Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (1.1889)

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eseguiti a marzabotto presso bologna

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Così lasciai lo scavo ma iscorgendovisi indizi di
tufo tanto dal lato di sopra del Morello, quanto di
sotto, ossia più verso i cinque monumenti; a tempo
quindi più opportuno si riprenderanno i lavori per il
proseguimento di esso saggio.

In campo Uccelliera trovossi un oggettino di simil
forma di metallo dorato

fra terra. Alla profondità poi di un metro e mezzo
appresso alla gradinata di palazzo trovossi un pezzo
di macigno colle seguenti cifre e della consimile forma.
Tanto a norma

prospetto

spazio

Allegato N. 34.

Agosto 20 — settembre 10, 1870. Avendo sospeso
gli scavi ai balzi di Misano allo scoprimento colà di
due pozzi sepolcrali da esplorarsi, come già accennai
nell'ultima mia relazione, come anco sospeso il lavoro
del saggio praticato nel morello di sotto, ponendo mano
ad iscavare nella fetta di terra ove in addietro furono
rinvenuti tre scheletri umani con daghe di ferro, sic-
ché nel proseguimento di tal lavoro al centro di Mi-
sano, si sono rinvenuti qua e là muri a secco stac-
cati gli uni dagli altri. In una così detta fossa fra i
suddetti muri si rinvennero moltissime ossa segate di
più specie, molti variati frammenti di vasi, fra i quali
uno con figura nuova in rilievo inverniciato di nero,
che si direbbe un frammento di manico di un vaso
grande fino. Moltissimi pezzi di metallo, aesrude pic-
cole, e quindi anco segnate come si rinvenne ivi una
testina di metallo umano con calotta a punta; più

(') È un frammento di lastra in arenaria con residuo di
epigrafe scolpita in caratteri medievali.

cinque fibulette eguali di metallo uniti insieme, ossia
una entro all'altra le quali formavano un grosso os-
sidato. Trovossi pure un arnese di ferro grandicello a
foggia di scalpello da muratore, nel manico del quale
bucato, eravi legno indurito e quasi pietrificato dal
tempo. Qua e là all'esterno della summentovata fossa
si rinvennero molte aesrude, vari altri frammenti di
vasi con molte ossa segate specialmente di cervo. Entro
la suddetta fossa, ossia quasi al termine della suddetta,
trovossi una metà di un vasettino di alabastro, quattro
spilloni di metallo, e un vasettino intatto meno i ma-
nichi a foggia di pignatte. Lasciata la fossa ossia ter-
minata questa, nel proseguimento di lavoro ripresero
altri muri staccati gli uni dagli altri, con vari strati
di embrici, senza più rinvenire ossa segate od anche
metalli, meno un qualche pezzetto sparso. Contempo-
raneamente allo scavo di tal fetta di terra, si poneva
mano ad altro lavoro di scavo nell'altra fetta attigua.
Inoltratosi lo scavo oltre a 12 metri non si è rinve-
nuto alcun muro, nè segnale alcuno di manofatto ma
a norma d'indizio dopo il lavoro di pochi metri, co-
minciar debbono nuovi muri.

Nuli'altro di rimarco, tanto a norma.

Allegato N. 35.

Settembre 22,1870. Nella continuazione dello scavo
nella fetta pressoché nel centro di Misano, già da me
accennato nell'ultima mia Kelazione, rinvenivasi alla
profondità dal piano di campagna cm. 60 un idoletto
intattissimo di metallo ben formato con calotta in testa
a foggia di elmetto. Un metro circa distante da questi
si scopriva altro idoletto più piccolo del primo a fog-
gia dei così detti S. Antonio pure intatto. Poco più
oltre altro piccolo idolo mutilato a mezzo. Dopo due
così appellati fossi di escavazione dal punto degli
idoli due metri si scoprì un pozzo sepolcrale posto
nel mezzo di detta fetta. Questi era benissimo for-
mato, della consueta forma ovale. La totale profon-
dità di questi era di m. 3,87. Dalla bocca all'estre-
mità della camicia a ciottoli, m. 2,62. Dall'imo della
camicia al fondo scavato nel tufo m. 1,25. Larghezza
della bocca cm. 90. Somma larghezza di detto pozzo
m. 1,36.

Nell'esplorazione di questi trovai i soliti strati di
grossi ciottoli misti ad embrici, varissimi frammenti