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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice: Dei fittili scoperti nella necropoli di Narce
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0108

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203

DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FALISCO

204

si dimostra dal grande numero delle tazze e coppe
fittili ad alto manico, che riproducono appunto i reci-
pienti metallici così formati, e nelle quali appariscono
le imitazioni dei chiodi nel fondo del vaso ove l'ansa
a nastro veniva a riunirsi. Finora non ne abbiamo
avuto esempi nelle necropoli falische. Ma ne abbon-
dano gli esempi nei fittili della necropoli volsiniese.
Sono in generale di età non remotissima, e fatti di
terra un poco più depurata di quella che si usava
nella composizione dell' impasto onde si servivano i
nostri figlili. Una tazza di argento, che può conside-
rarsi come esemplare di questa forma, fu trovata nella
necropoli tarquiniese nella tomba detta del Guerriero
(cfr. Mon. List. voi. X, tav. Xa, fig. 5«, hb).

È evidente che con l'impasto grossolano di cui
si serviva la rude arte del figlilo sarebbe stato impos-
sibile imitare quost' ansa verticale nella sottigliezza
del nastro degli originali metallici. Quindi nelle no-
stre imitazioni ceramiche così delle tazze di lamina
senza piede, come di quelle con piede l'ansa mostrasi
tonda e massiccia e rinforzata con traverse, e talora
con appendici quali si usavano nelle anse di lavoro
primitivo.

L'esempio che qui è rappresentato ( fig. 90), fu
scoperto nella tomba 15 del sepolcreto della Petrina

Fig. 00. 1:4

(fig. 3 A, tav. Ili A; N. XXII, 13). La tomba era
a fossa con loculo pei vasi di corredo.

Kientra in quest' ordine un numero considerevole
di fittili, nei quali abbiamo l'ansa verticale che, solle-
vandosi dal sommo dell'orlo, va ad attaccarsi nel punto
della maggiore prominenza del vaso, o poco al di sotto
di questo punto.

Ne diamo qui due esempì. Il primo (fig. 91) ritrae
una tazza con alto manico trovata nella stessa tomba 15
del sepolcreto della Petrina (X. XXII, 33), dove cioè

fu trovata la tazza fittile (fig. 90) superiormente rap-
presentata.

Fig. 91. 1:4

L'altro (fig. 92), benché a corpo più alto, è modi-
ficazione dello stesso tipo, ed ha il manico senza tra-
versa o sostegno intermedio. Fu trovato nella tomba 11

Fig. 92. 1:4

del citato sepolcreto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A ;
N. VII, 7).

Ai vasi di questa forma, nella quale abbiamo il
tipo del simpulum e del poculum, avvenne assai fa-
cilmente di aggiungere una seconda ansa, diametral-
mente opposta alla prima, e simile ad essa; e così
nelle riproduzioni ceramiche di questa tazza a doppio
manico si diede origine ad una famiglia nuova di fit-
tili. Non fu però una famiglia di origine diversa;
ma nacque nella stessa casa, e portò tutta la somi-
glianza dei progenitori e della stirpe.

Questa derivazione è luminosamente mostrata da
una tazza di argento a due manici, scoperta nella
stessa tomba tarquiniese denominata del Guerriero, e
rappresentata accanto alla tazza di argento con un ma-
nico solo nella medesima tavola dei Monumenti del-
l'M. (voi. X, tav. Xa, fig. 6).

Naturalmente avveniva anche qui che l'impasto
artificiale, di cui nella rude arte locale era mestieri
servirsi, rendesse impossibile la formazione di anse
a nastri sottili, che d'altra parte avrebbero pro-
dotto disaccordo con le pareti grossolane del reci-
 
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