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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0153

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261

ESEGUITI A MARZABOTTO PRESSO BOLOGNA

262

vale a dire di un terzo circa di tutto il tempio. Lo
stilobate, alto m. 1,15, costrutto con opera quadrata
di tufo si fa notare per una robusta e nello stesso
tempo elegante doppia base, la quale occorre frequen-
temente anche nei monumenti sepolcrali dell'Etruria
marittima, Vaici, Tarquinia, Cervetri ed altrove (').
Questo stilobate posa sovra muri di fondamento costruiti
con ciottoli a secco ora allo scoperto, ma che nell'an-
tichità dovevano essere interrati e non vedersi. Ncl-
1 interno poi, giusta quanto riferisce il Gozzadini, avvi
" un triplice rivestimento di grossi ciottoli assai mal-
concio ed altri ciottoli formano una massicciata in
tutta l'area dell'avancorpo, a m. 0,25 sotto il piano
esterno antico ». Questo triplice rivestimento di ciot-
toli avea per iscopo di proteggere il muro esteriore
dalla spinta delle terre gettate nell'intorno e che
costituivano il piano del basamento. La pianta del
tempio ed un pezzo del bello stilobate, con i muri
fondamentali di ciottoli a secco furono già riprodotti
dal Gozzadini nel primo volume sulle antichità di
Marzabotto, Di un'antica necropoli a Marzabotto,
tav. VI, n. 1, 3, 4 e 5. cfr. pag. 22. Dall'opera
del Gozzadini fu riprodotto il disegno di porzione
dello stilobate che osservasi sulla nostra tav. Vili n. 11.

Pianta sezione ed una veduta prospettica del
tempio, eseguite dall'architetto Levi osservansi nella
tav. II annessa alla presente relazione (2).

5° Tempio. (Pianta lett. e). Di un altro gran
tempio, che dovea essere vastissimo, sopravanzano il
muro esterno nord per una lunghezza di m. 18, tratti
Più brevi di quelli est ed ovest, nonché di un muro
interno intermedio, il quale con altri trasversali dovea
Probabilmente costituire delle camere chiuse simili a
quelle del terzo tempio. Questi muri dello spessore di

0) Mon. dell'Inst. 1832 tav. XLI n. 136. Sembra però che
Jt prototipo di questo basamento singolare debba ricercarsi
"ell'architettura greca, perchè l'identica modanatura presenta
'° stilobate o basamento del cosi detto Tempio della Pace a
Pesto, il cui profilo venne pubblicato dallo Scheppig nei Mon.
Ined. dell'Insti! 1835 tav. XX n. 3. Il medesimo motivo archi-
tettonico vedesi riprodotto nella basetta su cui poggia la figura
femminile scolpita su stela funebre, scoperta appunto a Marza-
botto (Gozzadini, Di ulteriori scoperte nella necropoli etrusco.
"* Marzabotto, tav. II, n. C). Anche uno specchio etrusco di
stile arcaico, rappresenta due figure, una maschile e l'altra
femminile, ritte ciascuna sopra una basetta identica a quella
sc°lpita sulla stela funebre e dello stilobate di Marzabotto.
(Gerhard, Etrus. Spieg. taf. CCXCTI).

(«} Di questo tempio il Burton (Etruscan Bologna p. 121)

in. 1,20 e costrutti con sassi enormi, conservano in
alcune parti l'altezza di m. 1,60.

Oltre gli avanzi, tuttora visibili e sussistenti al
loro posto, di questi cinque templi osservavansi ancora,
quattro anni addietro, qua e là sul poggio di Misa-
nollo, una quindicina di parallelepipedi di tufo (3).
Ora più non esistono perchè adoperati, parte per risar-
cire alcuni tratti sfasciati del quarto tempio, parte per
lavori di abbellimento della villa. Provenivano, come ri-
ferisce il Gozzadini (op. cit. pag. 25), da una pro-
minenza (A della tav. I, della sua opera e / della no-
stra pianta) sulla quale molto probabilmente sorgeva
un altro tempio ad opera quadrata.

Dalla descrizione data dei cinque avanzi di templi
esistenti sull'acropoli risulta che i due meglio con-
servati sono di pianta esattamente quadrata ed hanno
la fronte rivolta a mezzogiorno (4). Probabilmente anche
gli altri tre templi, di cui rimangono soltanto due fian-
chi, avevano la medesima pianta quadrata e la stessa
orientazione. Ciò concorda molto bene con le notizie
lasciateci dagli antichi sul tempio etrusco, il quale,
a differenza del tempio greco la cui entrata prospettava
l'oriente, avea la fronte rivolta a mezzogiorno. Tale
almeno sappiamo essere stato il tempio di Giove Capi-
tolino a Roma, il quale costrutto da artefici etruschi (5)
e secondo il rito etrusco, aveva l'ingrosso a mezzo-
giorno TiQÒg ixearj/x^Qi'av (6).

Il Martha, nella sua recente opera l'Art étrusque
p. 261, dopo aver trattato a lungo della orientazione
dei templi etruschi, basandosi quasi unicamente sopra
le fonti filologiche, conchiude col dire che « Ics Etru-
« sques n'avaient pas une oriontatiou uniforme ». Ma
oltre i cinque templi di Marzabotto e quello di Giove
Capitolino, aventi tutti la fronte rivolta a mezzogiorno,

lento una ricostruzione grafica, la quale riuscì interamente
sbagliata e non rispondente alla forma e conservazione del ba-
samento.

(Z) Atti e Memorie della R. Dep. di Storia Patria per le
Pomagne, 1885, pag. 229, n. 1.

(4) Sulla forma quadrata del tempio etrusco cfr. Milllor,
Die Etrusker ed. Deceke voi. IL pag. 232 ; Dennis, Cities and
Cemet of Etrur. pag. XXXII; Vitruv, Archi! IV, 7 : Locus, in
quo aedis constituetur, cum habuerit in longitudine sex partes,
una adempta, reliquum quod crit, latitudini detur.

(R) Liv. 1.56. Intentus perficiendo tempio faòris undique
ex Etruria accitis.

(6) Dionys, IV. (il. ex fièv xov xiità nQÓaionof /àcqovs ngòg
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