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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Cozza, Adolfo: Topografia di Narce e della sua necropoli
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TOPOGRAFIA DI NARCE E DELLA SUA NECROPOLI

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proprio argine, e sparsi questi gruppi sulle alture della
campagna circostante, devesi dedurre che questa nuova
distribuzione di sepolcri corrisponda ad una grande
modificazione nella vita civile; per cui nel tempo che
immediatamente seguì alla istituzione dei grandi la-
vori agricoli, si sarebbero sciolti i legami onde le
famiglie durante alcune generazioni si erano tenute
compatte ; quando cresciuti i discendenti, fu me-
stieri dividere tra questi il vecchio patrimonio che le
generazioni precedenti avevano coltivato e goduto in co-
mune. Accadeva allora di necessità che, moltiplicato il
numero dei padroni, si venissero moltiplicando i luoghi
pei seppellimenti nobili di essi ; e che intorno e presso
ai padroni medesimi fossero poste le tombe per le per-
sone della loro famiglia ; quindi in un grado inferiore
fossero stati scavati i sepolcri pei lavoratori e pei servi.

A questo secondo ordine di seppellimenti succedendo
i sepolcreti composti con sole camere di forma semplice,
e disseminate a vari gruppi, e non in aree chiuse da
argiui, ma qua e là nelle campagne prossime, veniamo
ad un terzo periodo della storia locale, quando si ri-
torna ad un' area comune per le tumulazioni.

Al quale periodo nella necropoli di Narce ci ri-
portano :

a) il sepolcreto di Monte Soriano (fig. 3 P,
tav. Ili F);

b) il sepolcreto di Monte Ficareto (fig. 3 H,
tav. IIIH);

e) il quarto sepolcreto a sud di Pizzo Piede
(fig. 3 K, tav. Ili K) ;

d) il vasto sepolcreto di Monte Cerreto (fig. 3 M,
tav. Ili M);

e) il sepolcreto a sud del grande sepolcreto pre-
detto (fig. 3N, tav. Ili N);

f) il sepolcreto di contrada Morgi (fig. 3 0,
tav. 1110);

g) i gruppi di tombe a sud sud-est della con-
trada stessa (fig. 3 P, tav. HIP);

h) il sepolcreto ad ovest di contrada Morgi
(fig. 3Q, tav. Ili Q) ;

i) il sepolcreto di Monte le Croci (fig. 3 R,
tav. IIIR);

le) il sepolcreto di Monte in mezzo ai prati
(fig. 3V, tav. Ili V) ;

L) il sepolcreto di Monte Vainella (fig. 3 T,
tav. HIT);

Monumenti antichi. — Vol. IV.

m) finalmente il vasto sepolcreto a nord di
Monte le Croci (fig. 3 S, tav. Ili S). .

La sola enumerazione di tutti questi gruppi di
tombe simili in un solo paese ci mostra la divisione
maggiore avvenuta nelle famiglie e nella sostanza pa-
trimoniale, quando, istituita una condizione civile di
quasi uguale floridezza, ebbe ogni casa la sepoltura
propria, nella quale generalmente riposarono il capo
della famiglia e la compagna di lui. E poiché nella
costruzione di queste tombe apparisce manifesta la
imitazione della casa greca, anzi la imitazione del
talamo o della parte più interna di quella casa, ve-
niamo con esse al VI e V secolo avanti l'era nostra,
al tempo cioè in cui i costumi greci si erano maggior-
mente diffusi tra noi.

Allora è probabile che oltre i centri abitati supe-
riormente descritti, siasi ampliato il paese con l'occu-
pazione del colle di Calcata, a cui principalmente
apparterrebbe il sepolcreto a nord di Monte le Croci
(fig. 3S); la qual cosa sarebbe conformata dalla ra-
gione di prossimità e dalla facile comunicazione fra
il sito di Calcata ed il sepolcreto stesso.

Aggiungasi il dato topografico assai rilevante, cioè
che l'accesso a queste tombe è sempre rivolto verso
l'attuale Calcata, fatta eccezione di pochissimi sepolcri,
i quali, unicamente perchè scavati nell'opposto della
collina, ebbero l'apertura dall'altra parte. Il qual fatto
esclude ogni ipotesi che questo sepolcreto ultimo avesse
potuto appartenere ad un altro contro abitato, sorto
nell'area dell'attuale Faleria, già Stabbia, ad oriente del
fosso della Mola (tav. III). Certamente anche l'abitato
antico nel sito sopra accennato dovè avere il suo se-
polcreto , che converrà ricercare verso il Soratte ; e
senza dubbio dovè avere il sepolcreto proprio anche
il pago falisco, che contemporaneamente si dovè costi-
tuire nell'arca dell'odierno Mazzano.

Ma qui non è il caso di entrare in un argomento
che ha rapporti secondari col soggetto nostro, e che
non può essere trattato senza nuove ricerche e nuovi
scavi.

Succedendo in fine i sepolcreti a tombe di archi-
tettura più ricca, imitanti la casa nell'interno e nel-
l'esterno, e vari ambienti della casa medesima e per
lo più assai vasti, si ritorna al seppellimento comune,
con la differenza che invece di tombe isolate, e per
una o due persone al più, fatte ad imitazione di una

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