Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

DOI Artikel:
Gamurrini, Gian F.: Della libbra etrusca
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0095

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
161

DELLA LIBBRA ETRUSCA

162

1883 (!), fu rinvenuta nel fondo l'asta di bronzo di una
stadera, marcata dei rispettivi segni del peso, dalla
quale si erano distaccati l'uncino di bronzo, ed una
grossa palla di piombo retta da un gancio di ferro, la
quale serviva di peso scorrente o romano. Neil'osser-
vare la qualità del bronzo, e i segni delle libbre, e la
forma dell'istrumento, ed il luogo etrusco, donde era
stato tratto, mi sorse subitamente il sospetto, che ci
potesse rivelare il peso legale degli Etruschi, e non il
romano: nè m'ingannava, perocché le ripetute espe-
rienze mi risposero felicemente.

L'asta (iugum) è di forma a quadrello, lunga, m. 0,50
e marcata in tre lati, che segnano il peso progressivo
da destra verso sinistra alla maniera etrusca : ai quali
lati corrispondono a capo dell'asta tre diversi punti di
appoggio della leva incavati, e, quando era quella in
uso, armati ciascuno del proprio uncino. Il piatto colle
sue catenelle, si raccomandava all'estremità della sta-
dera: ma di loro non resta che il frammento di una
catenella. La palla di piombo divisa adesso dal suo
gancio di ferro, il quale scorreva nell'asta ad indicare
ri peso coli'equilibrio, ascende a klgr. 1,940. Comin-
ciano i segni del primo lato colle due libbre, quanto
infatti volevasi per l'equilibrio del piattole quali sono
indicate col II, segno del dupondio nelle monete etnische
e romane. La mezza libbra è indicata dalla metà della
linea librale, e con tre puntini semplicemente deco-
rativi, invece della S romana, segno proprio del se-
ni» (2), o della ) etrusca. Il V per le cinque libbre ap-
parisce romano, in luogo dell'etrusco A, sebbene nel qui-
uipondio etrusco trovato alla Falterona si vegga V (3).
Il segno del dieci X, era comune ; il quale nella somma
delle diecine non si ripete per ragione dello spazio : e
così il primo lato segna dalle due libbre lino alle tren-
tatre. Il secondo lato dalle venti libbre porta fino alle
ottantotto; nel quale sono distinte le cinquanta con
questo segno punteggiato K, che non è altro che un
troncamento del o A etrusco, mentre il 50 romano

(') Fu esplorato il pozzo d?) sig. avv. Pietro Nardi-Dei
P- ispettore per conto del R. Ministero dell'istruzione pubblica,
e la stadera si conserva nel Museo municipale di Chiusi. No-
tizie degli scavi a. 1883, pag. 432.

(2) Nell'antica bilancia veronese, che si può giudicare della
line del terzo secolo av. Cr. la S indica la mezza libbra. Ann.
ì Ist. Arch. a. 1869, p. 266, tav. d'agg. L.

(3) h'Aes grave del Museo Kirkeriano Classe III, tav. 7.

Monumenti antichi. — Voi. I.

scrivavasi 4?, da cui per troncamento venne il U (4).
Il terzo lato, che è il più forte, incomincia colle set-
tanta libbre, XXK scritte all'etnisca, e termina colle 183.
Singolare si presenta la forma del n. 100, in un cerchio
punteggiato,■ il quale non. trova alcun esempio nell'e-
trusco e nel romano : ma forse la sua origine è italica,
onde si spiegherebbe la ragione del segno ® equivalente
a mille, cioè a dieci centinaia : dal quale possono essere
venute le modificazioni in CD indicante il mille in etrusco
e in latino, che è il doppio del D = 500. I segni nu-
merali pertanto della stadera di Chiusi sono : i = \ ;
1 = 1; 11 = 2; V = 5; X = 10; k = 50;XXk = 70;
O = 100.

Trovato dapprima l'equilibrio colle due libbre, e
quindi provando e riprovando il peso del romano (chè
la palla di piombo mi fu mostrata dopo le fatte espe-
rienze), procurai di determinare quale fosse stato
quello della libbra; il che si doveva ottenere col tra-
scorrere di segno in segno il romano aggiungendo a
capo del piatto il peso corrispondente, che doveva tor-
nare sempre eguale. Eisultò ad evidenza e con la pre-
cisione, che aver si può da così vecchio istrumento,
che la libbra marcata nella stadera consisteva di gr.212
a 214; la quale libbra è senza dubbio l'etnisca, minore
di un terzo e più quattro grammi incirca della romana.
Kecentemente ho rinnovato l'esperienza colla palla di
piombo, e ne ho ottenuto il medesimo resultato.

A conferma maggiore avvenne, che nel 1887 si
discoprirono nella contrada di Chianciano alcune ver-
ghe di bronzo, delle quali ho veduto due presso il sig.
Clemente Falsini, che colà l'acquistava; e sono di forma
rettangolare alquanto convessa nella parte superiore,
dove nei lati estremi sono impresse col punsone due
contromarche col segno di una crocetta, o .decussis
rilevato entro un cerchio. Aveva già osservata una
contromarca simile in una moneta di bronzo di Popu-
lonia (5), onde m'accorsi tosto essere quelli due pesi

(4) Dei tre cinquanta indicati nella stadera soltanto il
primo fu dall'artista segnato in modo duplice, cioè col tronca-
mento della /fy, e poi aggiuntovi a destra un piccolo mezzo
cerchio, che è la metà del cento. Io dubito che questo duplice
segno del cinquanta, non sia mai esistito, ma che qui sia una
composizione arbitraria dell'artefice a meglio indicarlo.

(5) Testa di Vulcano a destra, e sotto in contromarca
© © © O 4 flHV'J/IV/1. Segni confusi, di cui non si conosce
che il martello, sul quale la contromarca della rota a quattro
raggi. Dr. gr. 5,74. Collezione Strozzi in Firenze.

11
 
Annotationen