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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Halbherr, Federico: Relazione sugli scavi del tempio di Apollo Pythio in Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0039

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65 DEL TEMPIO D'APOLLO

delle lettere permette di attribuire alle nostre epi-
grafi, cioè il periodo che sta fra il 67 a. C, epoca
della completa sottomissione dell' isola ai Romani, ed
31, data della battaglia di Actium. Questo Kq^Q-
ÌPJ« o presidente del Keivòv vàv K^jratétòv non e
certamente altro, come ritiene anche V Imhoof-Blumer,
che quel Cydas gortynio,, « portentmn insulae, homo
audacissimus et perditissimus » che Cicerone (Phi-
]iPP. V, 5 e Vili, 9) ci dice essere stato da Antonio
nominato giudice nel 44 a. C. ('), e quello stesso
che senza nome di carica ricorre in monete cretesi di
Oronzo di quest'epoca attribuite finora generalmente a
Cnossos (2).

Alla 3* linea leggesi i«s ini***** ed il gem-
evo che segue si può forse supplire «*|> tif*W*™»<
Iu ogni caso si aspetta un ènefiélrj&ev i?) o qualche
cosa di simile alla fine della parte mancante della
2" linea dopo i nomi di persone che cominciano col
2>,>'«c WWfo. Non si può dire se il mnemone
della lin

4a

---. -,--- - - r — - f

sia un segretario degli agoranomoi {(iva-

<xyoQuvó[i\jtiv____) o quello dei cosmi, il cui

nome sia perduto nella riga precedente (ó Seìva xò<s-
f*«v | uvriii,.^,\ a\ t„ r,™,,;™-™ a tura, non può da
peso

— —d x qu può dar

. , fu.«fto,v) («). La spazieggiatura ^ .

peso più a questa che a quella ipotesi 1 ^
del tutto arbitraria anche nella linea ^ v(j^0»
il nome dal suo patronimico. Legge» o ^
come un nominativo isolato, i nomi ^ ^ ^ ^ ^
si dovranno probabilmente ravvisare ne . •

loffwv e Kav.....della linea 5 . " ^ peribolo

dall'agorà o si trovava corno dono votao n^ ^
del Pj^tWow quando si pose mano ai lavori

§' è amplia^0

Oltre la grande abside centrale con o ^ ^ ^_
l'ambiente di questa, due nicchie antic0,
micircolari, nè eccedenti dalle linee ^
furono costrutte luna di faccia all'ai ra . ^ La lar.
muri laterali all'altezza di lm dal pavim _^ ^
gW loroVa di 1,62», la P^ ^ ^
ossia un pò maggiore della meta coQger.
muro, l'altezza superava il limite e a lcolave. Esse
vata dei muri e però non si è potata cu

---- sto col cosmo*

« Hoect (JTreta HI, 488, l) confonde qn
^ 184 a. C.

(*) Cfr. Imhoof-BlumeT L e. dal sia. HaussouVVier

n«l Bull, de Con. hell., 1885, p. 18, » lg85) p.18, !»•

(*) V. la stessa iscrizione Bull, de Cotr. -

Monumenti antichi. — ^ "L •

PTTH10 IN GORTYNA 66

servivano probabilmente per collocarvi qualche statua.
Il grande quadro di marmo dello spessore di più di
0,20m, che ne costituiva il piano o la base, sporgeva
sulla parete con una cornice o modanatura formante
un aggetto di 0,24™. (V. la pianta del tempio Tav. I,
N, N e la sezione longitudinale Tav. II, B).

Due sporti di mutatura a guisa di pilastri o pa-
rastades aderivano alle pareti stesse nello spazio che
intercede fra le nicchie ed il muro divisorio della cella
dal pronao, ma non si può dire se fossero alti quanto
le pareti, oppure avessero puramente l'ufficio di basi
per sostegno di statue o d'altri oggetti. Il primo si
trovava alla distanza di lm dalla nicchia ed aveva
una uscita di 0,67'" con una larghezza di 0,81'" ;
l'altro, presso a poco eguale nella larghezza, ma con
una sporgenza di 0,79m, distava 3,60'" da questo ed
occupava l'angolo. In causa del cattivo stato di con-
servazione non si poterono rilevare che per analogia
quelli della parete settentrionale che non sono neppur
riportati nel disegno della sezione. Il più vicino alla
nicchia destra nella pianta è anzi interamente sup-
plito (5).

La decorazione della nuova cella era abbastanza
ricca. Alle pareti coperte d'uno strato di stucco e in
tutto od in parte rivestite di candido marmo, siccome
puossi giudicare dai numerosi frammenti che ancora
qua e là vi aderivano, fa riscontro il pavimento la-
stricato esso pure di belle placche di marmo variegato.
Il piano della sala fu rialzato di 0,13m sopra quello
del vestibolo all'epoca del rimaneggiamento ed una
grande lastra che sporge di alcuni centimetri oltre la
porta del muro divisorio forma un leggero scalino (G) pel
quale dal suolo del pronaos si accede a quello del
sekós. Il pavimento dell'abside, egualmente marmoreo
è di 0,45m più alto e mostra intorno alla curva una
lista semicircolare pure di marmo, ora completamente
frammentaria, che formava una specie di banco o basso
gradino della Larghezza di lm.

Due file ciascuna di quattro colonne non scanalate

(5) L'aderenza dei pilastri maggiori o d'angolo al muro
che divide la cella dal pronao e l'imperfetta conservazione di
questo avevano all'epoca dei primi saggi di scavo fatto appa-
rire muro e pilastro come una sola costruzione a guisa di pa-
rastàs. Cfr. la relazione inserita nel Museo italiano, voi. II, p. 181.

(6) Nel disegno della Seziono longitudinale (Tav. II) il li-
tografo ha commesso un piccolo errore nelle proporzioni del-
Veuthynteria c dello scalino.

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