Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

DOI Artikel:
Brizio, Edoardo: Relazione sugli scavi eseguiti a Marzabotto presso Bologna: dal novembre 1888 a tutto maggio 1889
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0189

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
333

ESEGUITI A MARZABOTTO PRESSO BOLOGNA

334

Risultava inoltre dai rapporti del Sansoni, nonché
dallo stesso disegno dei pozzi pubblicati dal Gozza-
dini ('), che la loro destinazione originaria era quella di
Pozzi da acqua. Imperciocché variavano di profondità
a secondo la giacitura, ma tutti quanti, indistinta-
m3nte, penetravano attraverso la ghiaia fino al tufo
nel quale riuscivano ad un bacino profondo da 50 cm.
ad un metro. Ciò era stato fatto con lo scopo evidente
di scavare quel bacino in un terreno impermeabile,
quale appunto è il tufo, nel quale si potesse racco-
gliere e conservare l'acqua.

Siffatta originaria destinazione dei pozzi viene con-
fermata sia dall'acqua esistente ancora adesso nel fondo
di parecchi di essi, sia dai molti oggetti di legno
estratti, si può dire, quasi da ogni pozzo. Il qual
legno non è possibile si fosse conservato fino a noi ove
nel pozzo fosse mancata l'acqua. Oltreciò alcuni pozzi
hanno fornito pareti, occhielli, manici e fondi di situle
H> rame, cadutevi evidentemente per il quotidiano
attingervi dell'acqua nel lungo periodo di tempo in cui
luei pozzi furono in uso.

Dai pozzi poi contenenti cadaveri vennero estratti,
°lti*e i soliti e comuni oggetti di riempimento, anche
vasi fittili interi di schietta forma gallica, ed oggetti
metallici, come fibule di bronzo e di ferro a più giri
di spirale, torques, anch'essi di puro tipo gallico.

Codesti oggetti dimostravano che i pozzi, costruiti
m origine per raccogliervi acqua sorgiva, dai Galli,
divenuti padroni della città dopo averne espulso gli
Etnischi, erano poi stati adoperati in parte per sep-
pellirvi, secondo il loro rito, rivelato dai pozzi funerari
delle Gallie (2), cadaveri accompagnati da suppellet-
tile sia fittile che metallica.

I pozzi scoperti negli scavi di questi due anni
hanno confermato coteste deduzioni. Di grande impor-
tanza è stato anzitutto il fatto che tutti quanti si sono
scoperti dentro le abitazioni e per lo più in luoghi
aperti, in cortili, ciò che dimostra come servissero ad
uso dei vivi, vale a dire degli inquilini delle case ri-

(') Nella tav. Vili n. 12 ho dato una sezione di cotesti
Pozzi togliendola dall'opera del Gozzadini Di un'antica necro-
P°li ecc., tav. V, n. 1.

(2) Mortillet nei Matériaux pour l'histoire primitive de
l homme, II, pag. 71 ; Baudry, Fos^es sépulcrales de Troussepoil;
Quicherat, Rapport au Comité imper. des Travaux historiques
Sur Vètat de la question des Puits funéraires, 1883.

spettive. Tutti i pozzi penetravano attraverso la ghiaia
fino al tufo, il cui bacino si trovò quasi sempre invaso
dall'acqua. Molti poi contenevano frammenti di em-
brici, ciottoli, pezzi di travertino, tutta roba gettata
verosimilmente o nel periodo dell'occupazione gallica
od all'epoca della distruzione della città. Dal fondo però
si estrassero numerosi pezzi di legname (3), pareti, vasi
e manici di secchielli di rame, ed anche avanzi di
secchi di legno Finalmente fra tredici pozzi esplo-
rati in questo biennio, due soltanto contenevano avanzi
di scheletro, uno dei quali, quello dell' isola VIIP, a
giudicare dal cranio piccolo, conservatissimo e con le
suture del tutto racchiuse e quasi irriconoscibili, credo
sia di una vecchia (5).

Ma la prova più convincente che quei pozzi ser-
vivano agli usi della vita, per attingervi cioè l'acqua da
bere, venne fornita dal pozzo n. 5 esistente nel cortile
della grande casa dell'isola IX. Il quale come già ho
accennato nel corso della Eelazione, fornì numerosi
frammenti di un puteale fittile sopra il cui orlo ap-
paiono chiarissimi i solchi prodotti dalla fune stri-
sciante nel calare e tirar su il secchio ricolmo di
acqua. Merita pure di essere notato che dai pozzi usci-
rono due rotelle di legno, forate nel centro, perciò evi-
dentemente adoperate quali carrucole per attingere
l'acqua. L'una venne estratta dal pozzo n. 3, l'altra
da quello n. 11, il quale ultimo conteneva eziandio
uno scheletro (6).

Faccio ora seguire l'elenco di tutti i pozzi sco-
perti negli scavi di questi due anni con l'indicazione
degli oggetti estratti da ognuno di essi, secondo i rap-
porti compilati dalla guardia soprastante allo scavo.

1. — Pozzo dell'isola Vili

(compreso fra la decumana FG ed il taglio del tunnel, esplorato
il 12 dicembre 1888).

Si prosegue il lavoro cogli stessi terrazzieri di ieri.
Oggi si è terminato di scavare il pozzo che è situato
in una casa dalla parte nordica della via Decumana.

(3) Pozzi ii. 11 e 13.

(4) Pozzo n. 3.

(5) Dello scheletro ch'era nel pozzo 13 si trovarono sol-
tanto il cranio ed alcune ossa.

(G) Per l'uso della carrucola presso gli antichi, veggasi il
fondo di tazza greca dipinta, pubblicato nella nostra tavola IX
n. 19. Cfr. più sopra pag. 274.
 
Annotationen