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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0183

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353

DEGLI ORNAMENTI PERSONALI, DELLE ARMI E DEGLI UTENSILI

354

All'ornamento della persona appartiene una fìbula
di forma singolare, il cui arco è formato di tre li-
stelletti. uno mediano, e gli altri due che si allar-
gano verso la metà. Ciascuno dei listelletti si com-
pone di fili sottilissimi d'oro, torti a cordicella e riu-
niti alle due estremità in un filo solo, che da una
parte forma la staffa dall'altra l'ardiglione. Tra quei
listelli corre una linea ondulata, pure di sottile filo
d' oro, ugualmente torto a cordicella. In luogo della
solita spirale un capo dell'arco presenta un foro,
entro cui s'inseriva la spina d'argento, che teneva luogo
dell'ardiglione. Se ne trovarono due esemplari, e tutti
e due nella tomba 18 del sepolcreto di Monte lo Greco
(N. XXXII, 7). Vi manca la staffa, che molto proba-
bilmente vi era saldata.

Gli ornamenti dei quali abbiamo detto si rinvennero
per lo più nelle tombe a fossa con sarcofago a coper-
chio testudinato, e con loculo pel vasellame di cor-
redo, ossia nelle tombe che appartengono al periodo
più antico. In quelle a fossa con loculo sepolcrale,
che sono di età posteriore, trovammo l'oro adoperato
anche a decorazione di fibule, il cui arco era rivestito
con pezzi di ambra. Sopra quest'ambra furono praticati
alcuni incavi circolari, bassissimi, quanto bastava per
accogliere un sottile dischetto di foglia di oro leggier-
mente sbalzato. Una fila di queste borchiette era di-
sposta attorno alla parte più rigonfia dell' arco, ed altre
due file più piccole negli spazi intermedi. Tre grandi
fibule così decorate si ebbero dalla tomba 3 del secondo
sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 I, tav. Ili I ;
N. XLII, 2, 3). Un'altra se ne rinvenne nella tomba 73
del sepolcreto di Monte Cerreto (fig. 3 M, tav. III M;
N. LII, 14).

In alcune delle più antiche tombe a camera, alle
quali sono proprie le orerie, come quelle di Cere e
di Preneste, non mancarono fibule d'oro ornate a gra-
naglia ed adoperate nell'uso della vita. Un bellissimo
frammento ce ne diede la tomba XXXVIII del sepol-
creto della Penna nella necropoli falisca. È una lunga
staffa, formata di grossa lamina con ornati di rilievo
in stile geometrico a piccolissimi grani d'oro saldati.
Vi è aggiunta a tutto rilievo la figura di un'ocarella,
decorata nel modo stesso che si vede in lavori simili
d'arte fenicia {Notizie, 1887, p. 310, tav. VI, fig. 3).
Molto probabilmente apparteneva ad una fibula ser-
pentiforme a bastoncelli, conosciuta anche col nome
Monumenti antichi. — Voi.. IV.

di fibula prenestina (cfr. Daremberg et Saglio, Dici,
des anliq., IV, p. 2006, fig. 2004).

Poiché il materiale archeologico da noi esaminato
e che in maggior copia fu rimesso a luce nella ne-
cropoli di Narce, ci riporta fino all'età in cui cominciò
il commercio con la Grecia continentale, ossia comin-
ciarono le tombe a camera che imitano il talamo, o
la parte più interna dell'abitazione, ci teniamo alla
sola enumerazione delle orerie del periodo più antico ;
e quindi non parliamo dei ricchi gioielli che gene-
ralmente si trovano associati al vasellame greco, ed
a quello etrusco-campano, di cui cospicui esempì si
ebbero anche nel nostro territorio, come a suo tempo
sarà detto.

Elettro.

Non mancarono nelle nostre tombe ornamenti perso-
nali di elettro, cioè di una lega di oro e di argento.
A questa classe appartengono alcuni pendagli. Il più
grande di essi, rappresentato nella tav. X, fig. 1(3,
proviene dalla stessa ricca tomba di Falerii, che ci
diede il frammento della bella fibula d'oro superior-
mente ricordato.

Da questa tomba medesima avemmo uno dei pezzi
più cospicui che sieno stati scoperti in questi scavi
del territorio fariseo, cioè il grande fibbione di elettro,
rappresentato nella tav. XI, fig. 22 (cf. Notizie, 1887,
p. 310. tav. VI, fig. 7). Consiste in un bastoncello
vuoto, chiuso superiormente ed inferiormente da una
coppetta emisferica, e verso la estremità e per un
terzo della sua lunghezza in ciascuna parte tutto or-
nato di granaglie d'oro a disegno geometrico, cioè da
tre fascie di greca, intramezzate con linee ad angolo.
Motivi a greca, e pure granaglie, si ripetono sopra
le coppette di chiusura. Nel mezzo è rivestito con
fascie verticali di fili di oro, sottili come i capelli;
e tra queste linee si svolgono meandri pure a filo di
o:o sottilissimo, il tutto fissato per mezzo di saldatura,
e con magistero di arte tanto perfetto, che difficil-
mente oggi potrebbesi imitare. Posa sopra una la-
mina, dalla quale muovono tanto dall'uno quanto dal-
l'altro lato due larghe fascie formate da un grosso filo
di elettro, che si ripiega sopra sè stesso, a guisa di
pettine, sicché da una parte e dall'altra potesse es-
sere cucito alla stoffa od al cuoio della cintura, e di

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