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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0180
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VII.

DEGLI OGGETTI DI ORNAMENTO PERSONALE, DELLE ARMI

E DEGLI ALTRI ISTRUMENTI DEL CORREDO FUNEBRE

Oltre i vasi di metallo e di terracotta le tombe di
Narce e quelle di Falerii diedero oggetti di varia forma
e di varia materia, i quali completavano il corredo dei
defunti. In maggior numero sono quelli che apparte-
nevano all'ornamento della persona (tav. IX, X, XI).
Vengono poi le armi, gli arnesi per la bardatura dei
cavalli ed i pezzi di armatura pei carri. Finalmente
abbiamo gli strumenti da lavoro (tav. XI), e gli uten-
sili da cucina (tav. XII).

1. Ornamenti personali.

In armonia di quanto fu dimostrato pei corredi dei
vasi di metallo e di terracotta, giova rilevare che
gli ornamenti da noi recuperati nelle tombe di Narce
e di Falerii non poterono servire per l'uso della vita,
ma per la maggior parte furono fatti per uso funerario.
In vero alcuni consistono in sottilissime foglie di oro
sbalzate e applicate sopra laminette di rame e sopra
sostanze friabili: ad esempio sugli archi di fibula
fatti con una specie d'impasto terroso; ovvero consi-
stono in grani d'oro così sottili, che sotto la più leg-
giera pressione si deformerebbero. Altri sono pendagli
a piccoli grani friabilissimi di ambra, e fibule grandi,
i cui archi furono rivestiti di dischi pure di ambra
ornati con dischetti a foglie di oro che appena vi po-
tevano aderire. Altri finalmente souo in lamine di
rame pure sottilissime, e formano pendagli di poca
o punto resistenza, lavorati alla grossa ed a scopo
manifestamente funebre.

Classificati a seconda della materia in cui furono
fatti, abbiamo ornamenti in oro, elettro, argento,
rame, bronzo, metallo bianco, ferro, cristallo di rocca,

vetro, pasta vitrea, ambra, avorio, legno, terracotta.
Ne diremo brevemente seguendo l'ordine qui enunciato.

Oro.

Pochi sono gli ornamenti di oro che da noi si rin-
vennero nelle tombe più antiche. Occupano il primo
posto le spirali per ciocche di capelli, trovate tanto in
tombe di uomini quanto in quelle di donne (').

Per lo più sono di lavoro solido e consistente;
quindi non possono classificarsi fra gli oggetti di puro
uso funebre, ma sono quelle stesse che servirono per
gli usi della vita. Se ne trovarono raramente, e spesso
in loro vece si posero spirali di rame, come a suo
luogo si dirà. Furono in uso dai tempi del commercio
fenicio fino al periodo più fiorente del commercio greco.
Lo più antiche sono generalmente più grandi, e nella
maggior parte più semplici ; fatte solamente con un
filo d'oro raddoppiato. Sovente questo doppio filo ter-
mina all'estremità in un piccolo occhiello, su cui fu
saldato un bottoncino emisferico. Una di queste è rap-
presentata nella tav. X, fig. 26. Fu trovata nella tomba
a camera con sarcofagi di legno, la quale ha il n. LX
nella serie delle falische.

Spirali identiche si rinvennero nella necropoli di
Narce, in una tomba a fossa con grande loculo sepol-
crale, e precisamente nella tomba segnata col n. 3 nel
secondo sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 I,
tav. Ili I; N. XLII, 1).

(') Sono generalmente ritenute per ornamenti della capi-
gliatura, piuttostochò per orecchini (Ghirardini, Notizie, 1882,
p. 196; Helbig, Bull. Inst., 1882, p. 17. nota 1).
 
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