Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

DOI Artikel:
Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0149

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
253

ESEGUITI A JIARZ.YKOTTO PRESSO BOLOGNA

254

muro dello spessore di circa duo metri e formato di
«assi enormi. Di quel muro, ch'era diretto da est ad
ovest, fu posto in luce un tratto lungo una sessantina di
metri, ma mostrava di prolungarsi molto più oltre.
Tutti i presenti allo scavo Chierici, Zannoni, il conto
Aria, gl'ingegneri Branca e Sottili e lo scrivente ave-
vano riferito quel muro alla cinta della città (').

Quel muro grandioso, quegli ambienti ampi, rego-
lari e continui, le larghe strade, lo isole, i fossi di
scolo che le rasentavano, i sepolcreti alle estremità
delle strade principali, i templi sull'acropoli, gli avanzi
cospicui e numerosi di tegole, di embrici e di antefisse
m terracotta esistenti nel Museo di Marzabotto, tutto
Questo insieme mi aveva fatto concepire una grande
tàea di quella città.

Senonchè nel 1884, Marzabotto veniva visitata ed
esaminata dal prof. Helbig, il quale, non ostante la
Presenza di tutti i monumenti ora indicati, non si pe-
stava di scrivere quanto segue : « Presso gli Etruschi
Clrcumpadani......questo tipo di abitazione (ca-
panne le cui mura consistevano di argilla ed il tello
'pagiio) si conservò lungo tempo: giacché lo Zan-
nili ha stabilito che ancora nel 5° secolo av. Cristo
8Wiili capanne attorniavano le strade di Felsina » (2).

queste parole il prof. Helbig non solo attribuiva
ullo Zannoni frasi che questi non avoa scritte, ma di-
mostrava di non aver osservato, nella sua dimora a
Marzabotto, i cospicui avanzi di costruzioni etnische
1,1 muratura ivi esistenti.

Allo scopo pertanto di rettificare quelle afferma-
zioni che non corrispondevano alla natura e grandiosità
dei ruderi di Marzabotto, io dava nel 1885 un cenno
delle ultimo scoperte che vi erano state fatte (;!). Nel
1886 poi pubblicava una Guida alle antichità della
Villa e del Museo Etrusco di Marzabotto che io aveva
allora riordinato (4) ed inseriva poscia nella Nuova An-
l"lorjia (5) un articolo che intitolai : Una Pompei Etru-
'ca, nel quale, descrivendo tutti gli avanzi di edifizi
lì le strade e le tombe ed i templi e gli oggetti con-
servati nel Museo di Marzabotto, cercava di dare una

idea generalo, ma vera, dell'importanza di quella lo-
calità por la storia della regione felsinea, specialmente
all'epoca etnisca. Finivo esprimendo il voto che il Go-
verno eseguisse degli scavi metodici e regolari a Mar-
zabotto, allo scopo di rilevare la pianta della città,
porne allo scoperto e pubblicarne i principali monu-
menti e specialmente lo costruzioni (°).

Quel mio voto venne favorevolmente accolto dal
senatore Giuseppe Fiorelli direttore generale delle an-
tichità e belle arti.

Il quale, penetrato dall'importanza di quegli scavi
per una più esatta conoscenza della cultura etnisca
nella regione circumpadana, con la sua autorevole pa-
rola interessò per essi S. E. il Ministro Boselli ed
ottenne che fossero stanziate le somme necessarie per
scoprire, secondo il mio desiderio, un isolato intero
di quella città.

Di tanto e così efficace patrocinio io desidero at-
testargli qui i sentimenti della mia più viva rico-
noscenza.

Siccome lo scopo principale dello scavo era quello
di rilevare una pianta generalo della località, così il
Ministero inviò a Bologna il distinto architetto sig.
Vittorio Levi, il quale eseguì non soltanto la bella pianta
di Marzabotto che va annessa a questa Relazione, ma
anche vari particolari architettonici che ritraggono con
la massima fedeltà il carattere delle ruine poste allo
scoperto.

Dello scavo di questo primo anno, il quale ha durato
sette mesi, cioè dal novembre 1888 a tutto maggio 1889,
furono redatti settimanalmente i rapporti dalla guardia
Pio Zauli, assistente ai lavori. Il conservatore del
Museo, dottor Cesare Ruga,' risiedeva tre o quattro
giorni della settimana a Marzabotto per riferire sul-
l'andamento dello scavo e prender nota degli oggetti
che uscivano in luce. Immancabilmente poi una volta,
talvolta due della settimana, io ispezionavo in persona
i lavori per osservare tuttociò che di speciale avrebbero
presentato gli edifici e per curare sopratutto l'esattezza
dei rilievi dei ruderi che si venivano disotterrando.

(') Atti e Memorie della E. Dep. di Storia Patria per le
Romagne, 1885 pag. 222. Si confronti Chierici nel Bull, di Pa-
letBol. ital. 1883 p. 147 nota 7.

(2) Helbig, negli Annali dell'Istituto 1884, pag. 134.

(3) Atti e Memorie della R. Dep. di Storia Patria per le

Roma:

?no, 1885 pag. 221 e segg.

(4) Brizio, Guida allo antichità della Villa e del Museo
Etrusco di Marzabotto, Bologna, 188G.

(5) Nuova Antologia, 1G gennaio 1887,

(°) Cfr. il mio scritto, Inaugurazione del Museo etrusco di
Marzabotto. Belazione all'onor. Direz. gen. di antichità e belle
arti, ottobre 1886.
 
Annotationen