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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Cozza, Adolfo; Pasqui, Angiolo: Monte S. Angelo e la sua necropoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0031

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49

DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

50

Diamo qui pure la sezione generale del monte fra
i due bacini, del lago di Martignano e della valle di
l'accano (fig. 10).

Se l'area chiusa dal recinto sulla sommità del colle
fu destinata, com' è naturalissimo, alle abitazioni od
alle capanne, non è improbabile che le due rocco
quivi lasciate (fig. 5 H, I) avessero servito per le più
nobili dimore, ovvero per torri o baluardi destinati ad
oTrire un ultimo rifugio come l'esempio che ne abbiamo
trovato sull'alto del Cimino.

Quale fosse stata la forma delle case primitive
sull'alto di questo colle, per prove dirette non ci è
possibile di sapere.

sendo stata propria di una lunga età non basta ad
offrirci dati cronologici sicuri.

Non pertanto, se gli scavi non ci hanno dato i
segni delle antiche dimore, e nessun lume sufficiente a
determinare l'età in cui le prime famiglie vennero quivi
a porre la loro sede, ci hanno dato prove che bastano
a rivelare le ultime vicende alle quali questa mag-
giore sommità del colle andò soggetta.

Nel punto indicato nella pianta con la lettera c
(tav. II, fig. 1 A) il recinto vetustissimo ci si mostra
tagliato e sostituito da un nuovo muro, ad opera qua-
drata, il quale abbraccia la sola metà dell'area rin-
chiusa entro la difesa primitiva.

Fig. 11. ì •. 150

Gli scavi poco o nulla hanno aggiunto a quello
che l'esame del terreno ci aveva rivelato. Del resto
pochissima speranza ci dava la condizione del suolo,
che per lo strato superiore friabilissimo e smosso, non
manteneva alcuna traccia dell'impianto delle abita-
zioni o delle capanne.

Si raccolsero confusamente rottami di vasi di im-
pasto artificiale brunastro, grossolano, rozzissimi, la-
vorati a mano e cotti a fuoco libero. Accennano a
recipienti piuttosto grandi, e di uso domestico. Ma per
nessuno se ne ebbe quanto bastasse a determinare
con sufficiente precisione la forma e le misure. Sono
prodotti di quella rozza industria locale che ha
tutti i caratteri dell'industria primitiva; ma che es-

MoNUMENTI ANTICHI. — VoL. IV.

Lo abbiamo interamente rintracciato con uno scavo
regolare, a fine di poter segnare sulla pianta i suoi
punti conservati (tav. II, fig. lAe, rf, e, f, g). Lateral-
mente ne rimangono a posto semplici blocchi allineati ;
ma sull'angolo tra il lago di Martignano e la collina
a sud (<?), sembra che il nuovo recinto fosse stato più
robusto, e vi fosse costruita una torre, come si può
vedere nella pianta che qui se ne offre (fig. 11).

Nei punti più conservati questa cinta è addossata
agli antichi argini, che in parte devono essere stati
tagliati. Qualche taglio sul terreno vergine dimostra
che fino dalla fondazione si ebbe la mira di rendere
piani e non interrotti i filari. Presso l'angolo sud-ovest
lo spessore delle mura raggiungeva m. 3,90; ed i

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