Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 2.1893 (1894)

DOI Artikel:
Ricci, Serafino: Miscellanea epigrafica: Atene, Keos, Amorgos, Melos, Thera, Creta; con alcuni appunti in appendice relativi al museo Nani di Venezia
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9301#0167

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
MISCELLANEA EPIGRAFICA

314

reti della gran sala del Museo a s. Trovaso, adorna
dei monumenti discosti in bell'ordine, ad imitazione
del palazzo Riccardi, già Medici, in Firenze, secondo
proposito degli stessi fratelli Nani. Così è descritto
brevemente dal Nani Mocenigo (op. cit. p. 1(38-176) (')
il museo Naniano: V air io del 'palazzo era adorno
di iscrizioni incassate nelle muraglie, statue ed al-
tri monumenti, così la scala dopo la quale si pas-
sava in una serie di stanze destinate al Museo. Le
due prime erano occupate dagli oggetti indiani, chi-
nesi ed arabici; un altra dagli egiziani, un altra da
quelli del Lazio e della Grecia e infine altre due
stanze erano riservate per la Biblioteca domestica,
nella quale si ammiravano parecchi manoscritti
il ogni età e lingua ».

L'anno stesso della publicazione di quest'opera re-
lativa al Museo, venne a Venezia il re di Napoli, che
visitò il Museo con la guida dell'Jacopo Nani: a lui
il Nani poi mandò nel 1796 le copie delle opere che
illustravano il suo Museo. Un anno dopo Jacopo Nani
non era più (3 aprile 1797, e da quell'anno incomin-
ciarono le divisioni per eredità e per legati a smem-
brare, e, in parte, a disperdere quel tesoro di anti-
chità, L'anno stesso della morte, la biblioteca Mar-
ciana e l'annesso Museo ereditarono, per testamento
del defunto, preziosi codici in tutte le lingue e la col-
lezione delle monete cufiche, com' è ricordato nella
lapide del Morelli, posta sul piano dello scalone del
palazzo Ducale il 1812 (cfr. Assemani Simeone: Il
Museo Cufico, 1787-88). In quest'anno pure si stam-
pava un opuscolo per nozze (Gemme per le nozze
Tiepolo-Nani), in cui s'illustrava la raccolta di gemme
e pietre dure antiche, figurate a foggia di cammei pre-
ziosissimi, destinati a Lucrezia Tiepolo-Nani e ad
aumentare il celebre museo Tiepolo.

Era autore di queste Gemme, che sono anacreon-
tiche d'occasione, l'abate prof. Francesco Driuzzo (m. il
15 settembre 1848) (2), che fu autore dell'opera illu-

{}) Il Nani riporta testualmente il ms. Cicogna, estratto
dall' Elogio dello Zurla (Ci cogna al mus. Corrèr n. 3397). —
Delle tavole incise, le prime tre rappresentano la parete a si-
nistra di chi vede l'incisione, la quarta la parete centrale di
fondo, le altre tre la parete di destra della gran sala, che è
incisa in una tavola unica fuori numero e si ammira stupenda. —
L'enumerazione dei monumenti non corrisponde a quella della
Collesione Driuzzo (v. pag. 314).

(?) Ne vidi una copia alla Marciana e un' altra presso il
conte dott. Giuseppe Pagani a Belluno.

strativa più completa e recente intorno al museo Nani,
che è del 1815 (Collezione di tutte le antichità che
si conservano nel museo Naniano, aggiuntevi le classi
di tutte le medaglie. Venezia, Bernardi). Quest'opera,
senza note di commento, ma con l'accenno delle epi-
grafi e dei monumenti ancora inediti al tempo suo e
coi disegni di tutto il materiale epigrafico ed anti-
quario, ci mostra che fino al 1816 ancóra intatta era
rimasta la parte che riguardava il museo dei marmi
e delle monete; ed una conferma di ciò l'abbiamo anche
nel fatto che nel 1816 l'imperatore Francesco si recò
il 15 aprile a visitare il Museo (Nani Mocenigo, op. cit.,
p. 169), e Placido Zurla nello stesso anno (30 maggio),
leggeva all'Ateneo di Padova un elogio biografico del
Nani (') Viveva allora il figlio, conte Antonio, per le
cui cure era stata eretta la lapide in onore del padre,
e che è citato come vivente nella biografia del Ca-
tullo (1837). Ora risulta dai Diari del Cicogna che
il 24 luglio 1821 il Museo fu trasportato per cura
del prof. Zandomeneghi dal palazzo Nani a quello dei
Tiepolo a s. Apollinare (vulgo s. Aponal) e ciò con-
ferma l'espressione del Rohl (1. G. A., (1882), p. 116,
n. 412) il quale, senza citazione alcuna e forse dietro
semplice tradizione orale, scrisse nel suo lemma che
il monumento (la colonna Naniana citata) recentiore
aetate in aedes Tiepolanas transportatum est; par-
ticolare ripetuto dal eh. prof. Loewy (/. G. B. p. 8,
n. 5) nel 1885.

Ultimo documento relativo al Museo e, secondo
me, precedente alla dispersione e vendita di esso, è
il Catalogo e Stima del museo Naniano, composto dal
numismatico Cattaneo, direttore dell'I. R. Gabinetto
Numismatico di Milano, in esecuzione di dispaccio
22 gennaio 1822 dal conte Inzaghi, governatore delle
Provincie Venete (Museo Corrèr, ms. n. 3397).

Il Nani Mocenigo (op. cit. p. 170) cita opportu-
namente come anno sicuro, da cui la dispersione del
Museo era già cominciata, il 1828, poiché già molti
dei libri, e l'opera classica della storia della milizia
marUtima è ricordata dal Cicogna come venduta in
quel tempo.

Qui di solito, si arrestano le indagini anche più

(») Ved. Mss. Biblioteca Universitaria di Padova. Cfr. Ci-
cogna, Estratto esistente nel Mus. Corrèr, Ms. Cicogna n. 3397.
(Famiglie venete e forestiere).
 
Annotationen