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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Lanciani, Rodolfo Amedeo: L' itinerario di Einsiedeln e l'Ordine di Benedetto Canonico
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0283

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e l'ordine di benedetto canonico

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dale che il caput Affricae vien descritto nei due do-
cumenti dei secoli IV ed Vili. Basta a dimostrarlo,
in quanto alla Notitia, il paragone col caput Gor-
gon ìs della decimaquarta regione: in quanto all'iti-
nerario la considerazione che il pedagogio severiano
era certamente scomparso dalla vista e dalla memoria
dei celimontani del secolo ottavo, rimanendo soltanto
la strada (via della Navicella, soppressa nel 1873)
dalla quale aveva tolto il nome. L'edificio si chiamò
semplicemente paedagogium, come provano all'evi-
denza in graffiti della casa geloziana: L'aggiunta ad
caput Africae gli venne forse dalla necessità di
distinguerlo da altri istituti di educazione, come noi
distinguiamo, per citare un esempio volgare, con le
aggiunte al Corso, a' Catinari, alle Quattro Fontane,
le nostre chiese di s. Carlo. Col volger del tempo il
nome della strada tolse il sopravvento su quello del-
l'istituto e si finì col chiamare caputafricenses « tout
court » gli alunni del medesimo.

La via maestra prosegue per il Laterano sul trac-
ciato preciso di quella dei ss. Quattro, che ha finora
resistito allo sconvolgimento della topografia stradale ce-
limontana. Intorno allo stupendo gruppo monumentale,
che l'itinerario chiama Qnattuor coronati, si con-
sulti la monografia del comm. de Rossi nel Bull, crisi.
del 1879, p. 45 sg. Nessun'altro edificio contempo-
raneo riunisce, a mio avviso, tanti pregi, tante singo-
larità, tanto interesse artistico ed isterico al pari di
questo monastero fortificato. Niun profano restauro ha
cancellato le vestigia delle riparazioni eseguite dopo
l'incendio normanno del 1084, e se nelle due cappel-
line laterali mancano per avventura le colonne soste-
nenti la crociera, è facile sempre ricostruirne il tipo
architettonico, quasi unico in Roma, col molto che
ancora ne rimane.

La via passa fra i ss. Quattro e il titolo di Clemente,
e giunge alla basilica lateranense, lasciandosi sulla
sinistra il monasterium Honorii ed ilpatriar-
chium. Quest'ultimo tratto di strada esiste, o almeno
è ancora riconoscibile. La strada penetra nel recinto
dell'ospedale odierno per l'arco o fornice, eretto nel
1348 da Francesco Vecchi e Francesco Rosati, e divide
la chiesa di s. Andrea (il monastero di Onorio) dal
vetusto nosocomio, la facciata del quale è stata di re-
cente scoperta. È architettata alla maniera del sec. XIII
con le cornici di mattoni a punta, occhialone e tim-

MONUMENTI ANTICHI. — Voi. I.

pano, e rassomiglia in molti particolari a quella del-
l'ospedale di s. Spirito, delineata nella prospettiva di
Leon Battista Alberti.

Il vano interno o corsia lunga m. 28 larga me-
tri 9,10, serve ora di tinello e dispensa.

Del Laterano non occorre parlare. Va ricordata
una sola recente scoperta perchè colma una lacuna
quasi secolare nella istoria del classico edificio. 11
eh. Stevenson, fondandosi sul passo di Aurelio Vittore
in Sept. Seu. « in amicos inimicosqne pariter vehe-
mens, quippe qui Lateranum, Cilonem, Anulinum,
Bassum, ceterosque alios ditaret, aedibus quoque
memoratu dignis, quarum praecipuas videmus Par-
torum, quae dicitur, ac La ter a ni (c. 20) » ammette
una restituzione in favore di T. Sestio Laterano con-
sole nell'anno 197 (cf. Ann. List. 1877, p. 6), e pro-
segue : « ammesse siffatte cose è mestieri supporre che,
per ragioni da noi ignorate, l'edilìzio sontuoso del
Celio tornasse da capo nel patrimonio imperiale, al
quale lo vediamo appartenere circaunsecolodopo
i narrati avvenimenti, quando sul luogo sorse la costan-
tiniana basilica ». La scoperta recente dimostra che la
retrocessione al demanio è molto più antica: infatti
venticinque o trentanni dopo il consolato di Sestio Late-
rano, vediamo le « egregiae aedes » risarcite o almeno
provviste di maggior copia d'acqua dalla imperatrice
Mammea. Nelle fondazioni per la nuova residenza dei
Canonici a ponente del chiostro, fra le rovine di un
atrio o peristilio (con criptoportico), è stato ritrovato
un grosso tubo di piombo con la leggenda :

DNIVLIAEMAMEAE*)
Il '
LYCHPsONIVSAVGLIBFEC 0
In altro tronco della condottura medesima:

vini

IX. de septem viis usque porta Metrovia,
item alia via do porta Metrovia

Dal celeberrimo nodo di vie presso il Settizonio
(quadrivio della Moietta), si prende il cosidetto clivo
di Scauro (via dei ss. Giovanni e Paolo) sino al qua-
drivio della Navicella: e dalla Navicella si discende
alla porta metronia per la strada ancora esistente. Stanno

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