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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo; Cavallari, F. S.: Megara Hyblaea: storia, topografia, necropoli e anathemata
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0429

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753

LA TOPOGRAFIA

754

Con i monumenti di Megara Hyblaea non si pos-
sono commettere nè errori nò incertezze, perchè queste
due città ebbero appena una esistenza di poco più di
due secoli, come ognuno ben sa.

Per tali motivi dunque, ogni minuto esame ha molto
valore. Abbiamo p. e.: l'assoluta mancanza in Megara
di vasi dipinti con figure rosse sopra fondo nero; in
Selinunte nessuno se n'è trovato nella necropoli Galera-
Bagliazzo che è indubbiamente la più antica, mentre
in quella di Manicalunga, oltre ai piccoli vasi, si rin-
vennero 5 grandi Kelebe con figure rosse sopra campo
nero (vedi Cavallari, Bull, della Comm. di antichità e
belle arti n.5, tav. IVe V scavi del 1872, fig. 1 e fig. 2 :
Le due necropoli di Selinunte ed i suoi vasi) ; e
siccome di Selinunte si conosce l'epoca della distru-
zione, sarebbe un errore attribuire quei vasi con figure
rosse al terzo o al più al quarto sec. a. C, come
hanno creduto molti valentissimi archeologi. Nella
necropoli megarese il genere dei vasi, nel loro mag-
gior numero è quello detto Corinto o arcaico di tipo
ellenico. Negli ultimi scavi del 1891, si rinvenne una
grandissima tomba di tufo calcare finissimo decorata
nella parte superiore interna da una cornice elegan-
temente modanata, con baccelli e foglie scolpito de-
licatamente di uno stile così avanzato da far sup-
porre un'opera greco-romana, se non se ne conoscesse
il sito del travamento. Questa distinta tomba doveva ap-
partenere ad un defunto ricco e di nobilissima famiglia.
La sua lunghezza nella parte interna è di met. 2,425, la
larghezza met. 1,00, profondità met. 0,600; era coperta
da n. 5 grandi pezzi. È veramente notevole il lusso
della decorazione nella parte interna del sepolcro che
non doveva essere veduto da anima vivente, tranne nel
momento in cui si depositava il defunto e che poscia er-
meticamente si copriva e si murava ! Questa bella tomba
dista dall'ingresso occidentale della città met. 250 e
coincide quasi nella stessa direzione della strada d'in-
gresso della città ; è quindi molto probabile che una
via sepolcrale traversasse la necropoli in parola ove
restar dovevano le tombe dei principali cittadini.

La strada sepolcrale non si è tuttora scoperta; ma
talune traccie se ne sono osservate per l'esistenza di
una serie di pezzi di tufo trovati quasi in rettifilo
non molto distanti della sopra citata tomba.

Quando in un'altra ripresa di scavi, questi si fa-
ranno immediatamente allo sbocco dello ingresso oc-
Monumenti antichi. — Voi. I.

cidentale della detta città, allora, se tutto non fu
distrutto dal tempo, si potrà meglio concepire la dispo-
sizione topografica della necropoli e della città; per ora
possiamo esser lieti delle scoperte fatte e del grande
materiale scientifico raccolto, appartenente esclusiva-
mente ad un'epoca remotissima, mediante le agevola-
zioni ricevute dal Ministero della Pubblica Istruzione
del Pegno d'Italia.

In meno di sette anni, dall'impianto del nuovo Museo
nazionale di Siracusa sino ad ora, le nostre collezioni
si sono quadruplicate, come risulta dagl'inventari di
entrata, e sono di notevole importanza archeologica.

Spiegazione della pianta topografica
di Megara Hyblaea.

1. Edifizio di forma rettangolare con n. 7 plinti di
fondazione che sorreggono colonne situate in unica linea
mediana longitudinale nel centro dell'edilìzio : sopra
quattro plinti si innalzano tronchi di colonne di se-
zione ottagonale, e solo in quattro lati dell'ottagono
si notano orecchioni sporgenti. Dentro all'edifizio si
trovano infissi nel terriccio del suolo n. 13 grandi reci-
pienti a larga bocca del diametro massimo di met. 1,48,
altim. 1,70 con la parte inferiore di piccolo diametro
che non arriva a cm. 20. Si trovarono al loro posto
interrati sino all'orificio che risponde quasi al suolo
antico : i particolari si vedono nella tavola IL La su-
perficie sinora scoperta è di mq. 393,65. Nelle tre pa-
reti esistenti costruite di pezzi ben connessi si notano
grandi rifazioni di varie epoche.

2. 2. Muraglia con n. 4 torri sporgenti a segmento
di circolo ed una quinta torre di forma indistinta per-
chè distrutta (vedi i particolari della tav. II).

3. Ingresso occidentale della città. I particolari di
questo ingresso si vedono nella citata tavola IL

4. Fornace di epoca posteriore addossata alle mura
antiche; è costruita con frammenti di laterizii antichi.

5. 6. Pavimenti di grossi ciottoli alluvionali sotto-
stanti ad un metro circa dell'attuale piano di campagna.

7. Luogo ove il proprietario notaio Vinci Alfio, trovò
a poca profondità un pavimento a mosaico con figure
geometriche adattate sopra lastre di tufo calcareo sor-
rette da panchine poggiate sopra un altro pavimento
(forse era un bagno).

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