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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0013

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PREFAZIONE

Assai scarso era il numero delle iscrizioni cretesi che si conoscevano prima di quest' ultimò
decennio, e fra queste le arcaiche si riducevano a sei o sette frammenti raccolti nel 1882 nelle
Inscript. gr. antiquissimae, n. 474-480, fra i quali i più considerevoli erano due trovati l'uno
dal Thénon nel 1857, l'altro dall'Haussoullier nel 1879. Oggi quel numero è notevolmente
cresciuto, non soltanto per le meno antiche, ma anche e sopratutto per le arcaiche; tanto che
Creta supera ormai di gran lunga pel numero e per l'importanza dei monumenti di tal natura
che di lei possediamo ogni altro paese greco. Fino a quel tempo, malgrado l'evidente valore
storico di quest' antica culla di civiltà ellenica, la massima delle isole greche era stata più
spesso visitata che scientificamente esplorata. Il merito di aver per primo intrapreso una seria
esplorazione dell' isola con preziosi risultati così per l'epigrafìa come anche per l'archeologia,
spetta al nostro ottimo discepolo ed amico D.r Federico Halbherr oggi Professore di Epi-
grafìa ed antichità greche nella R. Università di Roma, il quale seguendo il nostro consiglio
e soddisfacendo con molta intelligenza e operosità alle missioni successivamente affidategli
dal nostro Governo, ripetutamente si recava nell'isola dall'anno 1884 al 1887, investigandone
i monumenti sopra terra e sotterra e molti ponendone in luce che furon tutti pubblicati, da
noi o da lui gli epigrafici, dal D.1' Paolo Orsi gli archeologici, nel nostro Museo italiano di
antichità classica e poi anche in questi volumi accademici dei Monumenti antichi nei quali
quel nostro Museo si continua. La prima scoperta fu appunto quella che doveva rimanere
la più importante fra tutte le altre che la seguirono, quella cioè della Grande Iscrizione
delle antiche leggi di Gortyna, la quale può ben dirsi la regina di tutte le epigrafi greche
fin qui venute a luce. Fu scoperta e in parte scavata e copiata nel 1884 dall'Halbherr; il
 
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