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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Helbig, W.: La composizione d'un rilievo Torlonia completata da un frammento conservato nel Museo di Berlino
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0389

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675

LA COMPOSIZIONE D'UN RILIEVO TORLONIA

676

altre lettere, tali particolarità possono spiegarsi da ciò
che l'iscrizione non è aggiunta da un lapicida di me-
stiere ma da uno scultore.

Il Conzo supporrà che il nome di Teseo scritto
GESEYS invece di 0H2EYS sia uno sbaglio del
moderno falsificatore. Ma anche questo fatto ammette
un'interpretazione diversa. Siccome infatti ai tempi, ai
quali dobbiamo attribuire l'originale del rilievo in
discorso, gli Ateniesi generalmente si servivano dell' E
invece dell' H, così sembra possibile che l'antico scul-
tore a bella posta abbia conservato l'ortografia arcaica.

Decisivo però è il nome di Teseo dato alla figura
del giovane. Come vedremo, la figura, della quale ri-
mane la testa conservata sul frammento di Berlino,
rappresentava infatti l'eroe attico. Cosifatta supposi-
zione si fonda sopra l'interpretazione d'un rilievo che
riproduce la medesima composizione di quello, al quale
apparteneva il frammento di cui ci occupiamo. Tale
spiegazione fu proposta dal Petersen(') soltanto nel-
l'anno 1866. Dall'altro canto è certo che quell'iscrizione
è anteriore all'anno 1827, cioè all'anno, nel quale il
frammento passò nel Museo di Berlino. Dunque, se
essa fosse moderna, il falsificatore, innanzi ad una sola
testa conservata della rappresentanza, avrebbe antici-
pato un risultato raggiunto dalla scienza una quarantina
d'anni dopo, basandosi sull'interpretazione della rap-
presentanza intera. La quale supposizione è decisamente
impossibile. Perciò non esito a riconoscere queir iscri-
zione per antica.

Questo risultato fornisce anche un criterio per
giudicare del tempo nel quale fu eseguito il rilievo,
di cui fece parte il frammento in discorso. Già il
contrasto che si osserva tra il bellissimo disegno della
testa e l'esecuzione, la quale lascia a desiderare e
apparisce priva di vita specialmente nel trattamento
dei capelli, rende improbabile che quel rilievo sia
stato un lavoro attico del V. secolo. Tale apprezza-
mento ora trova conferma nell'iscrizione, se questa,
come sembra, ò aggiunta dal medesimo artista che
eseguì il rilievo; giacche le forme delle lettere accen-
nano non al V. ma, come già ho detto, al penultimo
o ultimo secolo a. Cr. Il rilievo dunque era una copia
eseguita in quei tèmpi più recenti. Il copista sembra
essere stato uno scultore stabilito ad Atene. La ma-

(!) Archiiol. Zeitung XXIV (18GG) p. 258-259.

niera, colla quale ha riprodotto la testa, prova che
i suoi occhi erano avvezzi alle forme stilistiche del-
l'arte attica e la medesima regione vien. additata an-
che dal materiale, del quale si servì, cioè del marmo
pentelico.

Il sopra mentovato rilievo, il quale ci offre la
base per la ricerca attorno al frammento di Ber-
lino, altre volte era esposto nella Villa Albani ed ora
si trova nel Museo Torlonia alla Lungara ('). Esso
è riprodotto nella nostra tavola n. 2 colla negativa,
la quale ha servito per l'opera I monumenti del
Museo Torlonia riprodotti colla fototipia, negativa
che il sig. Principe Don Giulio Torlonia, Duca di
Ceri, gentilmente mise a disposizione dell'Accademia.
La giusta spiegazione del soggetto, come già dissi,
fu data dal Petersen. Vi è raffigurato un episodio
della discesa d'Ercole nell'Orco (2). Teseo e Piritoo,
i quali si erano recati nel regno di Plutone per ra-
pirne Proserpina, ivi furono magicamente fissati dal re
degli inferi sopra una roccia. Quando più tardi Ercole
scese nell'Orco per portare via Cerbero, secondo una
versione del mito egli riuscì a liberare ambedue gli
eroi ; secondo un'altra soltanto Teseo, mentre Piritoo
restò prigioniero. Discuteremo più innanzi, quale delle

(') Zoega Bassirilievi antichi lì 103. / monumenti del
Museo Torlonia riprodotti con la fototipia tav. XCIII n. 377.
Baumeister Denkmàler des kl. Alterthums III p. 1796 flg. 1880.
Cf. Friederichs-Wolters Bausteine n. 1201. Abhandlungen des
archàol.-epigr. Seminars in Wien Vili (1890) p. 130 sg. Helbig
Fùhrer durch die o/fentlichen Sammlungcn kl. Alterthumer in
Rorn II il. 819. Sono ristaurato nel rilievo lo parti seguenti:
l'intera cornice, il margine supcriore del fondo quasi fino alle
teste delle due figure in piedi, nel giovane in piedi a destra
la testa, l'avambraccio destro colla parte superiore del bastone,
l'estremità inferiore della spada con un pezzo del sottoposto
mantello, nella figura seduta la testa, quasi l'intero braccio
destro col pezzo della roccia, sul quale è appoggiata la mano,
il ginoccliio destro colle parti vicine della gamba, nel giovane
in piedi a sinistra l'avambraccio sinistro coi pomi, oltre a ciò
la parte inferiore del turcasso. L'avambraccio sinistro coi pomi
del giovane a sinistra fu aggiunto soltanto dopo che il rilievo
era stato trasportato nel Musco alla Lungara. Nella medesima
occasione il ristauratore cambiò anche le teste moderne, le quali
finora erano imposto al giovane seduto ed a quello in piedi a
destra, con altre teste che sembravano meglio corrispondere
allo stile del rilievo. Il giovane di mezzo, prima aveva una
testa simile a quella dell'Apollinc del Belvedere. Il margine su-
periore della lastra era ristaurato ai tempi dello Zoega, come
lo prova l'incisione da lui pubblicata. Il quale ristauro non
esisteva, mentre il rilievo era incastrato in un muro vicino al
bigliardo della villa Albani. Parecchie fotografie mostrano il
rilievo in tale stato.

(2) Cf. Archiiolog. Zeitung XXXV (1877) p. 119 sg.
 
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