parlano inci-
dentemente di lui. Parmi qui luogo pure di far notare
come di varie opere, tra le citate da me, esistano più
edizioni, e come non solo di tutte non abbia dato sempre
il catalogo, anzi ben di sovente non abbia citata la più
antica di esse: ma a mia discolpa voglio notare che tra