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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Gamurrini, Gian F.: Dei fittili iscritti scoperti nella necropoli di Narce
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0168

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DEGLI SCAVI DI ANTICHITÀ NEL TERRITORIO FAL1SCO

324

Fu rinvenuto nella tomba 2 del terzo sepolcreto
a sud di Pizzo Piede (fìg. 3 J, tav. Ili J; N. LX, 1). La
tomba era a fossa semplice, senza panchina o traccia
alcuna di letto, il che rende probabile, che il morto
fosse deposto in sarcofago di legno. Era stata spogliata
degli oggetti preziosi; e vi si trovarono solo vasi di
arte locale, modellati nelle forme delle figuline venute
dal di fuori, ed anche figuline locali. Tra queste era
lo stamnos con pitture a zone di cavalli e di oche,
rappresentato nella fìg. 13(3.

Appartiene pure ai fittili dell'antica e rude arte
locale il quarto oggetto iscritto. E un piatto con piede,
dove, inferiormente, sono graffite alcune lettere (fig. 168).
Fu trovato nella tomba stessa del terzo sepolcreto
a sud di Pizzo Piede, nella quale si rinvenne l'oino-

Fig. 1G6. 1:2

choe precedente, con i frammenti di tre altri piatti
simili.

Uno di questi deve essere notato come il quinto
fittile iscritto : e consiste in un frammento di orlo, dove
si conservano tre lettere (fig. 169).

Ha osservato il collega prof. Barnabei, che in
nessuna delle tombe ove si rinvennero questi fittili
di arte rude locale ornati d' iscrizione, esistevano
buccheri: la qual cosa, se sarà confermata con gli
scavi di altre tombe e di altre necropoli, convaliderà
quanto egli scrisse superiormente intorno alla prima
comparsa del bucchero nelle nostre tombe. Poiché
non si ebbero mai i buccheri dalle tombe a fossa,
ma da quelle a camera semplice, cioè con sarcofago
a coperchio fastigiato, e non nelle più antiche, ma
in quelle un poco posteriori, cioè del tempo in cui
non solo fioriva il commercio dei vasi precorinzì, ma
vigeva ancora la produzione delle figuline introdotte
fra noi (p. 279). Ma ora, messo da banda quanto

concerne i buccheri, è prezioso per il nostro argo-
mento l'avvertire, che in nessuna delle tombe a fossa
delle necropoli falische si trovarono finora fittili scritti,
mentre i più antichi fra questi furono sempre ese-
guiti nell' arte locale ad impasto artificiale nerastro.

Fig. IGUa. 1 :j

Inoltre si incontrarono nelle tombe a camera con sar-
cofagi, che sono del tempo in cui era fiorente il com-
mercio delle figuline dell'arcipelago.

Tra i molti buccheri fini, che si raccolsero dalla
necropoli di Narce, un solo ci conservò un'iscrizione,
forse non intera. È la kylis qui rappresentata (fig. 170,
170«, 170//), della quale molte parti si perderono; e
così se ne andò quasi tutto l'orlo, ove è stata incisa
l'iscrizione.

Fu scoperta nella tornita 1 del sepolcreto di Monte
in mezzo ai Prati (fig. 3 V, tav. Ili V; N. LXIII, 9).
La tomba era a camera con sarcofago di tufo a co-
perchio fastigiato, e depredata in antico, essendovisi
raccolti soltanto rottami di stoviglie nerastre locali
con graffiti, una piccola lekythos di officine insulari,
ed i pezzi di questa kylix di bucchero fine. Nella
quale peraltro se poco si conservò dell' iscrizione,
molto ci rimase di un'altra parte sommamente prege-
vole, che non si può trascurare, sebbene il mio propo-
 
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