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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Halbherr, Federico: Relazione sugli scavi del tempio di Apollo Pythio in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0027

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DEL TEMPIO D'APOLLO

Quanto all'identità tra 'Avwnohg ed 'Aoadiqv, questa e
negata dalla nostra epigrafe die ci dà e gli 'ÀvanoìXtM
e gli yHaaór[vvioi paratamente.

2° e 3° Nei frammenti seguenti abbiamo 1 re-
sidui di due testi cbe si riferiscono, se non vo' errato
ad uno stesso momento storico e furono scritti a breve
distanza fra loro. Ciò mi pare si possa dedurre dal modo
in cui in entrambi è fatta menzione di Apollonia. In
un periodo di lotta fra la città di Gortyna e quella di
Cnossos. i Cnossii, a cui sembra non arridesse la for-
tuna domandano la pace. I Gortynii acconsentono e ne
dettano le condizioni, fra le quali è quella di restituire
Apollonia. Ciò nel trattato B. 11 frammento contenuto
nel blocco isolato C si divide in due parti: nella prima,
che manca del principio, si delimita la nuova frontiera
fra Cnossos e Gortyna, nella seconda, datata da nuovi
cosmi, si fa evidentemente menzione, per quanto il passo
sia frammentario, della restituzione già avvenuta di
Apollonia. Stefano di Byzanzio s. v. annovera due citta
cretesi di questo nome, luna cbe egli identifica con
Eleutbema e l'altra vicina a Cnossos. È dell'ultima
naturalmente che si parla nelle due epigrafi e ciò mostra
che almeno all'epoca a cui le medesime spettano essa
non era autonoma, ma dipendeva ora da Cnossos ora
da Gortyna ('). Ma quale sia quest'epoca non possiamo
fissare che approssimativamente. La menzione del re
Tolomeo che ricorre

alla linea 9 (cfr. anche il sup-
plemento alle lin. 4, 5) del trattato B non ci è di
nessun aiuto, perchè nè dall'epigrafe ne da altri fatti
a noi noti ci è suggerito quale dei Lagidi si debba m
esso riconoscere. 11 dialetto di ambo i testi presenta
dei caratteri che s'accostano più a quelli del frammento
veneto pubblicato dal Bergmann (2) che a quelli del
doriamo più mite dei meno antichi fra i numerosi trat-
tati di città cretesi che possediamo. Vi troviamo gli
accusativi desinenti in . . . vg e); il rotacismo nella

(>) Nell'iscrizione precedente perù si annoverano ^j*5* '
mente Apollonia ed Eleutherna, segno che erano citta Sire ,
giacche non vorrei ammettere che là si tratti della piccola Apo -
Ionia vicina a Cnossos che non è credihile fosse diventata auto-
noma. Abbiamo nell'autore bizantino la stessa confusione c ì
si è vista sopra per 'Avunohg ed 'ÀQU^jf.

(2) De inscriptione Cretensi inedita, Berlino 1860, -
Cauer, DeiecJus1. 42. ... „ oy%^

l3)Due sole eccezioni si riscontrano nei participi M/°
C5 ed fotmt B, 8 ; ma anche nella grande iscrizione di UOTtyw
si trovano accanto alle forme accusative col v quelle (

PYTHIO IN GORTYNA

42

voce xÓQuog e nelle forme del verbo xoQfisu) ed il nesso
tanto per tf#, come in EvQvO&svia B, 27 ed
èmtsXe&d-évtav C. 17. quanto per uff (4), come in
noQTiàd-ttuv B, 19, férs&d-i B, 22, xgi&&óv C. 11;
il p in pieno uso ed il gruppo primitivo rg ancora
al suo posto nell'interno delle parole come vedesi dai
participi rpacpi'^avat, B, 7, ed ayovffav C. 2, 7 : e per
questa parte si potrebbero senza difficoltà far risalire
al principio del III secolo ed al periodo del regno di
Tolomeo Filadelfo (283-246), il quale certo ebbe re-
lazioni con alcune città cretesi per aver fatto parte
dell'alleanza spartana ed ateniese all'epoca della guerra
cremonidea (C. I. Att. 11,332) (r>) e mandato nell'isola
come ricavasi da un'iscrizione tuttora inedita di Itanos,
il suo generale Patroclos. Ma dall'altra la forma di
alcune lettere ed il ductus, specie nell'iscr. B, accen-
nano piuttosto alla fine del III od al principio del II
secolo, anzi per certi rispetti lo stadio dell'alfabeto
si mostrerebbe più avanzato che nell'iscrizione d'Eu-
mene, ove ricorre ancora il O, il t4, il P, ed il i aperto.
Questa osservazione ci rende tanto più esitanti ad as-
segnare una data troppo antica alle epigrafi, inquan-
tochè da due altri testi di cui uno imperfettamente
pubblicato (B), l'altro ancor inedito, si può vedere che
a Gortyna lo stretto dialetto locale si mantiene con
una certa tenacità anche allora che l'alfabeto accenna
di già all'appressarsi dell'età romana. Il trattato del
183 con Eumene, dove non appare nè il p nella voce
"Jì-iot, nè segno veruno di dorismo nell'intestazione non
prova nulla in contrario, perchè ivi l'uso della lingua
comune si spiega da ciò che esso è fatto con un re
straniero e come è facile supporre anche coll'intervento
di qualche segretario pergameno, non da città cretesi
fra loro. Probabilmente i fatti a cui devono la loro
origine questi due documenti sono da cercarsi in quel
periodo di lotte intestine che sta fra la catastrofe di
Lyttos nel 220 e la venuta dell'ambasceria romana di
Appio in Creta, quando Gortyna tutta intesa ad inde-
bolire lo stato rivale collo smembrarne il territorio

(4) Cfr. anche l'altra iscrizione proveniente dal nostro tempio
pubblicata dal sig. Haussoullier, Bull. d. Corr. hell. 1885, p. G e sg.

(5) Fra le città cretesi alleate di Sparta doveva trovarsi
anche Gortyna che era in stretti rapporti con Areo. Cfr. Plut.
Pyrrli. 27.

(«) Eev. Arch. N. S. XVIII, p. 134 e Bull. d. Corr. hell.
1885, pagg. 18 e 19.
 
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