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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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Comparetti, Domenico: Gortyna
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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0175
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307

GORTYNA

SECONDA EPOCA

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segato, dovett'esser trovato qual'ò e poiché al-
l'ingrosso è pur quadrangolare e dell'altezza vo-
luta, fu murato tal quale senz'altro ritocco.

Tutti questi frammenti sono così piccoli e mal ri-
dotti che poco se ne cava. Questo però è evidente
che tutti sono residui di leggi o decreti; la scrittura
mostra vari testi diversi e mani diverse ed anche
due epoche distinte per la diversità dell'alfabeto in
uso; nell'una e nell'altra epoca si osserva pure
fra i vari frammenti la stessa varietà nell'uso del
segno H che abbiamo già avvertita fra le varie iscri-
zioni della seconda epoca sopra riferite. Che tutti
questi frammenti appartengano a testi molto estesi
e scritti a colonne, o corpi di leggi, non si può
affermare nè è presumibile, particolarmente per
taluni di scrittura assai minuta e per quelli della
terza epoca ; ma la divisione in colonna si scorge
nei n. 155, 156, 170 che certamente son parti di
leggi o di corpi di leggi, non di decreti, ed appar-
tengono a due, forse tre testi diversi; nel n. 170 è
usato 1' H che non lo è negli altri due, e la scrit-
tura di questi due par di mano diversa. Colpisce
il n. 155 per la lunghezza delle righe, le dimen-
sioni e la forma delle lettere, la maniera'di scol-
pirle, le linee di allineamento, le tracce di rubri-
cazione tanto simile alla Grande Iscrizione che
non solo apparisce contemporaneo di quella ma
anche si direbbe della stessa mano; poiché però
certamente pel suo contenuto e per altro non si
adatta alle lacune che quella presenta, convien
credere dovesse far parte di un altro corpo di leggi
composto e scolpito in quello stesso tempo.

Neil'ordinare questi scarsi frammenti di una
vasta e lunga opera legislativa abbiamo solamente
badato ad aggrupparli secondo la presenza del-
l'H e la differenza dell'alfabeto. Dei frammenti
della prima epoca trovati dall'Halbherr i n. 155-161
hanno E = s, rj; dei n. 162-169 non si può giudi-
care; i n. 170-173 presentano l'H; di quelli tro-
vati da altri il n. 174 non presenta l'H, il 175
lo presenta, del 176 non si può giudicare.

I frammenti 177-182 presentano il nuovo alfa-
beto per l'uso del quale distinguiamo la Terza
Epoca, di che parleremo più oltre ; anche in que-
sti frammenti, tutti trovati dall'Halbherr, si os-
serva che nel n. 177 abbiamo E

invece presenta l'H; dei n. 178-181 nulla si può
affermare.

155.

PSKECS-,

PAHrSK ASK Aé
$TAAZATV\3 0T/
5 A M/EPA SM A 5
' 3 3XO?A@3TA
COA/TSTOKPE

TOT

S A/VEAAT EPO
A1 8 A7TAXAW\ \

OM A F A/OA/T*

E^A AS
A Z 3MXAX
\VCOTOSM/E

«ACOA/T'SV

e, rj, il n. 182

Iscrizioni arcaiche Cretesi.

Trovati presso il muro iscritto. Portati in casa dei
Kuridaki. Si scorgono le righe d'allineamento tracciate
dall'antico artefice per andar diritto colla scrittura ed
appaiono tracce di rubricazione nei caratteri. Nel pezzo
maggiore gli avanzi di lettere dell' ultima linea non sono
decifrabili. (H.)

:•: $

v &vxoi ro[ìg ènixq\ànova\i
2. fj] 5)i x s7TivQ[dTra)vt]i, fiìjóaTSQO-

vg xatafiXa[Tié{f\ai. rj dé xa na[q-
4. Qavti xal [só]og? yevmvx-

ai, sdótxux[a}àtu) ev ralg tq[i-

7. a]l àfiéoaig. ai [Sé] xa [irj sdói-
xdxarji, avr[òv] àzrj&ai m x én[ir-

8. Qcc]rimvTi zò xorj[to]g ino xùti fis-
liTtOfiévoì[i' ai] óé x' àfiTtozé[Qoi o-

10. i ne{iTt]{o]fAévoi é[nixq]ànwvzi, v~
[ri àtunozégoig] ?............

sfc * *

1. 1, forse ai xà ti àv&oà>mvo]v. Si confronti il
n. 153, II, 1. 9 sgg., ove gl'impedimenti giusti-
ficanti sono esplicitamente indicati — Abbiamo
già trovato nella Grande Iscrizione xodgeo per
TQécpct) ; cosi troviamo qui èmxqànw per èmxoénw.

1. 2, scrivo xarapXané&ai secondo si trova nel
n. 153, II, 1. 11; ved. la nota ivi.

1. 4, generalmente si dice xa&' sv yiyva<s#ai in unum
convenire; qui parrebbe fosse detto xa& [év]óg ;
cfr. xa&ólov, xaxà navtóg ; ma forse meglio con-
verrà supplire x«y [Sà]og, nella sedes judicii
cioè, che non era un pubblico dixa<szr)qiov ma
un luogo, come presso i Romani, designato

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