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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 3.1893 (1894)

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Comparetti, Domenico: Oaxos
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https://doi.org/10.11588/diglit.9300#0216

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389

0AX0S

390

e si usano i segni meno antichi B, P, V, non
P, P o C, Y. Si può dunque ritenere che queste
iscrizioni appartengano ad un periodo meno an-
tico di quello a cui risalgono le gortynie della
prima epoca.

L 1, vedremo sotto che il f dinanzi a talune
consonanti sostituisce la nasale v. Un supple-
mento che con ciò si accorderebbe e pel senso
potrebbe qui convenire sarebbe [iXs]/xog cioè
tXeyyjog. Cfr. X6fx[uv\ = Xóy%av nel n. 187. Si
può invero pensare a legger [yXé]fxog (= yXsv-
xog) ricordando quel che trovammo nel n. 150
ove pur trattasi di mercede da darsi ad arte-
fici od operai; ma non si vede come tal voce
potrebbe accordarsi col contesto che qui ab-
biamo. Il D.r Halbherr dice del tutto incerta
la lettera che precede l'S in fine. Dalle tracce
segnate parrebbe un E, o anche un Kl Forse

(/)*[*

OTCtìV

,9

l'vavn, come lv ed lg costantemente adope-
rate per iv ed sg. Già nell'iscrizione Sprat-
tiana (n. 191) avevamo letto lg. Cfr. per altri
esempi G. Meyer Gr. Gr. § 32.

1. 2, probabilmente [an]lv doxév. In fine forse
z[QOTcàg] cioè rag tqon&g lv avxqr^wi come ab-
biamo nell'ultima riga. Non pare ci sia posto
per lv àvTQrjimi che forse fu lasciato sottinteso.

1. 3, prima di S/W/w ci sarebbe posto per una
lettera e non si potrebbe pensare che a qual-
che forma di mvvfii, di tCw^i o di aivv/iai che
però mal possono combinarsi pel significato con
quanto qui si richiede. Non c' è da far confronto
col ..mwfisv che troveremo in un frammento
di Eleutherna (n. 194), se vale la lezione da me
restituita in quel luogo. Parmi certo che, come
crede anche l'Halbherr, qui pel guasto della su-
perficie nulla fosse scritto, come ciò è cer-
tissimo pel luogo a questo corrispondente della
linea che segue. Stando così la cosa, secondo
la lingua conosciuta non c'è da supplire altri-
menti che lv éfis[vcdm], e non sappiamo se tal
parola fosse scritta nel dialetto con rj come in
eolico, dacché la lettera frammentata può leg-
gersi egualmente E ed B. Il canto dell'Imeneo

poteva aver luogo a Creta in parecchie feste
pubbliche quali quelle deli'ttpò? yd/jbog di Zeus
ed Hera che si celebravano presso Knossos
(Diod. V, 41) o in quelle delle nozze di Dionysos
ed Ariadne comuni a più città cretesi (cfr. Preller
Gr. Myth. I, 532 sg. che a questo riferisce i
Qioòaidia) o anche in altre.

Più remoto sarebbe il pensare ad uno dei tanti
nomi di feste fin qui sconosciuti che ci van ri-
velando le iscrizioni cretesi, lv 'Fjwi^riiws] p. es.
forse relative ad un Apollo o Zeus Hymettios?
Cfr. l'iscrizione Sprattiana di Oaxos (n. 191)
ove son menzionate le feste KvSàvxna che fan
pure pensare all'Attica.

Con ^afiimnsv si chiude un periodo di cui
manca il principio, che dovette essere una pro-
tasi condizionale; la parte superstite mi pare
si possa, quanto al senso, imaginar completa

COSÌ:......ytvs'o&oo s'Xs]Jrxog i'vavxi xtòv (J-i-

[óóxcov] ? x' al' xa nmvlmvxi jxiq cf7i]iv óoxèv dxffm
rjfisv ràg r[Q07Tàg] xcà rag dxeXdag a xsxvàxo lv
ifis[vaicoi] ?,..............xccx" àfiéqav f a-

lu&nsv. Forse i giorni sono quelli della durata-
delie feste?

1. 5, forse Xs'oi, cioè colui di cui sopra si parla al
singolare, forse Xéoi[ev] cioè questi di cui si parla
al plurale. Manca ogni fondamento per tentar
di supplire o anche soltanto indovinare il senso.
Parrebbe che si tratti di gente fatta venire dal
di fuori e sopra si contempli il caso che non
arrivino a tempo e alcuno s'incarichi di sup-
plire. Ma ogni congettura è vana.

1. 6, Tà-vé" àixsQàv cioè dei giorni indicati nella parte
perduta? non più si guadagnerebbe in chiarezza

leggendo xàv à' àjxsQav.

1. 6-7, certamente /sqyaxadaxm nóXi senza l'ar-
ticolo, come in altri esempi. Prima di MTA*
non e* è e non c' era altra lettera nella riga 7a.

1. 8, malgrado che il X non sia completamente con-
servato, il contesto rende del tutto certa la le-
zione àiàXaiog. Conosciamo già àXcig e non si
può sollevar dubbio sul composto òiccXaig che
va col già noto ótdXXofxai, òlaX/na. Quanto eser-
cizi tali fossero amati dai cretesi, che chiama-
vano Sqóuoi i loro ginnasi, è inutile che io ram-
menti. Può darsi che SiaXaig fosse il nome di
 
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