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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0166

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RELAZIONE SUGLI SCAVI

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una larghezza di m. 68, corrispondente quasi a quella
di due isole riunite. Di questa anomalia gli scavi non
hanno ancora permesso di dare una spiegazione.

Eisulta intanto per tutte le isole finora scoperte
a Pian di Misano una regolarità e quasi uniformità
veramente meravigliosa, la quale però trova riscontro
anche nelle isole di alcune colonie greche e romane la
cui iconografia è giunta fino a noi. Ad es. le isole della
romana colonia di Aosta, Augusta Praetoria Salasso-
rum, costruita, come è noto, durante l'impero di Au-
gusto, rintracciate dal Promis ('), aveano pure una
pianta rettangolare di circa 65 metri per 160. Senonchò
erano disposte parallelamente alla via decumana anziché
a quella cardinale. Una somiglianza più grande, quasi
perfetta, presenta la pianta della nostra etrusca città
con quella dell'antica Neapolis, quale venne ricono-
sciuta dal prof. Beloch (2). Anche in essa abbiamo
tre vie decumane situate ad egual distanza L'una dal-
l'altra e dai muri nord e sud, e tagliate ad angolo
retto da numerose piccole vie cardinali le quali divi-
dono tutta la città in stretti rettangoli con i lati più
lunghi diretti da nord a sud.

Anche una parte delle isole di Pompei, special-
mente le nove della regione VP -(cfr. la pianta ri-
levata dal Tascone ed annessa alla Descrizione di
Pompei del Fiorelli), comprese fra la strada nolana e
le mura, hanno la medesima forma di rettangolo al-
lungato. Ma altre isole di quella medesima città, ad
es. le quattro della regione Ia e le quattro della re-
gione IXa dimostrano una pianta quasi quadrata. La
forma poi delle altre isole è assai varia ed irregolare.
Non basta, ma nè le strade principali, nelle quali si
è voluto riconoscere dei veri cardini e dei veri decu-
mani, nò le minori che s'incrociano con esse e danno
origine alle isole, sono esattamente dirette da oriente
ad occidente, oppure da mezzodì a settentrione, nè,
ciò che è ancor più notevole, si tagliano ad angolo
retto. Tutti questi fatti mi confermano nell'opinione
che Pompei non venne non dirò edificata, ma neppure
tracciata di getto, come il prof. Nissen ha cercato so-
stenere (3). Eitengo sempre al contrario come la più

(') Carlo Promis, Le antichità di Aosta, tav. Ili, pag. 140.
{-) Boloch, Campameli p. 67, pi. 11.
(3) Nissen, Das Templum, pag. 62 e seg. Pompeianische
Stadien, pag. 572 e seg.

probabile l'opinione del Fiorelli (4) che la distribuzione
di quella città per isole non rimonti al suo impianto,
ma che nell'epoca più antica le abitazioni fossero invece
sparse isolatamente o per gruppi od allineate sulla
fronte di sentieri che più tardi divennero strade.

Per contrario a Concordia Sagittaria, che fu vera
colonia romana e la cui pianta venne ricostruita dal
eh. Dario Bertolini (5) sulle indicazioni di un operaio
che vi aveva eseguiti scavi larghi e numerosi, tutta
l'area dell'abitato era divisa regolarmente in tante
isole rettangolari, disposte come a Pian di Misano,
parallelamente alla via cardinale.

Similmente isole del tutto e tutte quante regolari,
quadrate, presentava la Torino romana, vera colonia,
Colonia Julia Augusta Taurinorum, fondata verso
l'anno 705 di Koma o nei pochi anni anteriori alla
morte di Cesare (6). Il Promis ha potuto riconoscere
l'andamento delle strade ed il tipo delle isole seguendo
con la massima diligenza, per circa quarant'anni, tutte
le scoperte di antichi selciati stradali e mano mano
segnandoli in pianta (7),

I Komani facevano distinzione fra le terre i cui
limites, che nel caso nostro sarebbero le strade mi-
nori, correvano da mezzodì a settentrione, da quelle
che prolungavansi da oriente ad occidente ; chiamavano
le prime strigatae, le seconde scamnatae. Strigatus ager,
dice Igino « est qui a septentrione in longitudinem in
«■ meridianum decurrit ; scamnatus autem qui eo modo
« ab occidente in orientem crescit. » Il Eudorff, com-
mentando questo passo d'Igino aggiunge « Der Begriff
» der Lange ist durch die Richtung von Norden nach
« Sùden der Breite durch die Sichtung von Westen
« nach Osten bestimmt, wàhrend wir die Entfernung
« vom Aequator nach Norden oder Sùden Lànge, die
« Entfernung vom Meridian nach Osten oder Westen
« Breite zu nennen gewohnt sind » (8). La superficie
della colonia etrusca di Pian di Misano, con termine
romano dovrebbe dirsi strigata, quella della colonia
romana di Aosta scamnala.

La grande somiglianza che le colonie romane pre-

(4) Fiorelli, Oli scavi di Pompei dal 18111 al 1X72. Ap-
pendice, pag. II.

(5) Notizie degli scavi, 1880, pag. 412, fav. XII.

(*) Carlo Promis, Storia dell'antica Torino, pag. 58 e 72.
C) Carlo Promis, Opera citala, pag. 182, fav. I.
(8) Rudorff, Roinische Fehlmesser, voi. II, pag. 290.
 
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