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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 2.1893 (1894)

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Ghirardini, Gherardo: La situla italica primitiva studiata specialmente in Este, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9301#0114

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207

LA SITOLA ITALICA PRIMITIVA

208

disco piano con un manichette centrale di filo cilin-
drico di hronzo.

Al tutto simile alla sitala di Palestrina è quella
della tomba del Duce di Vetulonia (') edita dal Falchi,
alta m. 0,61. Anche in questa il fondo con una striscia
inferiore del vaso è inchiodato alla parte rimanente,
e di più, per maggior rinforzo, una serie di lamine è
fissata con chiodi al fondo stesso e alla parte inferiore
della parete della sitala. La quale ha le anse late-
rali egualmente disposte come nell'altra, e solo un
po' più piccole nella curvatura. Questa sitala, che gia-
ceva nel quarto gruppo degli oggetti deposti nella
tomba, conteneva un vaso di bronzo a corpo rotondo
assai rovinato (2), somigliante ad uno raccolto nel se-
condo gruppo (3).

Lo situlette minori di Vetulonia rinvenute nei due
circoli delle Pelliccie (4) s'avvicinano di più, per la svel-
tezza della forma e per il manico girevole di cui son
fornite, alla sitala cornetana ; ma non hanno il piede.

La sitala scoperta nella tomba chiusina del podere

dimensioni. È alta infatti m. 0,67 ; ma è enormemente
larga così nel fondo come nella bocca, di maniera che
apparisce più grandiosa e assai meno svelta di quelle.

Come la sitala di Vetulonia, conteneva un vaso di
bronzo (fìg. 8) (') a corpo sferico con lungo collo ci-

Fig. 8. — Da fotografia.

lindrico in cima e piede allargatesi a bocca di tromba,
alto m. 0,54, il quale conteneva le ossa combuste d'un
cadavere.

Il gruppo tanto conosciuto di sepolcri, al quale spet-
tano i tre ricordati testò (2), rappresentano la introdu-
zione in Italia d'una opulenta e fastosa civiltà d'indole
schiettamente orientale, di cui già nelle tombe cor-
netane a pozzo erano apparse le prime manifestazioni
e che in maniera sempre più palese e decisa erasi ri-
velata nelle tombe a fossa. Le sitale raccolte in quelle
tombe appartengono ad un'età, che si aggira fra la se-
conda metà del VII secolo e la prima del VI; più
antica è quella di Palestrina, meno antica quella di
Vetulonia, più recente quella di Chiusi (3).

Frattanto è un fatto, a parer mio, di sommo mo-
mento per la nostra indagine sull'origine della sitala

Fig. 7. —- Da fotografìa.

di Pania (fig. 7) (5), eguale per la struttura a quella di
Palestrina e alla maggiore di Vetulonia, le supera nelle

(') V. sopra, col. 168.

(2) Falchi, Notizie 1887, p. 487; Vetulonia, p. 487.

(3) Falchi, Notizie 1887, tav. XV, fig. 5; cfr. p. 481; Ve-
tulonia, tav. IX, fìg. 22; cfr. p. 123.

(4) V. sopra, col. 169.

(5) V. sopra, col. cit.

(!) Helbig, Monumenti delVInst., X, tav. XXXIX a, fìg. 4 ;
cfr. Annali 1877, p. 405. Il vaso è rappresentato insieme con la si-
tula, sollevato al di sopra dell'orifìcio di essa, come era esposto
nel museo Terrosi e come è messo anche presentemente nel museo
di Firenze.

(2) Cfr. Ghirardini, Notizie 1882, p. 205 (= La necropoli
antichiss., p. 76); Undset, Annali 1885, p. 86-32; Martha, L'art
étrusque, p. 106-116; Gsell, op. cit., p. 419-428.

(3) Intorno alla cronologia di questo gruppo di tombe si
vegga quello che scrissero specialmente T Helbig, Annali del-
VInst. 1876, p. 227; 1884, p. 138; Dos hom. Epos,2 p. 91-92;
lo Schumacher, Eine prànest. Ciste, p. 38, nota 2 ; lo Gsell, op.
cit., p. 419-428.
 
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