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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Robert, C.: Su di una iscrizione greca arcaica in bronzo
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0337

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SU DI UNA ISCRIZIONE GRECA ARCAICA IN BRONZO

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perfettamente questa tradizione letteraria. Specialmente
per il dialetto cretese il materiale epigrafico è oramai
assai copioso e conosciuto da tutti. Per il dialetto
argivo invece non erano noti fin adesso che due esempì
epigrafici soli, l'uno in una iscrizione arcaica molto
guasta, laser, gr. aat. 38 (ved. Collitz u. Bechtel
Griech. Dialect-Inschriften III 3 p. 125 nr. 3272)
• -. are rare, l'altro in una iscrizione di epoca più
recente, indagata dalla sagacità del mio chmo collega

Dittenberger {Hermes VII 62 sgg.) Alyivaiavg .....

A/.i-garógtt'avg.

Se dunque di fatto la nostra iscrizione appartiene
ad Argos, il tempio di Minerva, di cui in essa si
tratta, non sarà altro, che quello situato sopra la som-
mità della Larissa a lato del santuario di Giove Laris-
seo, tempio che Pausanias II 24, 3 dice ttéag al-ms
e nel quale la dea probabilmente si venerava col sopra-
nome di 'Axoia; ved. Hesychio AxQt'a • rj AO-rjvà sv
Aoyei, sni xivog dxQccg iÓQVfievrj, dep rjg xaì AxQi'ffwg
àvofià<r&j]. L'iscrizione ci insegna, che in questo tem-
pio si custodivano anche depositi di privati, come nel
tempio di Minerva Alea in Tegea (ved. laser, gr.
aat. 68 ; Posidonio presso Ateneo VI p. 233 F). Se si
concede l'origine argiva, è forse lecito di proporre
anche una congettura intorno al motivo del procedere
di Ariston. Essendo cioè l'iscrizione evidentemente più
recente che i n. 30 e 31 delle laser, graec. ani. ed al-
l' incirca contemporanea alla iscrizione di Atoto ed
Asopodoro trovata in Olimpia ('), dessa deve apparte-
nere al principio del quinto secolo o alla fine del sesto.
Potrebbe dunque darsi benissimo, che l'iscrizione
stesse in stretta relazione con quell'epoca fatale, in
cui gli Spartani sotto Cleomene avevano fatto la loro
terribile invasione nel territorio di Argos (ved. Ero-
doto VI, 76 sgg.). Almeno si capirebbe benissimo che
in una crisi come quella il senato di Argos non avesse
esitato di toccare il tesoro della dea.

Ma la questione storica è di poco rilievo parago-
nata all' importanza che ha la lamina Tyskiewicz per
la grammatica greca. Lasciando a quei dotti, che si
occupano specialmente della storia della lingua greca,
la cura di raccogliere in maniera più accurata e più
ampia tutto il guadagno, che ci promette questo sin-

(l) Ved. Inscr. graec. aut. 41. 42; Loewy Inschr. griech.
Bildhauer 30; Robert Arch. Maerchen 97.

Monumenti antichi. — Voi. I.

golare documento, mi limito qui a pochi cenni per giu-
stificare la mia spiegazione ed i pochi miei supple-
menti.

1) {Tòv ; l>)effavQÒ(v ; tòv). Un resto dell'ul-
timo F si è conservato dietro la seconda rottura avanti
• TA i.. Si osservi poi che le lettere della prima riga
sono disposte più distintamente che quelle delle se-
guenti.

n'arig: «chicchessia*, quisquis. E la prima
volta, che si trova la forma reduplicata del pronome
indefinito in un dialetto greco.

2) (8 rà)v\ un piccolo resto dell'A è conservato;
ma lo spazio nel principio della riga essendo troppo
grande per due lettere, si vede che precedeva e.

ròvGvvaovvoviKQ cioè ròvg GvvagTVovTag. Non
oserei decidere, se l'incisore abbia omesso per isbaglio
il secondo i. o se questa maniera di scrivere si spieghi
da ciò, che l'articolo ed il participio si pronunziavano
come una sola parola; si confronti più sotto àvn-
xvjóvCa.

3) (S ìx)Xlov: un piccolissimo tratto dell'A si vede
ancora sulla lamina.

4) óixàa^Qov) : una traccia del V ho osservata
avanti E, osservazione, che mi vien confermata dal
chmo Halbherr. Che poi la lettera precedente fosse
stato quel piccolo o fatto a punzone, che si trova da
per tutto sulla lamina, si può conchiudere con certezza
da ciò, che sulla parte conservata in quel luogo non
si scorge nessuna traccia di lettera. E dunque accer-
tata la lettura DIKAS . °N. Del I poi è rimasta la
curvatura nel margine della rottura sopra il © della
seguente riga.

óixàa'Qono: lettura accertata dal eh. Halbherr
dopo aver ripulito la lamina. Io avanti la ripulitura
a torto aveva creduto di leggere dixàaì^cuto. <r£ è
messo come il doppio i in AQi'aarova (/. 2), yo/xatìfià-
xov {l. 4), àliàaaiog, óafisviiGa&o (l. 5).

tòv yQaaauàrov = tmv yQa^/KxTMv ; si compari
Aya[ié(Sfioov = Ayaiitnf.iwv e Mt'a/iaiv = Mt/ivun' nel
dialetto Attico ; vedi Kretzschmer Ueber dea Dialekl
der attischea Vaseainschriften (Zeitschrift fùr vergi.
Sprachforschung N. F. IX p. 440).

5) ròg cchaGGiog: la parola affatto nuova, a àUatìis,
deve accennare l'antitesi di xaràtisaig. Perciò ho cer-
cato di tradurlo per ritiro o ripresa. Neil' iscrizione
di Tegea {laser, gr. aat. 68) si adopera per la stessa

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