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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 1.1889

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Orsi, Paolo; Cavallari, F. S.: Megara Hyblaea: storia, topografia, necropoli e anathemata
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https://doi.org/10.11588/diglit.8558#0437

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LA NECROPOLI

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resti della leggenda ogog, e rinvenuto nel Cantera,
che fiancheggia il limite settentrionale della necro-
poli. La quale incominciava subito fuori le mura della
città, ed al di là del fosso, che esternamente le pro-
teggeva, ad una distanza di circa m. 20 dai ruderi
attuali di esse ; distanza molto piccola, per cui i se-
polcri erano a portata di mano delle mura e torri,
ed il campo funebre esposto ad ogni offesa in caso
d'assedio.

Quale sia la parte più antica della necropoli, e
da che punto siansi iniziati i seppellimenti non consta
in modo assoluto, perchè l'esame della suppellettile
dei sepolcri non ha dato sufficienti criteri per seguire
uno sviluppo cronologico ; tuttavia parmi, a giudicarlo
in qualche modo dal contenuto, che i sepolcri più
arcaici sieno quelli sul margine del vallone del Can-
tera, e cioè lungo la strada sopra indicata.

TIPI BEI SEPOLCRI

Dopo queste osservazioni d'indole generale merita
attento esame la forma delle tombe, variata, anche
a seconda dei diversi riti. Lo specchietto unito, nel
mentre porge un quadro delle forme, e delle propor-
zioni numeriche dei tipi sepolcrali, giova altresì a
far conoscere il numero esatto delle tombe esplorate,
sopprimendo i bis che per ragioni pratiche s'adotta-
rono nella redazione del giornale degli scavi.

I Celle ipogeiche........n. 14

II Sarcofagi monoliti.......» 117

III Cassoni di più pezzi......» 32

IV Sepolcri a dado........» 3

V Sepolcri di tegole a piovente ed a cassetta » 22

VI Sepolcri a mezzo tubo fittile ...» 7

VII Sepolcri fittili a baule ...... 1

Vili Sepolcri ad anfora......." 99

IX Sepolcri a pilhos......." 7

X Ossuari fittili.........» 40

XI Umazioni in nuda terra.....» 2

Totale dei sepolcri......n. 344

Una occhiata superficiale alla pianta della necro-
poli chiarisce tosto, come queste diverse forme di
sepolcri non sieno distribuite in modo da corrispon-

MONUMENTI ANTICHI. — Voi. I.

dere ad una successione cronologica ; quindi esse non
forniscono alcun criterio di età, anzi si deve ritenere
che nel sesto secolo, al quale rimonta la miglior parte
della necropoli esplorata, esse fossero tutte promiscua-
mente in uso. Piuttosto, la diversità delle forme di-
pendeva dal vario rango sociale o dalla ricchezza della
famiglia, ma in tal caso convien credere che la de-
posizione avvenisse senza distinzione di grado, depo-
nendosi il povero accanto al ricco ; solo un certo numero
di tombe di costruzione grandiosa fu riconosciuto presso
le mura, lungo il fosso che sarà stato fiancheggiato
esternamente da un viottolo ; altrove fu notato in un
dato spazio un grande numero di anfore per bambini,
quasi ad essi fosse stata destinata una speciale area.

Le celle ipogeiche (d-rjxai), di lavoro squisitamente
fine ed esatto, dovevano richiedere una spesa non in-
differente per la quantità e qualità della pietra im-
piegata, che è calcare fine e non il tufo ordinario dei
sarcofagi ; onde non si va errati, avuto talora riguardo
anche al contenuto ed al loro piccolo numero, attri-
buendole alle famiglie più cospicue della città. Ana-
loghi sepolcri s'ebbero in altre necropoli (]).

I sarcofagi monoliti (<raQxo(pdyoi) costituiscono
quasi il tipo normale dei sepolcri megaresi del ceto
medio della popolazione ; sono di un tufo molto dolce
(volg. giuggiolena) all'infuori di pochi in calcare bianco
compattissimo; per le dimensioni, varianti da metri
2 ^ — lj-, vedi la relazione seguente. L'uso di essi su
vasta scala si spiega anche per la facilità di provve-

C) Quello di Solinunte, che sono le meglio note dell'isola,
ne hanno dato di simili, se non di eguali. Cavallari, Bullcttino
della Commissione di ant. e belle arti di Sicilia, n. V, tav. II,
tipo 8. Non abbiamo indizi accertati che dentro queste cellette
i cadaveri fossero deposti in casse di legno, come invece fu
verificato a Cartagine, nella necropoli del secolo Vili (Revue
Archéologique, 1889, I, p. 177), dove avanzi di casse di cedro
si riconobbero dentro ipogei analoghi ai megaresi. I chiodi
trovati nei sepolcri 185 e 292 bis avranno servito a legare le
tavole di un assito che copriva la bocca di tali sepolcri, pog-
giando nel battente che gira attorno ad essa ; eguale fatto fu
segnalato e sospettato dallo ludica per la necropoli di Akrai
{Le antichità di Acre, scoperte, descritte ed illustrate. Messina
1819, p. 29). Il von Duhn invece non dubita di affermare che
i chiodi in ferro dei sepolcri di Cuma, Suessola e dell'Attica,
sieno avanzi di casse di legno {Bullettino deWIst. Germanico,
voi. II, p. 256), ma il loro tipo deve essere essenzialmente di-
verso da quello dei megaresi. Casse di legno, delle quali re-
starono i chiodi e lo maniglie in bronzo, sembrano accertate
nella necropoli di Marion a Cipro (Hermann, Las Graebcrfeld
von Marion, p. 8, 11).

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