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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Gamurrini, Gian F.: Della libbra etrusca
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0094

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159

DELLA LIBBRA ETRUSCA

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per cui la sua mina non potrebbe essere inferiore a
gr. 558 (')• Le diedero pertanto gli antichi un valore
approssimativo, in relazione alla libbra, e per quanto si
estimava nell'uso comune. Ora conosciamo un altro
peso di bronzo, ben conservato, e corrispondente a questa
mina, il quale era nella raccolta del march. Venuti
di Cortona, e passato alcuni anni sono in quella del
march. Carlo Strozzi di Firenze, che gentilmente me
lo fece esaminare. Ha la forma solita ovoidale colle due
facce piane sopra e sotto, in una delle quali è inciso
profondamente il segno del dupondio II ; e pesa esat-
tamente gr. 560. Da che si argomenta, che la mina
italica si divideva in due libbre, ciascuna di gr. 280,
e la sua oncia (ammessa la divisione per dodici) di
gr. 23,32; quindi calcolata ad oncie romane veniva ad
essere di venti once, colla differenza ben lieve di 0,75
per oncia. Può darsi che fosse la mina bilibrale della
quale ci è stato trasmesso il nome da Vitruvio (X, 21),
e da Isidoro {Etym. XVI, 25) : onde parrebbe, che non
vi sia più ragione alcuna di farne colla mina detta
romana un peso distinto. Se la sia poi derivata dalla
mina d'argento babilonese di gr. 560, o da quella Lidia,
lascio volentieri ad altri risolvere e giudicare.

Ed a questo proposito non è da trascurarsi, innanzi
che si venga a dire della libbra etnisca, che un peso
di bronzo del Museo Kircheriano ci svela, quale ve-
ramente sia stato il peso dell'altra mina considerata
di 26 once romane. Si è creduto che bene le corrisponda
quel gran peso detto il talento di bronzo trovato ad Erco-
lano, che ascende a klgr. 42,730 ; la cui sessantantesima
parte darebbe gr. 712. Il bronzo kircheriano di forma
ovoidale, ha nella faccia piana superiore il segno del
decussis X, e nella inferiore più esplicitamente così
'"!!!".!' va*e a ^re ì^bre (o asses) dieci, e pesa
klgr. 3,577: dal quale per la sua buona conservazione
possiamo dedurre, la libbra essere stata di gram-
mi 357,7, cioè equivalente a once 13 romane. Resulta
ancora qui, che due libbre componevano la mina, che
era di gr. 714,14, ed il cui talento doveva ascendere a
klgr. 42,924, coli'esatta corrispondenza di una mina at-
tica di gr. 714,38 (2).

(!) È di bronzo, e fu trovato nel Danubio, ed ora sta nel
Museo di Vienna. Schimko, Sitzungsberichten des Wiener Acàd.
XI (1853).

(2J Soutzo, Etalons pondéraux primitifs pag. 22, n. 285.

Della libbra degli Etruschi niun ricordo ci era per-
venuto dagli antichi scrittori, e niun monumento ce
l'aveva indicata. Solo era concesso di trarne argomento
dagli assi fusi, e dalle loro frazioni, emessi dalle varie
città dell'Etruria interna da Chiusi a Volterra, i quali
non oltrepassando le otto once romane potevano indi-
care, che la libbra etnisca dovesse corrispondere in
circa ai due terzi della romana. Tale conseguenza de-
dotta ed esposta dal eh. Mommsen, è stata seguita dal-
l'Hulstch, e dal Deecke : ma recentemente è posta in
dubbio da C. M. Soutzo (3), coli'affermare, che essendo
invalso in Eoma e nelle città italiche l'uso di dimi-
nuire costantemente la moneta di bronzo conservan-
done il valore nominale, nulla si poteva da loro desu-
mere intorno al peso o libbra primitiva, che designavano.
Ed aggiungerò, che Yaes grave etrusco non essendo
di una data tanto antica (quanto pare che si continui a
credere), ma la maggior parte spettando alla prima metà
del secolo terzo av. Cr. si combinò nel tempo della
riduzione degli assi di Roma, i quali subitamente di-
scesero al peso sestantario, dando luogo non solo al-
l'emissione quanto al computo dei denari in argento.
Per queste ragioni non rimaneva, che cosa soltanto
probabile ed ingegnosa la fatta determinazione del-
l'etnisca libbra.

Ma nel 1883 si discopriva in Chiusi (Clusium)
una stadera di bronzo, che chiaramente ci manifestava,
quale fosse stato il peso etrusco : nè mancai di renderla
nota in un'adunanza dell'Istituto archeologico germa-
nico (4) e nelle Notizie degli scavi di quell'anno. Qualun-
que ne sia la causa, tanto la scoperta che le mie osser-
vazioni rimasero trascurate, nè alcun conto se ne tenne
da quelli che d'allora ad oggi hanno trattato della nu-
mismatica dell' Etruria. Ora che a quell' insigne monu-
mento si possono aggiungere duo pesi di bronzo raccolti
nel territorio di Chiusi, i quali confermano quanto dalla
stadera si designa e si rileva, mi è parso opportuno
riprendere l'esame di così utile argomento, e con gli
elementi nuovi meglio dichiararlo.

Esplorandosi adunque un pozzo di antichissima
costruzione etrusca non lungi da Chiusi nel marzo del

(3) Soutzo, Introduction a Vétude des monnaies de l'Italie
antique, pag. 9, e 43.

(4) Bullett. di corrisp. archeologica a. 1884, p. 6.
 
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