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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi: Antichità del territorio Falisco: esposte nel museo nazionale romano a villa Giulia (Parte prima) — 4.1894 (1895)

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Barnabei, Felice; Pasqui, Angiolo: Degli oggetti di ornamento personale, delle armi e degli altri istrumenti del corredo funebre
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https://doi.org/10.11588/diglit.9314#0199

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DEGLI ORNAMENTI PERSONALI, DELLE ARMI E DEGLI UTENSILI

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nostre tombe ne avemmo bellissimi esempì, che sono
rappresentati nella tav. IX, fig. 11, 13 e 18. Erano de-
corati con intarsio di ambra o di smalto, ma queste
materie sono oggi perdute, e non rimane sul ferma-
glio che il vuoto ottenuto a trapano od a scalpello
in cui queste intarsiature entravano. Il primo, che .ha
undici buchi, e quindi era destinato ad una collana
di undici fili, è uno dei due che si trovarono nel più
grande monile della tomba 18 del sepolcreto di Monte
lo Greco (N. XXXII, 12). Il secondo appartiene al mo-
nile della tombaXVII del sepolcreto di Montarano nella
necropoli falisca; il terzo è della tomba 16 del sepol-
creto della Petrina (fig. 3 A, tav. Ili A ; N. XXIV,
13 bis).

Legno.

Volendo ricordare tutti gli oggetti che servirono
all' ornamento del defunto, non dobbiamo trascurare
un'armilla di legno, trovata in una tomba a pozzo del
sepolcreto di Montarano, che ha il n. VI tra le fa-
lische. È riprodotta nella tav. X, fig. 24 (').

Terracotta.

Per la medesima ragione dobbiamo qui ricordare
alcuni pendaglietti fittili, fusiformi, d'impasto artifi-
ciale nerastro, adoperati come monili nella stessa tomba
della necropoli di Falerii, alla quale appartiene il
braccialetto di legno sopra riferito (2).

2. Utensili vari.

È quasi superfluo ricordare, dopo quanto superior-
mente intorno ai fittili è stato esposto, che il corredo
funebre non consisteva soltanto nell'ornamento del
cadavere. Presso questo si deponevano anche gli uten-
sili per la toletta, inoltre gli strumenti del lavoro;
e, quando la tomba era di guerriero, vi si deponevano
anche le armi.

(*) Le stazioni lacustri della Svizzera ed i tumuli della
Gallia diedero armille di legno ed anche di terracotta (Desor,
Le bel dge du bronze lacustre an Suisse, p. 23).

(2) Questi pendaglietti di terracotta trovano perfettamente
riscontro, sia per la grandezza che per la forma, con quelli di
bronzo scoperti in una tomba arcaica della necropòli vetulo-
niese (Falchi, Vetulonia, tav. VII, fig, 16).

Monumenti antichi. — Voi. IV.

Per quanto riguarda gli strumenti della toletta,
cioè cura-unghie, cura-orecchie, mollette e pettini, essi,
come abbiamo detto di sopra, si trovarono spesso appesi
ad ardiglioni di fibule, spesso poi isolatamente.

Tra questi citeremo il bellissimo cura-unghie ,
esposto colla suppellettile funebre della tomba 2 del
secondo sepolcreto a sud di Pizzo Piede (fig. 3 I,
tav. Ili I; N. XLVI, 7; cfr. p. 362). Come quello
rappresentato nella tav. IX, fig. 44, esso ha il foro per
cui poteva essere infilato, mediante un anello, ad un
ardiglione di fibula. Pure isolata si rinvenne la molletta
rappresentata nella tav. IX, fig. 56, la quale, per le
sue proporzioni troppo grandi, è difficile che fosse
stata usata come semplice pendaglio di una fibula. Fu
scoperta nella tomba a fossa che ha il n. XUis nelle
serie delle tombe falische.

Dovrebbero tra questi utensili da toletta essere
annoverati, i cultri lunati, se per argomenti irrefu-
tabili fosse dimostrato che servirono per radere il
mento, cioè furono rasoi veri e propri. Ma qualunque
sia stato il loro uso, basti a noi qui ricordare che un
coltello di questa forma ricorre spessissimo nelle tombe
a cremazione, ed in quelle più antiche sovente è il
solo strumento che vi si trovi. Ricorre pure, benché
assai raramente, in tombe a fossa; ed in questo caso
non trovasi solo, come nelle più antiche tombe a pozzo
delle nostre necropoli, ma è uno dei tanti oggetti
del corredo funebre. In generale questi cultri sono in
bronzo di pochissima lega, vale a dire assai mallea-
bile; per cui poterono essere rifiniti a martellatura,
affilati nel taglio ed ornati con motivi geometrici finis-
simi a bulino. Uno ne è rappresentato nella tav. XII,
fig. 5 e proviene dalla tomba XV del sepolcreto di
Montarano nella necropoli falisca ('). Conteneva questa
tomba due ossuari, chiusi entro callotte di tufo e posti
l'uno a poca distanza dall'altro. Entro uno di essi
trovavasi il cultro superiormente ricordato ; entro l'al-
tro un cultro simile ma di ferro, ed è questo rap-
presentato nella tav. XII, fig. 6. È mancante del ma-

(') Gli esemplari raccolti nelle tombe di Narce e di Fa-
lerii presentano tutti la stessa forma, cioè hanno l'occhietto del-
l'ansa decorato lateralmente di due ocarelle; e trovano perfetta
somiglianza con quello della così detta tomba del Guerriero di
Tarquiuii (cfr. Non. List., voi. X, tav. Xb, fig. 4).

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