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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice: Dei fittili scoperti nella necropoli di Narce
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0159

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dei fittili scoperti nella necropoli di narce

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N. LXIV, 2, 9), cioè da quella tomba che ci diede
l'oinochoe a bocca trilobata (tìg. 130), e ci diede
parimenti un'oinochoe precorinzia (tìg. 152), ed una
di bucchero sottile (tìg. 153).

Come forma di passaggio può citarsi l'oinochoe ad
alto collo, di cui un bellissimo esempio, che è qui
rappresentato (tìg. 153 a), ci fu offerto dalla tomba 1
del sepolcreto sull'alto della Petrina (tìg. 3 C, tav. Ili C;
N. LII, 29). È quella appunto restaurata in antico,
come sopra è stato detto.

La tazza apparisce sotto varie forme. Uno dei
modelli più antichi è dato dagli skyphoi di argento
e di oro, come sopra abbiamo accennato. Ed un esem-

Fig. 153 a. 1:4

pio ne abbiamo in uno skyphos di bucchero fine
(fig. 154), proveniente dalla tomba 7 del sepolcreto
a sud sud-est di contrada Morgi (fig. 3 P, tav. IIIP ;
N. LIX, 36).

Posteriormente, e mentre durava ancora la moda
dei bicchieri sottili, questa forma non solo diventò
più rara, ma quasi scomparve del tutto, e venne so-
stituita dalla piccola kylix, pure a manichi orizzon-
tali, di cui abbondano gli esempi.

Quella che qui riproduciamo (fig. 155), proviene
dalla tomba 14 del sepolcreto di Monte Soriano
(fig. 3P, tav. HIP; N. LXVI, 12); e gli esempì ne
diventano numerosi, associati alle kylikes originali
dipinte, delle quali non poche e di varia dimensione
ci furono restituite della tomba 69 del sepolcreto di
Monte Cerreto (tìg. 3 M, tav. Ili M; N. LXV,
cfr. fig. 135). Più tardi anche queste tazze cedettero
il posto ad altre che si distinguono per le alte anse
Monumenti antichi. — Voi. IV.

perpendicolari, e che diedero origine alla forma tipica
del kantharos, il quale passò tra i buccheri grossi, e
continuò anche nella nuova industria della figulina
etrusco-campana, quando la produzione dei buccheri
cessò totalmente.

Questo per quanto concerne i vasi del servizio or-
dinario della mensa, mentre non di rado alle forme
sopra accennate si aggiunsero altri recipienti, tanto
da liquidi che da conserve, ad esempio la piccola
oinochoe a bocca stretta e collo lungo, come quella
che porta granita una lunga iscrizione ; e specialmente
si aggiunse l'anforetta a due anse a nastro, in cui
abbiamo l'ultima trasformazione dell'anforetta a bulla
(cfr. fig. 103è).

Alla serie di questi vasi, che non formano il più
stretto numero rituale, appartengono pure alcune tazze
o grandi calici posati su tre piedi, nei quali si veg-

Fig. 151, i:4

gono figurine ed ornamenti di stile orientale impressi
a stampa. Sovente questi piedi di tazze sono rappre-
sentati da figurine in lunghe chiome, che ricadono
simmetricamente sulle spalle, nel modo che si vede
nelle statuette di bucchero trovate nelle tombe a ca-

rio. 155. 1:4

mera della necropoli di Cerveteri, e delle quali anche
una tomba a camera della necropoli di Falerii ci diede
alcuni esempì. È quella segnata col n. XLIII.

Alcune di tali tazze provengono dalla tomba 6 del
sepolcreto a sud sud-est di contrada Morgi (fig. 3 P,

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