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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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Comparetti, Domenico: Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0024

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GORTYNA — PYTHION

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molto in alto, pure certamente la parte de'muri
più coperta d'iscrizioni non dovette arrivare che
a una certa altezza, al di sopra della quale assai
superfìcie non iscritta dovette esservi, da cui pro-
vengono i numerosi blocchi privi d'iscrizione, tra-
sportati nella parte inferiore nel rimaneggiamento.

Dei tre periodi che distinguiamo nella scrittura
di queste iscrizioni arcaiche gortynie, due soli
trovansi rappresentati sui muri dell'antichissima
cella del Pythion; il più antico non ha altro esem-
pio a Gortyna nè altrove e vien rivelato per prima
volta dai muri del Pythion, l'altro è più larga-
mente rappresentato a Gortyna nelle iscrizioni
del Teatro romano. Ma soltanto tre delle anti-
che iscrizioni del Pythion appartengono a questo
periodo; la massima parte appartiene al periodo
più antico. Che differenza di tempo vi debba es-
sere fra le varie iscrizioni di questo periodo più
antico è facile pensarlo, ma non è facile definire
criteri ben sicuri per distinguere le più dalle meno
antiche, come non è neppur facile distinguere sem-
pre con sicurezza i frammenti appartenenti ad una
stessa iscrizione, dovendosi quasi sempre giudi-
care unicamente dietro la maggiore o minore af-
finità nella scrittura, nelle dimensioni ecc.

Così, neh1' ordinare questa massa di frammenti,
noi li abbiamo prima di tutto aggruppati secondo
le varie iscrizioni a cui presumibilmente appar-
tengono, o in ogni caso secondo la loro affinità ma-
teriale, ed inoltre abbiamo nella loro successione
tenuto conto di un distintivo che può anche aver
valore di criterio cronologico, quello della dire-
zione della scrittura. Poiché si osserva che in al-
cuni frammenti tutte le linee vanno da destra a
sinistra, in altri si segue la direzione bustrofedica,
in altri si ha una mescolanza dell'uno e dell'al-
tro uso, vien fatto naturalmente di pensare che i
primi debbano essere, come quelli che seguono
affatto l'uso fenicio, i più antichi, che i misti ven-
gan poi come quelli nei quali si scorge il pas-
saggio dal più antico uso non ancora abbandonato
affatto, al nuovo, cioè al bustrofedico, e finalmente
per ultimi quelli in cui quest' uso bustrofedico ve-
desi definitivamente adottato. A meglio dichiarare
questo ordinamento gioveranno pure le seguenti
osservazioni circa la presumibile primitiva strut-

tura di quei muri e la posizione relativa e suc-
cessione delle epigrafi sui medesimi.

I muri dell'antichissimo tempio su di cui furono
scolpite queste iscrizioni erano evidentemente com-
posti a strati paralleli di blocchi riquadrati. I bloc-
chi ritrovati presentano grande varietà nella mi-
sura della larghezza; in quelle però dell'altezza
non ne presentano che poche; abbiamo 1° un'al-
tezza massima di m. 1,20 senza varietà notevoli;
2° tre altezze medie, cioè 0,57m (p. es. i n.' 15,
17 ecc.); 0,49m (n.1 60-66); 0,65m (n.1 67-78 dei
quali solo quest'ultimo conservato intiero nell'al-
tezza); 3° un'altezza minima, di 0,29m senza va-
rietà notevoli.

Dai due blocchi contenenti le iscrizioni n. 19,
20, 21, ritrovati nel loro posto primitivo ove fu-
rono lasciati nel rimaneggiamento, si rileva sicu-
ramente che i blocchi o quadri di altezza massima,
costituivano l'ultima serie di fondo e propriamente
l'orthostate di quei muri.

Va osservato che sui blocchi di altezza minima
e su quelli della 2a e 3a altezza media non si
veggono iscrizioni costituite da più linee proce-
denti tutte da d. a s., ma tutte le iscrizioni di
più linee che si leggono su quei blocchi sono bu-
strofede.

Invece, i blocchi della prima altezza media of-
frono bensì talune iscrizioni bustrofede, ma ne
offrono anche talune con tutte le linee retrograde
e queste epigrafi che vediamo cominciate in un
punto basso di quella serie certamente dovevano
avere altre linee sui quadri massimi della serie
inferiore (n.> 15, 17); salvo una o due eccezioni,
tutte le iscrizioni dei blocchi di altezza massima
sono a tutte linee retrograde, o miste (n.1 18, 19).
Da ciò si può indurre che una serie di blocchi
della la altezza media si trovasse immediatamente
al disopra della serie inferiore costituita da blocchi
di altezza massima.

Secondo ogni verosimiglianza pare debbasi pen-
sare che quando si cominciò a scolpire epigrafi su
questi muri non si salisse a scolpirle sulle parti
alte, ma si cominciasse nello basse ad altezza
d'uomo, e che quindi le più antiche fra tutte que-
ste epigrafi debbano cercarsi fra quelle degli strati
bassi o dell' orthostate ; ed infatti a questi appar-
 
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