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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 5.1895

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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
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https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0084

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NECROPOLI DI NOVILARA

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impressi, racchiusi in una cornice di piccole bulle
sbalzate. Lungo i quattro margini corrono fori pas-
santi, che servivano per cucire, oppure rissare me-
diante chiodetti, la lamina ad una striscia di cuoio (').

Lastre di bronzo con frangia di catenelle.

Nella tav. Vili ai numeri 32 e 34 ho fatto dise-
gnare due oggetti di forma pressoché nuova, rinve-
nuti in tombe (36 e 78) spettanti alla zona più ar-
caica del sepolcreto Molaroni. Un altro oggetto simile,
proveniente dalla tomba 135, di età assai più recente,
è riprodotto dalla qui unita tìg. 20.

Tutti tre gli oggetti consistono di una lastra trape-
zoidale di bronzo, larga, in media, alla base sette cen-
timetri e sormontata da tre appendici verticali. Quella
di mezzo, più alta, termina talvolta in un dischetto con
foro centrale (tav. Vili, 32), nel quale introduce-
vasi un anello, come dimostra la fig. 20. Le altre
due appendici laterali più brevi finiscono, nei più
antichi esemplari (tav. Vili, 32 e 34), in due specie,
di uncini, che, nella piastra più recente, assumono la
forma come di due teste di animali, voltati in senso
opposto, forse di due cigni, dai cui becchi doveano
pendere catenelle, essendo perfettamente conservato
il foro in cui introducevasi il primo anello. Due delle
piastre hanno la superficie coperta di circoli impressi,
che nella terza è liscia. In tutte e tre dal margine infe-
riore pendono varie file di catenelle, in numero di otto
o dieci, di cui soltanto le porzioni superiori sono conser-
vate, mentre quelle estreme, in causa della soverchia
ossidazione degli anelli, andarono per massima parte
perdute.

Anche le catenelle della terza placca (tìg. 20) si rin-
vennero così aggrovigliate fra loro da formare una spe-
cie di palla, senza che da principio vi fosse speranza di
poterle sciogliere e ricomporre. Ma, trasportate al museo
di Bologna, esse vennero con somma pazienza ed abilità
ripulite dalla terra, sciolte dai gruppi che vi avea
formato l'ossidazione e restituite quasi tutte alla loro
primitiva posizione.

Ne risultò una specie di fascia della considere-
vole lunghezza di m. 0.70 compresa la piastrella,
alla cui base sono praticati, ad ugual distanza fra

(') Cfr. Chantre, Rechcrch.es anthropol. dans le Caucaso,
voi. II, pi. LV.

loro, dieci fori, da ognuno dei quali pende una ca-
tenella.

Fig. 20. i : i
Tali catenelle però non rimanevano libere, ma
erano, nello sviluppo della loro lunghezza, collegate da
catene trasversali in quattro punti, i due primi a mag-
giore, i due ultimi a minore distanza fra loro. Ana-
loga disposizione avevano le dieci catenelle pendenti
da una fibula di llebbio edita dal eh. Castelfranco (')•

(') Bull, di paletti, ital. anno IV, tav. Ili, n. 1.
 
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