Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

DOI Artikel:
Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0174

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
303

RELAZIONE SUGLI SCAVI

304

ticinque a trenta centimetri dato alla gronda. Ciò è
confermato anche dal rinvenimento dei tegoloni del-
l'enorme lunghezza di m. 1,07 X 0,80, e dei corri-
spondenti embrici lunghi 81 centimetri i quali fanno
presupporre edifìci pubblici i cui muri si elevassero
ad un'altezza anche più considerevole. Senonchè qui
si affaccia una grave questione, quella cioè relativa
alla costruzione ed ai muri degli edifizì, per risolvere
la quale posso proporre soltanto congetture.

Muri degli edifisi. Le ruine di Pian di Misano
presentano un aspetto singolare : i muri costruiti con
ciottoli a secco, senza cemento, s'innalzano pochi cen-
timetri sopra il suolo della strada, molti anzi trovansi
allo stesso livello e taluni perfino vi sottostanno.

Quando nel febbrajo 1889 le due isole Vili e IX
furono e rimasero per qualche tempo scoperte, parevano
due isole di una città rasa al suolo nel vero e pre-
ciso significato di questa espressione. Si sarebbe detto
che i Romani quando verso il 200 av. Cristo presero
la città, cacciandone i Galli, l'avessero abbattuta fino
alle fondamenta.

Senonchè i segni di una distruzione violenta non
apparivano in nessun luogo.

Dinanzi quei muri così bassi e costruiti in modo
tanto primitivo riesce molto diffìcile immaginare che
essi s'innalzassero a notevole altezza, perchè non cemento
ma semplice terra tiene uniti fra loro i ciottoli e questa
al contatto dell'aria e del sole dovea presto essicarsi
e sgretolare i ciottoli ed i muri.

Fu una quistione che .già nel 1883 venne agitata
in una convenzione fra il conte Aria, il compianto
prof. Chierici e lo scrivente, questa della costruzione dei
muri della città. 11 Chierici riteneva che i muri s'innal-
zassero a poca altezza, e che la loro parte superiore
consistesse quasi tutta di legname, come talune co-
struzioni della Svizzera, ch'egli richiamava in confronto.

Il conte Pompeo Aria aderiva all'opiniono del
Chierici.

Io riconosco la grande parte che nella costruzione
degli edifizì etruschi avea il legname. Si sa anzi da
Vitruvio che negli stessi templi colonne ed architrave
erano non di pietra, ma di legno, ciò che permetteva
di dare al colonnato intercolumni assai più spaziosi
che non quelli dei templi greci, e per conseguenza di
collocare la porta delle celle più nello sfondo, quasi a
metà del basamento.

Le colonne dei templi esistenti sull'acropoli di Mi-
sanello erano certo di legno, ciò che spiegherebbe il
fatto strano che di esse non fu trovato né si conserva
il più piccolo avanzo.

Cionondimeno non mi pare esatto il concetto che
il Chierici si era formato degli edifizì di Misano. Se
il legname vi fosse stato adoperato nella costruzione
dei muri, dovea essere in tale quantità che durante
lo scavo se ne sarebbero certo ritrovati notevoli avanzi,
almeno carbonizzati: se non altro la terra annerita
ne avrebbe dimostrato l'esistenza ed i muri di fon-
damento doveano essere solidi e lavorati in modo da
ricevere e sostenere pareti di legno.

A Tirinto dove nella costruzione del palazzo prin-
cipesco, il legname era stato veramente adoperato
per le pareti le colonne ed i pilastri del vestibolo,
Schliemann e Dòrpfeld hanno riconosciuto sulle basi
di pietra calcare i fori cilindrici dentro cui erano stati
introdotti i piuoli che costituivano la parte inferiore
dei pilastri di legno che su quelle basi riposavano e
notarono che per tutta la lunghezza del vestibolo i
muri presentavano un restringimento di circa quaranta
centimetri perchè in quel tratto doveano essere rive-
stiti di altro materiale (') Ma di cotesti basamenti
o fondamenti in pietra appositamente lavorati per ac-
cogliere un superiore rivestimento di legno non è ap-
parsa traccia a Misano.

Esclusa adunque per i muri la costruzione in le-
gname e quella di ciottoli a secco, quale altra se ne
può supporre? Prima di proporre un'opinione ricorderò
alcuni fatti e farò alcune considerazioni.

Anzitutto a Pian di Misano non abbiamo conser-
vato nessun muro di edifìzio nel vero significato di
questa parola, perchè manca qualsivoglia apertura di
casa e di bottega, ed ogni traccia di soglia. In Mi-
sano si hanno soltanto muri di fondamento, e sovra
essi non v'è niente che accenni a legname che vi sia stato
impostato. Al contrario è provato da monumenti tuttora
esistenti che con ciottoli a secco usavansi costruire le
fondamenta per quegli edifizì i cui muri consistevano
di blocchi quadrangolari siano di tufo oppure di tra-
vertino. Basta osservare il tempio meglio conservato
sull'acropoli di Misanello. Le fondamenta, come appare

(!) Schliemann, Tirynthe, pag. 200.
 
Annotationen