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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo; Cavallari, F. S.: Megara Hyblaea: storia, topografia, necropoli e anathemata
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0430

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meoara hyblaea

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8. Grotta naturale aderente a talune costruzioni,
che indicano l'esistenza di torre di forma quadrata a
difesa del lato settentrionale della città; in questa
grotta si trovarono le prime statuette di terracotta di
Megara, che formarono il primo nucleo della ricca
collezione della ceramica del Museo nazionale di Sira-
cusa, e talune delle quali furono da noi per la prima
volta pubblicate nel Bullettino n. VI della Comm.
di antichità e belle arti di Sicilia. Palermo 1873.

9. Pozzo antico ostruito.

10. Avanzi di un edifizio antico distrutto, per ser-
virsi del materiale e costruire una casetta rurale.

11. 11. Muraglia costruita a doppia cortina dello
spessore riunito di m. 8,90 e sino a m. 10,50 circa
con terra pigiata che servì di argine per impedire le
inondazioni della città.

12. Fornace di calce che servì per la costruzione
della casa rurale dei Vinci Tranchina con i pezzi antichi.

13. Avanzi di antichi edifizii distrutti in epoche re-
centi, per estrarre pezzi di tufo per la costruzione di
moderne case rurali.

14. 14. Pozzi cilindrici che si vedono nella trincea
della ferrovia.

15. Pavimento a mosaico con figure geometriche.

16. Avanzi di mura antiche ; molte di queste fu-
rono distrutte ed il materiale servì per la costruzione
della casa Salomone.

18. Luogo ove molti anni or sono il proprietario
signor Salomone di Augusta raccolse un buon numero di
terrecotte che vennero donate al vice-ammiraglio Acton.

19. Avanzi di mura visibili alla superficie di pezzi
di tufo squadrati, di una lunghezza di metri 3 circa,
con rientranza di cm. 50 circa, simili ai rivestimenti
delle mura occidentali della città.

20. Avanzi di antiche fabbriche visibili a pochi deci-
metri del livello del mare, e molti frammenti di laterizii.

21. Loculo tagliato nella roccia.

22. Cavo nella roccia di figura quadrata.

23. Pezzo di tufo calcare conchiglifero esistente sul-
l'orlo della balza.

24. Loculo tagliato nella roccia diviso in due parti;
al fianco della parte staccata si osserva un loculo di
un ragazzo.

25. Diga che intercettava le acque pluviali del ba-
cino del torrente di S. Gusmano di costruzione me-
diovaie e che attualmente funziona di viadotto. Opera

creduta da taluni la Colimpetra ricordata da Diodoro
Siculo, Lib. IV, Cap. XXX.

26. Luogo nel quale vedesi una tomba detta a pila
smossa dall'antico sito.

27. Fornace moderna che servì per cuocere i pezzi
delle antiche muraglie, onde farne calce per la costru-
zione di una vasca, della noria ed altre opere apparte-
nenti al sig. Salomone di Augusta.

28. Idem idem impiegando la calce per la costruzione
del Fondaco Cantera di proprietà del principe di Paterno.

N. B. La lettera a indica il luogo ove si trovò un
grande pezzo dell'echino di un capitello dorico arcaico,
con le sagome del sommoscapo delle colonne mezzo in-
terrato. Ad una profondità di metri 0,85 si estrasse
dal proprietario Alfio Vinci una grande quantità di pezzi
intagliati, appartenenti forse ad un tempio esistente in
quel sito ; questa località attualmente si trova bonifi-
cata con un vigneto. Le lettere A, B, C, segnate in rosso
indicano, la prima il vertice nord-ovest della città, la se-
conda il vertice nord-est, e la terza il vertice sud-est.

Presso il faro della Cantera alla distanza di met. 80
circa, si trovò tra una quantità di frammenti antichi,
un pezzo di terracotta dipinto appartenente al sima della
cornice di un nobile edificio, forse di un altro tempio (?)

Si deve notare come le costruzioni sotto il li-
vello del mare sognate in rosso nella nostra pianta
che si osservano quasi sotto il faro della Cantera, in una
parte si trovano ben connesse al posto antico con grandi
pezzi lavorati, ma in un'altra porzione questi si trovano
rimossi, oppure collocati alla rinfusa per rinforzare po-
steriormente quello sbarcatoio della Cantera presso il
quale esiste una condotta di acqua potabile, ove diaria-
mente piccole barche di Augusta vengono per provve-
dersi di acqua potabile. È probabile che questa gettata
di pezzi ebbe luogo quando si fondò nell'epoca romana
la città di Augusta ; la quale, aumentata la popolazione,
fu obbligata di fornirsi a Megara ove l'acqua potabile
abbonda.

Nel piccolo seno di mare di Giannalena spesso or-
meggiano navi piccole della portata da 30 a 50 ton-
nellate. Il seno dell'Arenella fu probabilmente scavato
dallo straripamento delle acque del torrente di San Gus-
mano prima dello impianto della città; ma fatta la mu-
raglia-diga dai Megaresi, quel piccolo seno si è interrato
e non può servire, se non allo approdo di piccole barche.

F. S. Cavallari.
 
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