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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0075

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NECROPOLI DI NOVILARA

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Rimane poi sempre a ricercarsi la ragione perchè
tale fibula inanelli nelle necropoli tipo Villanova. Fi-
nora mia sola a quattro dischi se ne rinvenne a Cor-
neto Tarquinia ('). ed mi' altra a quattro spirali, di
mi tipo che si direbbe ungherese, in Este (2).

Fibule a foglia. — Costituiscono un gruppo spe-
ciale le fibule a larga edesile foglia, piegata a conca,
in modo di formare una gondola lunga, e vuota nell'in-
terno (tav. Vili, 21). Gli esemplari trovati sono in
numero di quattro, ed in tutti il gancio già ha la
forma di breve staffa. Pochi altri pure se ne ricupe-
rarono dal sepolcreto Servici: ma in essi la foglia,
benché curvata in egual maniera, ha il dorso ornato
di linee e circoli leggermente incisi.

Alle indicate fibule se ne collega un'altra, estratta
dal sepolcro 93, il cui gancio conserva ancora la forma
di disco, particolarità che aumenterebbe il suo carattere
arcaico, avvicinandola alle fibule di egual tipo prove-
nienti dalla Grecia (3). La foglia stessa, non ancora
ridotta a gondola, è semplicemente curvata ad arco
(tav. Vili, 20).

Ma per essere questa fibula del tutto isolata, di
un lavoro trascurato, e specialmente perchè la tomba
da cui proviene conteneva molti oggetti di bronzo e
di ambra, propri di un periodo posteriore, sono in-
dotto a considerarla come tardo ed eccezionale avanzo
di un tipo di fibula già da tempo scomparso. Essa
presenta grande somiglianza con altra fibula pubbli-
cata dal Montelius (4).

Al contrario una fibula simile di tipo veramente
arcaico, con costa mediana a rilievo e con fregio di
triangoli pieni di linee incise intorno all'orlo, conser-
vasi nel museo di Ascoli, proveniente da Civitella
del Tronto; un'altra se ne rinvenne nella necropoli
di Monteroberto (5). La staffa, ora mancante in amen-
due gli esemplari, probabilmente era a disco.

Fra tutte le fibule a foglia uscite dal sepolcreto
Molaroni considero ancora come la più arcaica quella
della tomba 57 (fig. 16 e 16a), la quale è ornata sopra

(1) Notizie 1882, tav. XIIIbis, n. 11.

(2) Soranzo, Scavi c scoperte nei poderi Nazzari,tn\.\\,

li. 4.

(3) Montelius, Spannai ecc., p. 12, fig. 8 e 0.

(4) La civilisation primitive cn Italie prém. part., Sèrie A,
pi. Il, fig. 15.

(5) Notizie 1880, tav. IX, n. 3; cfr. Montelius. op. cit.
Sér. A, pi. I, fig. 10.

Monumenti antichi — Voi. V.

l'arco di tre circoli, uno più grande nel mozzo e due
laterali più piccoli, con puntini che circoscrivono
l'orlo e formano altresì una costa mediana. Per la
forma stretta della foglia, che direbbesi di salice, e
per gli ornamenti incisi, quantunque di tipo diverso,
sul dorso, questa fibula presenta grande somiglianza
con altra, essa pure molto arcaica, proveniente da Mi-
cene ('), e con quelle rinvenute nelle palafitte e nelle
terremare, quantunque in queste ultime la foglia non
sia ancora curvata a gondola, e neppure piegata ad
arco (2). La fibula Molaroni era già stata restaurata
dagli antichi i quali, accavalcata la testa dello spillo
alla sommità dell'arco, aveano ricongiunti i duo pezzi
con chiodetti.

Fibule di ambra. — Cronologicamente posteriori
a quelle ad arco di violino, ad arco semplice ed a
foglia di salice, con le quali non si trovarono mai associa-
te, le fibule di ambra fanno la loro prima, ma modesta
comparsa, con alcune a foglia piegata a gondola (sep. 2,
16, 22) e con una a doppia spirale (sep. 70).

Anche nelle tombe felsinee tipo Villanova le fibule
di ambra sono posteriori a quelle ad arco semplice
e ad arco ritorto.

Nel sepolcreto Molaroni, fin dal loro primo appa-
rire, si presentano a noccioli grossi ed interi (tav. Vili,
17), e con questa forma continuano nelle tombe Ser-
vici, mentre due soltanto se ne rinvennero (sep. 2 e 20)
lavorate con quelle sezioni discoidali, che caratteriz-
zano al contrario le più antiche fibule di ambra nelle
necropoli felsinee.

Per dare un'idea dell'abbondanza di coteste fibule
di ambra nel sepolcreto Molaroni basta il fatto che,
tolti i pochi sepolcri di donne, i quali avevano fibule
in bronzo del tipo più arcaico, dei rimanenti oltre
la metà ne contenevano a grosso nocciolo di ambra.
Il quale qualche volta assume forma romboidale, ma
per lo più è piriforme (tav. Vili, 17), ed attraver-
sato da verga di bronzo a sezione quadrangolare. Le
cavità ed i solchi che spesso si osservano su questi noc-
cioli, dimostrano che essi furono adoperati grezzi, quale
materia indigena, senza sottoporli a speciale lavoro
e levigatura, onde toglierne o nasconderne le fallo. Le
medesime forme ed anche i medesimi difetti si ripetono

(1) 'EtfripsQ. 'jtQxaiok 1891, tav. Ili, n. 5.

(2) Undset, Zeitschrift far Ethnolog. 1890, p. 506, f. 3, -1.

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