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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0070

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NECROPOLI

Questo, tipo di vasetto èva già uscito prima d'ora
da altre necropoli del Piceno. Tre se ne conservano
nel Museo di Ascoli. Uno, di tipo primitivo, con
ansa quadrangolare, identico a quello della tav.
Vili, 49, fa trovato in Ascoli stesso con una fìbula
a quattro spirali. L'altro più grande, più sviluppato,
e di età più tarda, è munito di ansa quadrangolare
Irniente in due anelli. Nel terzo 1' ansa rettangolare
e verticale è sormontata da asta ricurva, come in un
quarto esemplare proveniente da Spinetoli e conser-
vato nel Museo preistorico di Roma. Quivi sono
ancora altri vasetti del medesimo tipo, ma tutti rozzi
e primitivi, usciti dalla necropoli di (Jupramarit-
tima.

E notevole che gli stessi vasi si ebbero altresì
dalle necropoli dei Pizzughi in Istria, dove però anche
quelli di forma più primordiale, sono già coperti di
ornati geometrici graffiti ('), i quali, a Novilara, appa-
iono soltanto negli askoi di tarda età. cioè in quelli del
sepolcreto Servici.

4) Ciotole. Di una terra fina che si direbbe vera
argilla figulina, di lavoro accurato, con pareti levigate
e lucenti sono le ciotole, che però nella forma offrono
parecchie varietà.

Alcune, a base piana, con pareti tondeggianti ed
orlo dritto, mancano di ansa, come l'esemplare della
tav. Vili, 48, proveniente dal sepolcro 13. Alta
m. 0,08 con diam. di m. 0,14, aveva nel suo in-
terno un rozzo skyphos, ornato di tre tubercoli, il
quale alla sua volta conteneva un cantaro di bucchero
nero a due manici.

Altre ciotole sono fornite di un'ansa quadrangolare
impostata verticalmente sull'orlo rientrante. L'esem-
plare della tav. Vili, 53, proveniente' dalla tomba
122, è alto m. 0,075 per m. 0,145 di diametro.
Talune ciotole infine hanno il manico ad orecchietta
piatta, pareti coniche e labbro leggermente svasato.
Appartiene a quest'ultima classe, l'esemplare pubbli-
cato con la fig. 11, proveniente dal sepolcro 26, e no-
tevole per un raro fregio che gira attorno alla costa
ed occupa altresì una parte del manico. Il fregio
consiste di tanti cerchioìini elittici, riempiti di mate-
ria giallastra con puntino di terra nel mezzo.

NOVILARA 120

Questi cerchioìini si ottennero imprimendo nella
terra, quando era ancor fresca, degli anellini di pasta
vitrea gialla, i quali nella cottura si rassodarono ed il
cui colore giallo spiccava poi sul fondo nero lucente
della terra. Un' ornamentazione analoga venne già
osservata sopra una tazzina di Verucchio, in cui gli
anelli impressi erano di osso (')■ Ed amendue queste

FlG. 11. 1:2

ornamentazioni ricordano quella assai più comune di
borchiette, con o senza picciuoli, di bronzo (2).

Tutti i vasi indicati finora sono di fabbrica locale ;
e l'aver trovato già in questa zona più arcaica del
sepolcreto Molaroni, spesso in un medesimo sepolcro,
tanto gli skyphoi a spesse pareti e di rozza fattura,
quanto le ciotole ed i nappi di fino lavoro, ci distoglie
dall'ammettere fra gli uni e gli altri diversità di
tempo. Piuttosto la differenza della lavorazione dovrà
spiegarsi col diverso uso a cui i singoli vasi erano
destinati. Tanto più che anche nelle tombe posteriori
del sepolcreto Servici continua la medesima differenza
d'impasto e di fattura fra gli skyphoi, le ciotole, i
kantaroi e gli askoi.

Uguali particolarità si notano altresì nei vasi,
fini e grossolani, delle più antiche stazioni italiche,
fondi di capanne e terremare, le cui olle cilindro-co-
niche, d'impasto impuro, hanno pareti grossolane e
rozzi cordoni a rilievo, mentre le ciotole, sormontate
dalla caratteristica ansa lunata, di terra assai più
purgata, levigate alla superficie, brillano per una tinta
nera e quasi lucente.

Vasi dipinti. — Dal sepolcreto Molaroni si ebbe

(!) Amoroso, Le necropoli preistoriche dei Pizzughi, p. 24,
tav. VI, n. 1, 3, 0.

C) Notizie 1894, p. 301.

(2) Barnabei, Antichità del territorio falisco in Mon. an-
tichi, voi. IV", p. 227 o segg.
 
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