Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

DOI Artikel:
Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0162

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
279

RELAZIONE SUGLI SCAVI

280

ed in grande numero in città. Costruita con lo stesso
principio era una delle porte di Saturnia, larga simil-
mente, secondo gl'indizi rintracciati dal sig. Pasqui,
m. 2,80 circa (').

La medesima ampiezza aveano altresì la porta dei
Leoni di Micene e quella principale di Tirinto (2) le
quali si allargavano similmente grado grado verso
l'interno. L'uniformità della larghezza di tutte queste
porte giustifica e conferma la supposizione del Dorp-
feld, ch'essa rappresenti un numero tondo di unità di
misure, o sei cubiti oppure nove piedi.

Nella costruzione delle porte delle città antiche
gl'ingegneri si facevano uno studio di scegliere luoghi
ripidi e di tracciare le strade che conducevano alle
porte in modo che in caso di assalto il nomico avesse
il fianco destro, cioè quello non protetto dallo scudo,
esposto ai colpi dei difensori. Ita circumdandum ad
loca praecipilia et excogitandum uti portarum iti-
nera non sint diveda sed (Sxain. Nanique cum ila
factum fueril, Ime dextrum lalus accedentilms, quod
sento non eril leclum, proximum eril muro (3). La
porta dei Leoni di Micene e quella della cittadella
di Tirinto erano certo costruite con questo sistema,
perchè rafforzate ciascuna da una torre innalzata alla
destra di chi voleva entrare in città (4). Un egual si-
stema si vede applicato con grande varietà e perfe-
zione di disposizione nelle numerose porte di Manti-
nea rilevate da parecchi topografi e recentemente con
maggiore esattezza dal Fourgères (5). Lo stesso prin-
cipio di difesa fu seguito nella costruzione della porta
orientale di Pian di Misano in vicinanza della quale
la strada forma una ripiegatura, quasi un gomito, a
sinistra, in modo che in caso di aggressione il nemico
si trovava esposto col fianco destro ai colpi dei di-
fensori collocati sull'alto.

I muri intorni e laterali della porta di Pian di
Misauo posano sul tufo del colle e sono formati con
grandi sasri ad opera incerta, cioè imposti gli uni sugli
altri senza cemento come i muri del massimo tempio
di Misanello.

(!) Notizie degli scavi 1882, pag. 54.

(2) Schliemann, Tirynthe p. 180.

(3) Vitruv. I, 5. 41.

(*) Schliemann, Mykene Pian C e Tirynthe planche I e
II e p. 5.

(5) Bull, de corr. ìielléniq. 1890, p. 84 e seg.

Agli spigoli s'impostarono massi più larghi e più
grossi perchè più validamente resistessero alla spinta
delle costruzioni superiori.

Sembra tuttavia che cotesti muri costituissero sol-
tanto il nucleo interno della porta e che questa tanto
dal lato verso la città, quanto da quello verso le tombe,
fosse rivestita di blocchi in travertino e, come le porte
tuttora esistenti di altre città etnische (fi), fosse sor-
montata da un arco.

Il Sansoni difatti riferisce di aver trovato presso
la porta « molti frammenti di spuma, alcuni lavorati »
e che « al principio di un angolo dei detti muri evvi
« basato sul tufo un pezzo di sponda di spuma coni-
li baciata al muro suddetto. Detta sponda è troncata,
« ma si può credere continuasse in origine fino alla
« cima del muro, pei tanti frammenti di sponda che
« si sono trovali accanto ad essi muri ». Egli ag-
giunge che al principio della fossa profonda m. 1,85
(altezza dei muri della porta) « trovai terracotta molto
« bruciata, assai carbone, embrici, frammenti di an-
« tefisse e spuma anco lavorata a foggia del monu-
« mento grandioso in Misanello » ("). Di tutta questa
spuma o travertino lavorato non si conserva neppure
più un pezzo sul sito.

Muro di cinta e pomerio. (Pianta lett. E). Sem-
bra che la città fosse inoltre circondata tutto at-
torno da un grande muro. Nel 1883, come ho già ri-
ferito più sopra (8), se ne scoperse verso il termine
nord della via cardinale, segnato in pianta con la
lettera I), un tratto lungo una sessantina di metri,
ma che mostrava di prolungarsi più oltre, special-
mente verso l'angolo nord-est. 11 muro, costruito con
enormi sassi disposti a secco, come nelle costruzioni
così dette ciclopiche, avea l'enorme spessore di oltre
due metri. Bicordo poi come nel tratto fronteggiante
la grande via cardinale sembrava interrompersi per
formare un passaggio, seppure tale interruzione non
era dovuta alla ruina naturale del muro stesso. Tale
particolarità potrà essere chiarita dal proseguimento
degli scavi. Intanto siccome gl'ingg. Branca e Sottili
si erano affrettati di segnare in una pianta provvi-

(c) Micali, Monumenti per servire alla storia tav. VII e
Vili; Durm, Baukunst der Etrusker p. 16.

(7) Sansoni, Rapporti, allegato n. 35 in fine ed allegato
n. 58 in principio.

(8) Pag. 253.
 
Annotationen