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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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Comparetti, Domenico: Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0030

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23

GORTYNA

PRIMA EPOCA

24

Si vede che non è una semplice lista, ma c'è un
contesto che varia, avendosi prima accusativi, poi
nominativi.

1. 2, forse TafvQÓ\v réXrjov xal aiya sv[ro9ov?
Cfr. però sotto, n. 10, 3.

9.

......(ff)l!» I Toì[g.....

........oi | &iqXs\iai . .

.....Jàp]aTQi | 6i[g? . .

.......óv]o sQffsvs[g ....

........| (x)à7i(o)o{g) . .

............. ag | o . . .

La scrittura e il soggetto è come nel numero
antecedente. Le lettere della prima riga appari-
scono un po' minori, ma disuguaglianze tali in
queste epigrafi non impediscono di pensare che
questo frammento faccia parte di quella stessa
iscrizione.

In quel .. avi riconosciamo una forma già tro-
vata in altre di queste iscrizioni gortynie (àvnav-
rvt, tvtvT, óTivarvi). Forse va supplito Sa{io}avl;
poi rot[q\ che si accorda col FsXxavioig del numero
seguente.

io.

.....F]sXxavi[oig.......

.....av | imi 'An[óXoìvi . . .

.....di]g | im't£x[g......

.....g | xal ro[àyog . . .

. . Jixr]vvai | x{a)......

o/Vot o . . .
. ai' xa za

Anche questo frammento si accosta talmente
sott'ogni aspetto ai due precedenti fino almeno
alla lin. 5a che par di poterlo considerare come
parte della stessa iscrizione. Congiungere diretta-
mente coli'antecedente non si può, benché non paia
grande l'intervallo fra i due, ponendo questo a si-
nistra dell'altro; ma, come osserva il D.r Halbherr,

questo blocco fu certamente tagliato nella ricom-
posizione di quell'edificio. Ponendo che questi
tre frammenti sian parte di una sola iscrizione,
nella successione in cui li abbiamo dati il titolo
potrebbe immaginarsi presso a poco così: Tède
rà iaqà xsTsXrjfitvu dccfioavì xoig èv róozvvi FeX-
xavCoig 9oafÀ,ióvTwv toòv aèv ... Il culto di Zeus
FeX%àvog a Creta è già noto da altri monumenti,
singolarmente dalle monete di Phaestos. Anche
meglio è noto il culto di Britomartis o Diktynna
a Creta e altrove.

Al disotto della linea quinta si veggono resi-
dui di più linee di scrittura bustrofedica, d'altra
mano, probabilmente appartenenti ad altra iscri-
zione.

il.

ai j èv rài Ttsv7iTa[i
. e ? . . g | rafvQog sa ..

Non c'è da badare al segno che si vede dopo
il koppa nel disegno. Certamente seguiva un o,
come sempre in queste iscrizioni. Credo si possa
con qualche sicurezza supplire ó]è 9[od]g, cioè
xodg. Trattasi, parmi, di cerimonie funebri, e qui
propriamente eli irayia^ara, o al/xaxovQi'ai come
le chiamavano i Dori. Il sacrificio del bue o del
toro in tali circostanze era vietato da Solone, ma
lo troviamo a Platea (Plut. Aristid. c. 21). Più
oltre, nel n. 20 troveremo un frammento, di scrit-
tura simile a questa, relativo a funerali. Queir iv
rà Ttévma può significare nel quinto giorno dopo
la sepoltura ; è noto che tali cerimonie comincia-
vano altrove nel terzo (TQka), e duravano più
giorni.

12-13.

Ho riuniti questi due frammenti perchè la le-
zione si continua fra loro certamente, malgrado
qualche deviazione nel corso delle linee del primo
corretta nell'altro, il quale però nella scrittura ag-
giunta in fondo offre anch'esso esempio del me-
desimo fatto, che si osserva del resto anche in
altri frammenti (cfr. principalmente il n. 19).
 
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