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Comparetti, Domenico: Gortyna
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0063
ISCRIZIONI DEL TEATRO ROMANO
Sulla riva sinistra del fiume Letheo, oggi detto
Mitropolianòs, che traversava l'antica Gortyna, a
poca distanza dal villaggio di Hagiusdeka C'Aytoi
Jéxa), presso all'antica chiesa, ora quasi rovinata,
di San Tito, dirimpetto alle rovine dell'antico tea-
tro che dall'altra parte del fiume veggonsi a piedi
dell'acropoli, trovasi un molino appartenente a
Manolis Iliakis e Panagiotis Kuridakis, il quale
è messo in moto dalle acque di un canale che
uscendo da quel mulino corre lungo l'alto argine
a sinistra del fiume dirigendosi nella campagna
verso il villaggio di Mitropolis, circa un miglio al
disotto ; colà, a pochi passi dal mulino, tagliati la-
teralmente dal canale che esce da quello, trovansi
sotterra gli antichi muri sui quali fu vista nel 1884
dai D.1 Halbherr e Fabricius la Grande Iscrizione,
e che il D.1' Halbherr col nuovo scavo intrapreso
nel 1885 esplorò e descrisse dandone la pianta
che qui appresso riproduciamo: ')
') MS = Muro settentrionale.
MM1 ; Muro formante un appendice o continuazione del
muro di sfondo o tergo della scena, che doveva
servire nello stesso tempo di facciata al teatro.
.Dall'altro lato lo spazio aperto e libero doveva
servire da ingresso.
MM2; Resto d'un muro d'ignota destinazione parallelo
al precedente.
TT Tombe di tarda epoca (cristiane?) divise da un
muricciuolo e simili a quelle che si vedono spor-
gere dall'argine fra il muro MM 1 e il muro MM 2.
Il tratteggio semplice o a barre parallele indica
i muri a piccoli blocchi cementati.
Il tratteggio alternato di barre e punteggiature
parallele indica i muri di opera cementaria ag-
giunti in epoca posteriore all'edifizio primitivo.
Il tratteggio a rete o a barre incrociantisi indica
i muri a grandi blocchi senza cemento.
Il tratteggio a barre più rade alternato di dop-
pia fila di punti indica gli avanzi di grandi fon-
damenti romani, di ignota destinazione, che spor-
gono entro il fiume ad ovest della curva.
Già fin dal primo scavo l'Halbherr e più chia-
ramente il Fabricius avea riconosciuto che il muro
sul quale era scolpita la Grande Iscrizione doveva
essere di forma circolare. Lo scavo ulteriore pra-
ticato dall'Halbherr pose in chiaro che così era
veramente ; ed inoltre i residui di gradinate e di
muri di scena trovati nell'interno mostrarono che,
contro ogni aspettazione, quell'edilìzio circolare
era un teatro. Un attento esame però delle co-
struzioni scoperte, in ogni loro parte, presto con-
dusse l'Halbherr a riconoscere che le gradinate
e la scena erano meno antiche del muro circolare
in cui si trovavano e che queir edilìzio era stato
ridotto ad uso di teatro non prima dei tempi im-
periali. A quale uso servisse dapprima quella ro-
tonda che fu tagliata poi per farvi la scena d'un
teatro, non è facile indovinare. Essa fu costruita
con piccole pietre rettangolari dispeste orizzon-
talmente in serie parallele, e messe assieme me-
diante cemento comune composto di calce e sabbia
minuta. In quel che ne rimane, da un lato si vede
una porta non grande, larga m. 1,68; addossato
al lato destro di questa, si rinvenne un pilastro
lavorato nella parte anteriore a guisa di erma che
era probabilmente itifallico e fu mutilato, desi-
nente nella parte superiore a guisa di capitello ; pro-
babilmente un altro simile, ora perduto o spostato,
doveva trovarsi al lato sinistro; la testa dell'erma
di stile arcaico o piuttosto arcaizzante, rappresenta
un uomo barbato col capo coperto di modio, ed
offre considerevoli tracce di polychromia {Museo
italiano II, tav. IX) ; dal prof. Milani fu giudicata
opera della fine del V o principio del IV secolo
av. Cr. ; può darsi che sia anche meno antica, ma
Sulla riva sinistra del fiume Letheo, oggi detto
Mitropolianòs, che traversava l'antica Gortyna, a
poca distanza dal villaggio di Hagiusdeka C'Aytoi
Jéxa), presso all'antica chiesa, ora quasi rovinata,
di San Tito, dirimpetto alle rovine dell'antico tea-
tro che dall'altra parte del fiume veggonsi a piedi
dell'acropoli, trovasi un molino appartenente a
Manolis Iliakis e Panagiotis Kuridakis, il quale
è messo in moto dalle acque di un canale che
uscendo da quel mulino corre lungo l'alto argine
a sinistra del fiume dirigendosi nella campagna
verso il villaggio di Mitropolis, circa un miglio al
disotto ; colà, a pochi passi dal mulino, tagliati la-
teralmente dal canale che esce da quello, trovansi
sotterra gli antichi muri sui quali fu vista nel 1884
dai D.1 Halbherr e Fabricius la Grande Iscrizione,
e che il D.1' Halbherr col nuovo scavo intrapreso
nel 1885 esplorò e descrisse dandone la pianta
che qui appresso riproduciamo: ')
') MS = Muro settentrionale.
