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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo; Cavallari, F. S.: Megara Hyblaea: storia, topografia, necropoli e anathemata
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0405

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705

LA STORIA

70G

aqnedotto al sud della città, esisto tuttodì, scavalca
un piccolo avvallamento, ma è ritenuto opera medio-
evale araba (vedi sotto). L'Houel afferma pure (p. 69)
d'aver visto « des portions des murs du port de l'an-
« tique Megare. Ces restes sont peu de chosc ; ou y
« voit des mosaiques, mais elles sont de basso anti-
« quité » ; questi avanzi esistevano però non alla Can-
tera, ma presso l'attuale Augusta, dove egli colloca, non
occorre dire quanto arbitrariamente, una sua supposta
Megara distrutta da Pompeo, rifabbricata da Augusto.

In questo secolo, nessuno, fino al 1864, si era
occupato delle antichità di Megara; in quoH'anuo ap-
parve una lunga e dotta monografìa, dovuta a quel
valoroso periegeta della Sicilia, che è Giulio Schu-
bring ('), monografìa intesa ad illustrare dal punto di
vista della topografia arcbeologica lo storico golfo di
Augusta, attorno al quale nell'antichità più remota
si successero tante tribù di Siculi, e colonie e città
elleniche; in essa una parte ragguardevole venne fatta
a Megara, di cui tesse la storia, e descrivo i monumenti
allora superstiti ; taluni dei monumenti, un quarto di
secolo addietro da lui segnalati, furono ik gli ultimi
-cavi messi in miglior luce, perchè erano stati intera-
mente ricoperti di terra e nascosti noi lavori agricoli
degli ultimi anni: altri più non esistono, taluni infine
furono da lui erroneamente interpretati. Per tutto ciò
mette conto che io qui riporti per disteso quanto sulle
reliquie monumentali di Megara scrisse il dotto ale-
manno (o. c. p. 461-462). « Del muro della città esisto
« ancora da per tutto (-) l'assisa inferiore, ed in qualche
« punto anche le superiori ; sono de', bellissimi e grandi
• squadroni simili a quelli di Siracusa; nò mancano
« torri. Nell'interno della città non si trova un'acro-
« poli od una analoga elevazione ; quivi tutto è coperto
« di rovine e detriti, di sotto i quali io ho segnalato
« una bella zampa leonina, e due frammenti di capi-
« telli di colonna (:l). Due larghi fossi attraversano

(i) Schubring, Umwanderunfi des mef/arischen Mecrhuscns
in. Sicilien. Nella Zeitsuhrifl far Allgemeine Erdktrade. Ncue
Folge. XVII voi. (Berlin, 1864), p. 434-464 con una cartina
■i '/.no m. Di questo raro opuscolo, e del relativo periodico,
non mi venne fatto trovare copia nò in tutte le Biblioteche della
■Sicilia, nè in quelle di Ruma.

(2J Non da per tutto. Ad essere esatti, almeno una metà
'Iella città non mostra traccia di sorta del muro di cinta.

(3) Uno di questi frammenti, un echino dorico', fn ricupe-
rato, ed è ora nel Museo di Siracusa.

Monumenti antichi. — Voi.. I.

« la città, i quali sono in più punti incavalcati da
« ponti ('). Quando, alcuni anni or sono, stavasi fab-
« bricando all'orlo settentrionale della città mia casa,
« si rinvenne nella terra una intera raccolta di tcrre-
« cotto, lampade ed idoletti. ora nel museo di Sira-
« cusa. Megara al paro di Siracusa sembra sia stata
« alimentata d'acque da grandi condottare sotterranee.
« All'estremità nord-est della città sgorga dal terreno
« una grande polla di aqua, la quale non è una
« fonte, ma viene dalla città ; nella città, tutta coperta
« di rovine, non è più possibile trovare traccie di essi
« (aquedotti) ; ma su nella montagna, secondo assicu-
« rano i contadini, là dove lo vene idriche del Tirabris
« vengono incanalate per Siracusa, esistono altre fonti,
« le quali sono condotte in una delle valli che sboc-
« cano poi ad oriente, per irrigare la campagna di
- s. Gusmano. Lungo la via dicesi anche che sieno vi-
li sibili molti lucernari quadrati (2), e narrasi, che fino a
« ottantanni addietro tutto quel podere fosse un deserto,
« quando venuto in mente ai proprietari di usufruire gli
« antichi aquedotti, esso fu ripulito e rimesso in buone
« condizioni (;t). Probabilmente tali aquedotti si col-

« legano colle ricche fonti del fiume di s. Gusmano.......

i Là dove sbocca questo supposto aqnedotto veggonsi
« tuttora tracce del porto di Megara, che si stendeva
« davanti alla pianura del Cantera. Anche all'estremità
« sud-est della città vedesi un lungo argine di terra
« che si spinge nel mare, il quale era forse il molo (4),

(') La dizione dello Schubring torna in questo punto oscura,
nè saprei come spiegare lo due grandi fosse di cui egli parla;
poiché oggi, (lenirò la città non esistono più uè l'osse, uè pon-
ticelli. Devo però far rilevare, elio gli attuali proprietari di quei
fondi, i signori Vinci e Vinci-Tranchina hanno messo tutto sot-
tosopra il terreno, per ritrarne maggior utile agricolo; quindi
esso è oggi essenzialmente diverso, da quando lo visitò lo
Schubring.

(2) Tutto ciò che lo Schubring dice sui supposti acquedotti di
Megara è interamente insussistente. T)i acquedotti dentro e presso
la città non vi ha la menoma traccia, e nelle mie frequenti escur-
sioni sui molili di Melilli e nella valle semialpestre che shocca
nel piano di Megara non segnalai mai indizi di condottare, c
quanto mono di lucernari. Si conoscono invece molto bene i pozzi
della città, i quali sono numerosi e visibilissimi nella grande
trincea della ferrovia. Evidentemente lo Schubring fu tratto in
inganno da falsi informatori, ed in parte copiò pedissequamente
rilouel.

Tutti gli acquedotti di irrigazione sono moderni.
(') l'I un banco di sabbie e di scogli di formazione geologica;
nulla, prova che esso possa essere una, gettata artificiale, ed anzi
esaminalo da. me accuratamente a marea bassa, non vi rilevai

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