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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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Comparetti, Domenico: Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0023

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GOETYNA — PYTHION

10

A qual tempo risalga la rovina del tempio, se
a quello delle terribili devastazioni commesse a
Gortyna (allora metropoli di Creta) dai Saraceni
nel IX secolo, o prima, è impossibile dire ; certo,
nel medio evo fu ridotto non sappiamo a quale
uso costruendovi dei muri, dei quali si rinvennero
nello scavo i residui. Quando la terra ebbe in
parte coperto le rovine dell'antica città devastata

e abbandonata, quella parte dei muri del tempio
che ancora emergeva dal suolo andò disfatta e
dispersa, principalmente quelle belle pietre anti-
che servendo come materiale da costruzione ai
più moderni abitatori di quella contrada, come
sarebbe avvenuto pur di queste che ora pos-
sediamo se non si fosse arrivati a tempo a sal-
varle.

ISCRIZIONI ARCAICHE DEL PYTHIOJST

Quanto sopra abbiamo esposto spiega come,
quantunque molto numerosi siano i blocchi iscritti
ritrovati, non si abbiano da essi che frammenti
quasi tutti sconnessi. Certamente grande è il nu-
mero dei blocchi iscritti che nel rimescolamento
romano era venuto a trovarsi nelle parti superiori
dei muri, oggi irreparabilmente perdute. La im-
possibilità di cavare qualche costrutto da tanti
frammenti, anche evidentemente appartenenti ad
una stessa epigrafe, prova quanto grande sia la
parte mancante ed anche quanto completamente

rimescolato fosse l'ordinamento dei blocchi. In-
sieme ai blocchi iscritti vennero a trovarsi nelle
serie inferiori dei muri un numero grande di bloc-
chi non iscritti che certamente dovettero appar-
tenere alle parti superiori dei muri antichi, poiché
è chiaro che iscrizioni furono dapprima scolpite
sulle parti basse, le quali in proceder di tempo
ne furono coperte fin- quasi al suolo, anzi fino al
più alto gradino. Benché le dimensioni enormi della
scrittura in taluni frammenti faccian pensare che
dovesse l'epigrafe a cui appartenevano trovarsi
 
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