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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: L' itinerario di Einsiedeln e l'Ordine di Benedetto Canonico
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0275

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k l'ordine di benedetto canonico

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stati confusi con quelli di terme fino da epoca assai re-
mota, di maniera che autori moderni, dal Palladio al
Canina, ne hanno pubblicate e piante e descrizioni, attri-
buendoli tal volta a Vespasiano, più spesso a Traiano :
(Palladio, le terme, p. 28, tav. V-VI : Canina, Indi-
cazione, p. 103). Ma il prof. Hiilsen ha provato di re-
cente (Mittheil, 1889, pag. 79) come sieno stati tratti
in inganno dall'aspetto dei luoghi e dalla falsa inter-
pretazione dell'architettura del portico di Livia. In
ogni caso la formola « iuxta thermas domitianas »
usata per determinare il sito della chiesa dai testi mi-
gliori, è esclusivamente propria di quelle di Tito, e
dimostra la verità del mio asserto ; tanto più che le
pretese terme traiane sono collocate nella pianta-
guida einsiedlense, non presso s. Martino, ma « ad
Vincula », dove stavano quelle di Tito (').

Paragonando insieme i due testi citati se ne deduce
che il titolo fondato da Silvestro ebbe la denomina-
zione ufficiale di « titulus Silvestri » ovvero « Equitii »
e che si mantenne distinto ed indipendente da quello
di s. Martino fino ad epoca d'assai più recente. In fatti
il libro pontificale nella vita di Simmaco (a. 498-514)
attribuisce a costui la costruzione « a fondamento »
della basilica di s. Martino, la quale, da altri docu-
menti di fede inoppugnabile è collocata « iuxta sanctum
Silvustrum » ovvero « iuxta titillimi s. Silvestri. » « Il
n'y en a maintenant qu'une seule, et le nom de saint
Martin prédomiue dant son vocable; mais il est clair
qua l'origine il y an avait deux, assez approchées tou-
tefois, pour qu'on pùt dés lors les confondre dans une
méme appellation. En comparant les deux vies de
Symmaque, celle du L. P. et celle du fragment lau-
rentien, on peut admettre que Symrnaque a consacrò
sous le nom de saint Martin de Tours une église toute
neuve et fait peut-étre, outre cette adjonction, quel-
que cmbellisemeat à la basilique primitive de saint-
Silvestre ».

Segue il terzo passo del lib. pont. che sembra con-
tradire fino ad un certo segno i due precedenti (2).
Si trova nella vita di Sergio II (a. 844-847) a pa-
gina 93 del II volume, ed. Duchesne : « ecclesiam....

(J) La pubblicazione del voi. XXI del G. I. L., dovuta al
eh. prof. Dressel, dimostrerà come quasi tutta la fabbrica delle
velocia munera di Tito sia stata ricostruita ab imo da Traiano.

(2) Nella vita di Adriano I, voi. I, p. 507, n. 311, si fa
cenno di alcuni restauri fatti alla chiesa ed al suo portico nel-
l'ultimo quarto del secolo Vili.

Monumenti antichi. — Voi. I.

beatissimi Martini.... quae quondam priscis aedifi-
cata temporibus.....ruinam sui mineretur.....in

alio non longe demutans loco, in meliorem erexit sta-

tum.....in jam dieta ecclesia fecit in absidam fe-

nestras, quas ex vitro et diversis coloribus decoravit,
sed et presbyterium ex marmoribus sculptis orna-
vit » (3). La notizia più singolare fornita da questo
passo sarebbe quella di un mutamento nel sito stesso
della chiesa, « in alio non longe demutans loco ».
Ma essa va accolta con beneficio d'inventario, poiché
nelle varianti autorevolissime alla vita di Sergio non
se ne tiene parola. Le scoperte recenti, avvenute in
occasione dei restauri al sacro edificio, eseguiti per
cura della direzione del fondo pel Culto dall'egregio in-
gegnere Mazzolini, mentre confermano le notizie rela-
tive alle opere di Silvestro e di Simmaco, provano
pure che la chiesa di S. Martino non ha mai cam-
biato di posto, e che il passo della vita di Sergio
va interpretato nel senso, tutto al più, di un amplia-
mento delle navate minori, e dell'atrio (quadriportico?)
che precede la chiesa.

Studiando con cura gli avanzi del primo oratorio
di Silvestro, che ora ci appariscono a maniera di cripte
riceventi la luce dall'alto, mentre trovavansi ab an-
tico al piano delle strade vicine, ho potuto scoprire
e seguire palmo a palmo tutto il processo di trasfor-
mazione del « praedium (4) Equitii » in luogo di culto,
delineandolo anche in pianta ed in alzato. Non pub-
blico nò l'ima, nè l'altro, per non abusare soverchia-
mente dell'ospitalità che la r. Accademia accorda
a questo scritto nei Monumenti. Osservo solo che
quelle note agli studiosi (cf. p. e. Agincourt Arch.,
tav. 14, n. 3) mancano d'ogni più lontana apparenza
di verità.

Questo oratorio è tuttavia ricchissimo di monumenti
inediti, specialmente in fatto di pitture murali e di
graffiti : la sua stessa costruzione è singolarissima dal
punto di vista architettonico. Senza entrare nell'argo-
mento, che mi condurrebbe troppo lontano dalla meta
prefissa, ricorderò soltanto questi appunti.

Nella collezione di fotografie monumentali del

(*) All'opera di Sergio si riferisce anche il passo della vita
di Leone IV, voi. II, p. 131, n. 587.

(4) Praedium nel senso di fabbricato urbano ricorre anche
nell'isterica epigrafe della basilica di Giunio Basso. Cf. de Rossi.
Bull, crist.

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