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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Pigorini, Luigi: La terramara Castellazzo di Fontanellato nella provincia di Parma
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0090

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153

nella provincia di parma

154

P!Ù o meno rassomigliano alle italiane (1), affinchè
ognuno, cui piaccia di esaminarle comparativamente,
veda come rimanga provato ciò che intravidi fino dal
1877 (2), e si confermino i risultati delle precedenti
mie osservazioni sulla origine della civiltà dei terra-
maricoli. Appare cioè da tali comparazioni, che se l'ascia
« margini rialzati, mantenendo presso a poco lo stesso
"Po, si distese dalle contrade orientali alle Isole Bri-
tanniche, altrettanto non avvenne dell'ascia ad alette
caratteristica delle terremare e delle palafitte venete.
Comune essa nella Valle del Danubio, nella Croazia,
nella Boemia, nella Moravia, nell'Austria, diventa già

(1) V. per l'Ungheria, Atti del Congr.preist. di Budapest, II,
tav. VII passim; CXI, 3 ; CXIXpassim — Hampel, op. cit. tav.IX,
31 — Mitth. der anthrop. Gesell. in Wien, XV, tav. II, 9, 20,
21, 27 — Archaeolog. Értesito ecc., I, pag. 280, fig. 12; V,
Pag. 229, fig. 3; VII, pag. 55, fig. 9 e 11, pag. 58, fig. 7 -
Per l'Austria, la Moravia e la Croazia, Mitth, der anthrop. Ge-
*ell in Wien, XV, tav. II, 18, 19, 22-26 — Ljubic, op. cit.
tav. II, 35-38 — Viestn. hrvatsk. arkeolog. druzt., VI, tav. II,
30 = per la Boemia, Pamdt. arch. cit., XI, tav. XXI passim —
Mitth. der anthrop. Gesell. in Wien, XVI, tav. IX, 1,2, 3 -
Per la Svizzera, Keller, Pfahlb. Rapp. VI, tav. IX, 36, XVI, 9 ;
Rapp. Vili, tav. Ili, 5, 8, 9 — Cross, op. cit. tav. X, 12, 15;
XIII, 7, 8, 11, 19 — Troyon, Habit. lacus. des temps ano. ecc.
tav. VIII, 30; X, 17 — Indie, aVantiq. suisses, I, tav. I, 9,
tav. XIV, 3 ; II e III tav. XXXIII, 23 — Bonstetten, Ree.
d'antiq. suisses, tav. II, 1 — Malér. pour Vhist. prim. cit., II,
Pag. 296, fig. 77 = per la Baviera, Beitr. zur anthrop. ecc.
Bayerns, I, tav. XI, 406, 419 = per gli altri Stati della Ger-
mania, Photogr. Album cit., II, tav. XXI; III, tav. XI; IV, tav. V
e XVII; VII, tav. I, 20, tav. XII — Mestorf, op. cit. tav. XXII,
214, 222 — Bastian e Voss, op. cit. tav. V, 7; XI, 4, 5, 6 ;
XVI, 14 — Verhandl. der Berlin. Gesell. fàr Anthrop. 20 di-
cembre 1879, pag. 48; 1882, pag. 380; 1884, pag. 215; 1885,
Pag. 180; 1886, pag. 433 — Lindenschmit, Die Alterth. uns.
heidn. Vorz. I, disp. la, tav. IV, 46, 47, 51 = per la Francia,
DeMortillet, Mus. préhist. cit. tav. LXVI, .661-663; LXXIV,
770, 772, 773 — Matér. pour Vhist. prim. cit. II, pag. 220,
221; Vili, tav. Ili, 3 — Chantre, op. cit. tav. II, 4; III, 2, 3;
IV, 1, 2, 3; V; VII, 1, 2, 3; Vili, 2; XXV, 2; XXVII, 1 ; XXIX,
4. 6 ; XXXIV, 1 ; XL, 2, 3 — Kemble, Horae feral. tav. IV, 9 —
Rabut, Habit. lacus. de la Savoie, Mem. la, tav. XIII, 3 —
Dictionn. arch. des Gaules, I, tav. XXIV e XXV.

(2) Pigorini, Le abit. lacus. di Peschiera cit. pag. 5.

più rara nella Svizzera, oltre la quale, ad occidente
e a settentrione, si modifica sempre più o scompare.
È questa una nuova prova che, durante la età del
bronzo, nelle terremare e nelle palafitte subalpine orien-
tali si svolse la stessa civiltà che ebbero allora TUn-
gheria e le regioni ad essa limitrofe dell'Europa
centrale.

Tali sono i risultati degli studi che ho potuto com-
piere sui pochi antichi oggetti del Castellazzo a noi
pervenuti, e su quanto ebbi modo di osservare in quella
stazione nello scorso autunno. Sebbene molto siasi cer-
tamente perduto di ciò che in essa era meritevole di
osservazione, tuttavia non credo possa alcuno mettere
in dubbio la sua importanza scientifica, e la con-
venienza di proseguire nelle esplorazioni. E l'on. conte
Alberto Sanvitale, che favorisce in larga misura lo
studio di quanto ne rimane, rende un servizio di cui
i paletnologi devono essergli infinitamente grati.

Sicuro dell'aiuto di quell'egregio signore affretto
col desiderio l'arrivo della opportuna stagione per ri-
prendere gli scavi. Oramai le norme per procedere con
frutto non mancano, e sarà allora possibile di conoscere
esattamente i limiti della stazione, rilevarne la forma,
rintracciare la precisa base dell'argine e ogni lato della
fossa, scoprire di nuovo nell'interno i segni della pala-
fitta. Nè solo a questo si devono indirizzare le future
indagini. Della gente italica vissuta in quel luogo sono
tuttora nascoste le tombe, le quali senza dubbio esi-
stono a breve distanza. Col numero oltremodo ristretto
di cimiteri fin qui conosciuti di terramaricoli, la sco-
perta di quello del Castellazzo sarebbe oltremodo im-
portante, e da esso, esplorato come la scienza esige,
la paletnologia italiana avrebbe notevole vantaggio.

Luigi Pigorini.
 
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