MM1 ; Muro formante un appendice o continuazione del
muro di sfondo o tergo della scena, che doveva
servire nello stesso tempo di facciata al teatro.
.Dall'altro lato lo spazio aperto e libero doveva
servire da ingresso.
MM2; Resto d'un muro d'ignota destinazione parallelo
al precedente.
TT Tombe di tarda epoca (cristiane?) divise da un
muricciuolo e simili a quelle che si vedono spor-
gere dall'argine fra il muro MM 1 e il muro MM 2.
Il tratteggio semplice o a barre parallele indica
i muri a piccoli blocchi cementati.
Il tratteggio alternato di barre e punteggiature
parallele indica i muri di opera cementaria ag-
giunti in epoca posteriore all'edifizio primitivo.
Il tratteggio a rete o a barre incrociantisi indica
i muri a grandi blocchi senza cemento.
Il tratteggio a barre più rade alternato di dop-
pia fila di punti indica gli avanzi di grandi fon-
damenti romani, di ignota destinazione, che spor-
gono entro il fiume ad ovest della curva.
Già fin dal primo scavo l'Halbherr e più chia-
ramente il Fabricius avea riconosciuto che il muro
sul quale era scolpita la Grande Iscrizione doveva
essere di forma circolare. Lo scavo ulteriore pra-
ticato dall'Halbherr pose in chiaro che così era
veramente ; ed inoltre i residui di gradinate e di
muri di scena trovati nell'interno mostrarono che,
contro ogni aspettazione, quell'edilìzio circolare
era un teatro. Un attento esame però delle co-
struzioni scoperte, in ogni loro parte, presto con-
dusse l'Halbherr a riconoscere che le gradinate
e la scena erano meno antiche del muro circolare
in cui si trovavano e che queir edilìzio era stato
ridotto ad uso di teatro non prima dei tempi im-
periali. A quale uso servisse dapprima quella ro-
tonda che fu tagliata poi per farvi la scena d'un
teatro, non è facile indovinare. Essa fu costruita
con piccole pietre rettangolari dispeste orizzon-
talmente in serie parallele, e messe assieme me-
diante cemento comune composto di calce e sabbia
minuta. In quel che ne rimane, da un lato si vede
una porta non grande, larga m. 1,68; addossato
al lato destro di questa, si rinvenne un pilastro
lavorato nella parte anteriore a guisa di erma che
era probabilmente itifallico e fu mutilato, desi-
nente nella parte superiore a guisa di capitello ; pro-
babilmente un altro simile, ora perduto o spostato,
doveva trovarsi al lato sinistro; la testa dell'erma
di stile arcaico o piuttosto arcaizzante, rappresenta
un uomo barbato col capo coperto di modio, ed
offre considerevoli tracce di polychromia {Museo
italiano II, tav. IX) ; dal prof. Milani fu giudicata
opera della fine del V o principio del IV secolo
av. Cr. ; può darsi che sia anche meno antica, ma