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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Halbherr, Federico: Relazione sugli scavi del tempio di Apollo Pythio in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0023

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33 DEL TEMPIO D'APOLLO

La faccia trapezia formata dal prospetto della stela
avrebbe dunque il lato minore di 0,75™ ed il mag-
giore di 0,82™ o 0,835™. Sapendosi che ad ogni 0,027™
di rastremazione corrisponde con grandissima appros-
simazione l'altezza d'un metro, ne viene che a 0,08™
(prendendo per base la misura tonda di 0,83™) corri-
sponderanno 2,907™ di elevazione. Ad eguali resul-
tati si giunge col processo geometrico, costruendo cioè
un triangolo col prolungare fino all'incontro i due lati
divergenti del trapezio e considerando poi i vari trian-
goli simili che si formerebbero coi lati o le commes-
sure orizzontali dei blocchi. Per la legge della pro-
porzionalità fra le basi e le altezze nei triangoli simili,
conosciute quelle è facile trovare l'altezza di tutto il
triangolo immaginario e quindi quella del trapezio o
della stela. Il prof. N. Nisteraki del Ginnasio di Candia
l'ha calcolata in questo modo a 2,936m. Non si
deve però dimenticare che qualche differenza nella lar-
ghezza delle stele ci è manifestata dalle oscillazioni
delle misure nelle tracce segnate sullo stilobate e che
noi ignoriamo se il blocco che ha il lato superiore
di 0,75™ appartenga ad una stela a base di 0,83™ o
0,835™ oppure ad una a base di 0,82™. Ponendo nel
calcolo la base di 0,82'» l'altezza della stela riesci-
rebbe invece di 2,569™, ossia di 0.3G7™ minore, ma
come si vede trattasi di differenza non grande e adot-
tando, come ha fatto lo Tzandiraki nella sua ricostru-
zione, la misura media di 2,80™, saremo vicinis-
simi al vero. Esse erano composte di quattro o tutt' al
più cinque blocchi di altezza varia sovrapposti. Tre
fra quelli scoperti mostrano al disotto, cioè sulla super-
ficie di contatto coi rispettivi blocchi inferiori, le
marche o lettere di richiamo, K, A, M. Gli altri non
portano verun segno.

La porta non si è potuta ricostituire che a con-
torno e con un'altezza del tutto congetturale per ana-
logia colle stele. Nulla si è scoperto che appartenga
alla sua incorniciatura.

Della trabeazione e del frontone lo scavo ha messo
in luce parecchi frammenti, i quali ci permisero di
ricostruire quasi completamente le parti superiori della
facciata. Congetturale è rimasta soltanto l'altezza del-
l'epistilio e del fregio, nessun pezzo essendosi trovato
di quello ed il triglifo disegnato nella Tav. Ili alla
fig- b essendo frammentario appunto in questo senso.
La larghezza del triglifo è di 0,49'". Le metope man-

MomiMENTl ANTICHI. — Voi. I.

PYTHIO IN GOKTYNA

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cano tutte, ma la loro larghezza si ritrova essendosi
conservati fra intieri e frammentari più d'uno dei modi-
glioni o viae che colle loro f/occie ornano il disotto
del yttaov (Tav. Ili, c; cfr. e). Questi hanno come i
triglifi una larghezza di 0,49™ ed una lista divisoria
fra l'uno e l'altro di 0,10™. La larghezza della me-
topa sarà dunque eguale a quella del quadro o della via
più quella del margine preso due volte cioè a 0,69™.

Abbiamo veduto che le due colonne estreme del
pseudo-prostylos distano fra esse da asse ad asse 3,31™.
Tra i due assi c' è appunto lo spazio per due triglifi
e mezzo e tre metope, più un avanzo di circa 0,01™ per
la piccola eccedenza del triglifo estremo oltre la linea
dell'asse dell'ultima colonna. Tra le colonne interne
c' è una distanza da asse ad asse di 3,52™, spazio che
corrisponde al posto di tre triglifi e tre metope (').
Il fregio dunque contava in tutto quindici metope e
sedici triglifi, disposti a due per ogni vano interco-
lonnare come -nel Portico di Filippo in Delos.

Il ysìtìov o cornice col suo listello ha un'altezza
di 0,30™, le vios misurano 0,49™ per 0,40m. e le gocce,
di forma cilindrica distanti luna dall'altra 0,038™ ed
allineate con una spazieggiatura di 0,115™, presentano
un diametro di 0,05™ ed una sporgenza minima.

Il frammento d'una estremità della cimasa o ffifia,
lavorato nella stessa pietra col yeìGov ci ha fatto tro-
vare l'angolo del frontone e quindi determinare l'in-
clinazione e l'altezza delYaetoma. Notevole è la sa-
goma di questa cimasa (Tav. Ili, d e d'). 11 suo pro-
filo sinuoso, a gola rovesciata e molto in aggetto, si
scosta assai dalla maniera severa dello stile dorico an-
tico per avvicinarsi al tipo dell'epoca romana offertoci
p. es. dalle cimase del Tetrakionion di Athena Arche-
getis o Porta dell'Agorà in Atene e del Tempietto do-
rico di Messene descritto dal Blouet nell'Expéd. de
Morée Tav. XXXI e ss. Un esempio più antico si avrebbe
nel aìfice del Tempio di Castore e Polluce in Agri-
gento (Serradifalco, Le antichità della Sicilia, voi. Ili,
Tav. XXXVI) se si potesse veramente dimostrare che
questo data dall'epoca della fondazione di queiredi-

(') Lo spazio occupato da tre triglifi e tre metope sarebbe
veramente di 3,54™, ma, come si è trovato anche in altri an-
tichi ediflzì, i singoli pezzi architettonici non presentano sempre
nelle proporzioni un' esattezza matematica, ed anche nel nostro
caso per eliminare questa piccolissima differenza dobbiamo sup-
porre qualche metopa o triglifo di misura un pò scarseggiante.

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