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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0176

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307

RELAZIONE SUGLI SCAVI

308

dovuta ai lavori di agricoltura. Già il Gozzadini avea
notato « che in tutto il pianoro di Misano le antiche
costruzioni sottostanno ugualmente alla superficie dei
campi un 25 centimetri vale a dire tanto appena quanto
è necessario a coltivare quel suolo. Onde avviene so-
vente che se o l'aratro o la zappa tentano di più ap-
profondare il lavoro, trovano inciampo nelle celate
muraglie, dalle quali perciò è rimosso annualmente
qualche sasso » (').

Se si considera inoltre che Pian di Misano certo
fin dal 1550 in cui viene per la prima volta ricor-
dato da Fra Leandro Alberti (2), ma forse da tempo
più antico, era posto a coltivazione perchè « conti-
nuamente si ritrovavano rottami di edilìzi » si può
ben concepire quanti sassi in questi tre secoli e mezzo
furono rimossi. Una tale dilapidazione incessante, spie-
tata, comprenderà molto bene chi conosce l'ignoranza
e la tenacia del contadino, congiunte col suo affetto
immenso alla zolla.

Senonchè gli scavi di questi ultimi due anni, i
rapporti del Sansoni su quelli eseguiti dal 1867 al
1873 e notizie intorno a ritrovati anteriori, ci pon-
gono in grado di affermare che in Misano erano non
soltanto sassi ma anche tufi e travertini lavorati, i
quali vennero similmente rimossi in questi tre secoli
e mezzo dai contadini.

Adduco ora le prove di cotesta affermazione.

Nella tavola III del suo primo volume su Mar-
zabotto il Gozzadini ha pubblicato quindici fra basi
pilastri e cimase in travertino conservate nel Muse^
di Marzabotto, il quale ancor altre no accoglie insieme
con parallelepipedi grezzi.

Ignorandone la precisa provenienza, il Gozzadini
avea supposto eli e fossero stele e monumenti sepol-
crali. Senonchè dalle due necropoli nordica ed orien-
tale scoperte di poi nessuna stele di tale foggia tornò
alla luce, epperciò quei travertini pi Ti che da tornito
doveano provenire dall'abitato.

Difatti il conte Pompeo Aria mi assicurò poi che
tutti gli anzidetti blocchi lavorati di travertino eransi
rinvenuti con molti altri grezzi ammucchiati gli uni
sopra gli altri presso l'angolo nord-est di Pian di Mi-

(!) Gozzadini, Di un'antica necropoli a Marzabotto nel
Bolognese, pag. A.

(*) Descrizione di tutta Italia, pag. 320.

sano, poco lungi dell'attuale casa colonica segnata in
pianta con la lettera Q. I contadini adunque li aveano
raccolto da tempo remoto ed in varie occasioni per
il Pian di Misano, trasportati e depositati poi in quel
sito ch'era fuori del terreno arativo. Come abbia po-
tuto scomparire un numero così grande di blocchi
quali dovevano essere quelli che costituivano i muri
della città non saprei indicare. Ma è molto probabile
siano stati adoperati nelle moderne costruzioni. Il Goz-
zadini (3) parla di « molta quantità di grandi paral-
lelepipedi di tufo calcare tratti da una prominenza
(di Misauello) che in parte ancor quivi rimane, e di
altri parallelepipedi che si vedono essere stati adope-
rati nelle moderne fabbriche circostanti ». Noto inoltre
che blocchi di travertino scoperti e trovati in tempi
assai più recenti in Misano sono scomparsi senza che
nè a me nè ad altri sia più riuscito di ritrovarne le
tracce.

Riferisce il Sansoni che il 23 agosto 1867 si sco-
priva sopra la sponda che fiancheggia la strada provin-
ciale un ammasso di spuma semicircolare alto m. 1,30,
largo m. 2,40 grosso in. 1,30 che fu lasciato intatto
per, qualche tempo sul luogo ed isolato « a norma di
quelli che credevano trarre da quello assieme dedu-
zione » (')• Quell'opera di travertino venne in seguito
demolita e non se n'ebbe più notizia.

Negli ultimi di agosto dell'anno 1868 a metà della
sponda di Misano che guarda Barletta, cioè nel punto
indicato nella nostra pianta con la lettera P, si scopriva
« un avanzo di muro o monumento di stelachito o spuma
il quale, dice il Sansoni, era lungo m. 5, coperto questo
da grossissimi sassi, i quali levai lasciando isolato il
muro di spuma quale sembra dovesse continuare, al-
meno rilevasi da un pezzo di sponda laterale » (5). Nel
1878 io vidi ancora il monumento al suo posto ma
già in parte distrutto perchè misurava soltanto più
3 metri di lunghezza e consisteva di una fila di soli
cinque parallelepipedi di travertino.

Ora sopravauza soltanto più un blocco e nessuno
sa dire come gli altri siano scomparsi.

11 20 febbraio 1870 il Sansoni scopriva a Misa-
uello quarant'un metro di un condotto di tufo. I pezzi

(3) Gozzadini, Di un'antica necropoli a Marzabotto ecc.
pag. 25 in fine.

(*) Sansoni, Rapporti, allegato n. 2.

(5) Sansoni, Rapporti, allegato n. 22 in fine.
 
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