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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Pasqui, Angiolo: Di un antico letto di osso scoperto in una tomba di Norcia
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0138

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SCOPERTO IN UNA TOMBA DI NORCIA

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e intagliati e, scrupolosamente misurate, resultarono
di quattro specie, ciò che costituiva l'ornamentazione
dei quattro sostegni. Indi si ricomposero le maschere
di leoni e le testine di donna, i quali ornamenti,
sempre in numero di quattro per ciascuna specie, do-
vevano essere applicati nell'intelaiatura del letto, sugli
angoli e nel lato maggiore, come più innanzi avremo
luogo di mostrare.

Le ossa dell'uno e dell'altro lotto furono lavorato
a tornio, ovvero scolpite con sgorbie e con scalpelli
quando la materia era ancora fresca, tanta è la puli-
mentatami e la nitidezza del taglio. Gli artefici non
Potevano avere a loro disposizione la quantità e va-
rietà di ossa occorrenti a tali lavori, se avessero ado-
perate solamente quelle spezzate della carne macel-
lata. Crediamo pertanto che utilizzassero ancora quelle
di cavallo, specialmente nei rilievi a scalpello, inquan-
tochè esse sono più facili a tagliarsi che quelle di
di bove, e in molti frammenti ci sembrò riconoscerle
Per tali dalla rara spugnosità e dall'esiguo spessore.

Pei sostegni torniti si riducevano le ossa a piccole
doghe di circa due millimetri di spessore, le quali
anche internamente, sebbene appena sbozzate, ripcte-
Vano la sagoma dei nodi : e questo ci dimostra es-
sere state le medesime applicate su di un'ossatura
di legno tornita, di cui non si è conservata la più
Piccola traccia. È da notarsi la scrupolosa esattezza
delle commessure e l'ingegnosa maniera di squadrare
a tornio i vari strati di targhette, affinchè i nodi
Meglio combaciassero gli uni sugli altri. Da queste
osservazioni emerge pure il modo tenuto dagli antichi
artefici nel rivestire le anime di legno colle targhette.
Poiché ogni strato di esse è esattamente commesso al
tornio, bisogna ammettere che detti sostegni fossero
formati di tanti dischi di legno, quanti sono i nodi
del rivestimento. Ciò è confermato dal fatto che i
detti sostegni erano infilati in una grossa spina di
ferro, ribadita in basso su ghiera di bronzo, la quale
sP'ua, che tuttora in parte conservasi, sarebbe stata
mutile se i pezzetti di osso fossero stati applicati in
Un torso massiccio di legno. I nodi erano formati se-
Paratamente, ancora perchè interrotti da sottili gole,
lft quali nell'esemplare ricostruito sono tornite in un

solo

pezzo di osso. Colla medesima accuratezza ve-

diamo riunite e commesse le liste di osso che forma-
vano i rilievi delle teste leonine. Anche queste do-

vevano ricomporsi su di un rude schema di legno,
perchè tutte di uguale grossezza e sbozzate di dietro,
in modo che se non fossero stato applicate sopra una
sostanza solida, non avrebbero retto all'urto degli uten-
sili. Invece molto più gravi sono le ossa che compon-
gono la criniera delle maschere leonine, come quelle
clic dovevano avere maggiore rilievo e offrire maggiore
solidità, perchè sporgenti e non applicate su forma
di legno. Vediamo usate alcune parti di ossa lunghe,
siccome tronchi di femori e di omeri, pei rilievi delle
testine di donna e pei lembi del vello leonino. Queste
posteriormente furono appianate, talmente che non
lasciano dubbio sul modo della loro applicazione. Si
riducevano le ossa con una piccola sega, che in molti
punti ha lasciata una traccia nettissima di circa mezzo
millimetro; si modificava la curva delle targhette a
colpi di una piccola ascia e più spesso e più esatta-
mente con largo scalpello. Apparisce l'opera delle
sottili lime nelle commessure, lo quali talora sono
talmente polite da fare supporre che siano stato ap-
pianato su di una pietra. Ottenute le piccole targhe
si univano insieme con fortissimo glutine, di cui in
molti punti si trovarono le traccie in lamine sottilis-
sime, trasparenti e tuttora solido quanto l'osso mede-
simo. La nitidezza dell'intaglio e delle sagomo tornite
ci rivela l'uso di arnesi di varia foggia, siccome scal-
pelli piani, sgorbie incurvato grandi e piccole, e ra-
schiatoi così taglienti che hanno data perfetta puli-
montatura alla superficie. In nessuno ornamento del
letto ricostruito si riscontra l'uso del trapano.

Oltre i rilievi e le parti tornite si raccolsero nel
secondo vano della tomba, ove fu trovato questo letto,
alcuno lamine di osso, frantumate a motivo della loro
sottigliezza, le quali dovevano rivestire l'intelaiatura.
Alcune di esse sono intagliate ad ovoli, altre solcate
con piccola gola rovescia e molte liscie e talmente
grandi, che non possono essere state segate se non
dalle ossa del bacino. Si riducevano le medesime ad
uno spessore uniforme appianandolo con largo ferro
dentato, di cui si lasciarono le traccie nella parte che
doveva aderire all'intelaiatura. Alle testine ed alle
maschere di leone non si aggiunse altro ornamento
che i piccoli occhi di smalto vitreo bianco con pu-
pilla nera.

Accennai poco sopra che l'esame accurato di cia-
scun ordine di targhette, il taglio orizzontale delle
 
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