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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, F.: I: Degli scavi di antichità nel territorio falisco
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0020

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DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

o del sepolcreto più antico della necropoli di Falerii ;
e giova mediante utili confronti a spandere molta luce
su quell'oscuro argomento che concerne le relazioni com-
merciali di questi nostri popoli, dall'Vili al VI se-
colo avanti l'ora volgare, prima cioè che avesse avuto
principio tra essi il commercio con la Grecia conti-
nentale.

Inoltre mediante questi nuovi lavori ci venne me-
glio indicata la via nella quale le nostre indagini avreb-
bero dovuto proseguire ; e ci fu confermato essere rigo-
rosamente necessario aver sempre fìsso lo sguardo verso
quel termine, a cui tutte le nostre cure devono grada-
tamente essere dirette.

di essi apparve assai chiaramente che il progresso civile
nella valle del Treia si svolse a seconda del corso del
tìume ; essendo stata Narce il centro di maggioro im-
portanza, quando Falerii era compresa nelle sole ca-
panne di Montarano; essendo poi divenuta Falerii il
centro principale verso il VI secolo avanti Cristo; es-
sendosi finalmente spezzate le reliquie di tale potenza
nei centri secondari della parte inferiore dell'agro, nelle
terre prossime al Tevere, ove gli avanzi della gente
falisca nell'ultimo periodo della storia del luogo si
vennero raccogliendo.

Rimaneva sempre a risolvere donde primieramente
si fosse mosso quel popolo che venne in Narce ed in

Fio. 4.

Il qual termine consiste nel poter mettere insieme,
per un certo tratto di paese, tutti i dati archeologici che
lo studio di topografìa per l'area di una città ci fece
riconoscere ; ossia consiste nel poter sapere per un de-
terminato territorio, in cui sieno sorte delle città o
dei pagi, i quali per la condizione del luogo debbano
essere stati in intimo rapporto fra di loro, in qual
punto si mostrino i segni della più antica dimora
che l'uomo quivi abbia fatto ; dove appariscano le
tracce del progredito vivere civile, e dove si manife-
stino le prove della floridezza maggiore; dove infine
si abbiano i documenti che rivelino la decadenza di
queste genti, e dove della loro vita autonoma si abbia
l'ultima manifestazione.

E sotto questo riguardo i dati raccolti negli scavi
di Narce sono molto considerevoli ; perocché per mezzo

Falerii ; ossia donde questi due centri, nei quali suc-
cessivamente si costituì la maggiore potenza della valle,
avessero avuto il loro principio.

E per rispondere a tale quesito conveniva risalire
ancora il corso del Treia, ed indagare se verso il co-
minciare della valle e nella parte più elevata del ter-
ritorio, ci fosse dato scoprire i segni di centri abitati
anche più antichi, donde i due paesi da noi esplorati,
avessero dovuto ripetere l'origine loro.

Uno di questi centri, ed il più importante per noi,
fu scoperto sull'altura di Monte s. Angelo, tra il lago di
Martignano, e la valle di Baccano, a 376 metri sul livello
del mare, cioè a 136 metri sopra il livello di Narce ed a
231 metri sopra quello di Falerii (fig. 4, cfr. tav. II).

Su questa altura era stato da noi riconosciuto un
gruppo di tombe a pozzo, con cinerari di impasto
 
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