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Brizio, Edoardo: La necropoli di Novilara
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.9299#0099
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6° la celebro di Orecchio trovata nel 184G
presso (Mona a Mare (Moti. List. 1818, tav. LX, a. 2;
Fabretti, C. I. II. p« 260, n. 2848; Zvetaieff, Inscript.
Ital. med. n. 5; Inscript. Ital. infer.n. 7).
7" a questa sarei di avviso doversi aggiungere
anche quella di Casteldieri e di Goriano Sicoli, oggi
mi Museo di Napoli (Zvetaieff, Inscript. Ital. med.
ii. 10: ld., Inscript. Ital. infer. u. 12).
178
specialmente in rapporto con la quistione tirreno-pc-
lasgica ed arrivando alla conclusione che le due iscrizioni
pesaresi debbansi attribuire a gente etnisca che abi-
tava in quel di Pesaro ed a Novilara, o per meglio dire
ad un popolo di lingua e scrittura non guari diversa
dall'etnisca (').
Incompetente ad apprezzare il valore degli argo-
menti linguistici addotti dal eh. autore a sostegno della
NECROPOLI DI NOVILARA
In queste contrade, e specialmente a Cupramarit-
tima, ad Oftida e nel Teramano, si è già constatata la
presenza di necropoli del tipo di questa di Novilara
(vedi sopra p. 108). Dimodoché i monumenti epigrafici
confermano quanto già potevasi dedurre dalle semplici
sepolture, cioè che una medesima popolazione stan-
ziava nei tempi preistorici sul versante adriatico da
Pesaro fino ad Ortona, cioè oltre il limite così occi-
dentale come orientale, in cui all'epoca romana fu poi
ristretto il Piceno.
Il prof. Elia Lattes ha già pubblicato la stele
pesarese con iscrizione di 12 linee ed il frammento epi-
grafico Servici, confrontandoli non soltanto con i titoli
sabellici ora citati, ma ancora con quelli umbri, etru-
schi, falisci, nord-etruschi, veneti, ecc., studiandoli
Monumenti antichi — Voi. V.
sua tesi, mi limito ad osservare che le sue conclu-
sioni non si accordano coi risultati archeologici, perchè
il rito di umazione rannicchiata, quale osservasi nei
sepolcri di Novilara, per quanto risulta dalle scoperte
fatte finora in Italia, era proprio delle popolazioni che
occupavano questa regione molti secoli avanti la ve-
nuta, non solo degli Etruschi, ma ancora degli Italici,
nel senso etnografico della parola.
Oltre a ciò per quanto noi sappiamo dei veri Etruschi,
di quelli cioè di cui parla la storia, ai quali allude anche
il prof. Lattes, e che dimorarono in Italia, sia sulla
spiaggia del Tirreno, sia nella regione felsinea, essi
(!) Lattes, Di due nuove iscrizioni preromane trovate
presso Pesaro ecc. p. .il.
12
6° la celebro di Orecchio trovata nel 184G
presso (Mona a Mare (Moti. List. 1818, tav. LX, a. 2;
Fabretti, C. I. II. p« 260, n. 2848; Zvetaieff, Inscript.
Ital. med. n. 5; Inscript. Ital. infer.n. 7).
7" a questa sarei di avviso doversi aggiungere
anche quella di Casteldieri e di Goriano Sicoli, oggi
mi Museo di Napoli (Zvetaieff, Inscript. Ital. med.
ii. 10: ld., Inscript. Ital. infer. u. 12).
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specialmente in rapporto con la quistione tirreno-pc-
lasgica ed arrivando alla conclusione che le due iscrizioni
pesaresi debbansi attribuire a gente etnisca che abi-
tava in quel di Pesaro ed a Novilara, o per meglio dire
ad un popolo di lingua e scrittura non guari diversa
dall'etnisca (').
Incompetente ad apprezzare il valore degli argo-
menti linguistici addotti dal eh. autore a sostegno della
NECROPOLI DI NOVILARA
In queste contrade, e specialmente a Cupramarit-
tima, ad Oftida e nel Teramano, si è già constatata la
presenza di necropoli del tipo di questa di Novilara
(vedi sopra p. 108). Dimodoché i monumenti epigrafici
confermano quanto già potevasi dedurre dalle semplici
sepolture, cioè che una medesima popolazione stan-
ziava nei tempi preistorici sul versante adriatico da
Pesaro fino ad Ortona, cioè oltre il limite così occi-
dentale come orientale, in cui all'epoca romana fu poi
ristretto il Piceno.
Il prof. Elia Lattes ha già pubblicato la stele
pesarese con iscrizione di 12 linee ed il frammento epi-
grafico Servici, confrontandoli non soltanto con i titoli
sabellici ora citati, ma ancora con quelli umbri, etru-
schi, falisci, nord-etruschi, veneti, ecc., studiandoli
Monumenti antichi — Voi. V.
sua tesi, mi limito ad osservare che le sue conclu-
sioni non si accordano coi risultati archeologici, perchè
il rito di umazione rannicchiata, quale osservasi nei
sepolcri di Novilara, per quanto risulta dalle scoperte
fatte finora in Italia, era proprio delle popolazioni che
occupavano questa regione molti secoli avanti la ve-
nuta, non solo degli Etruschi, ma ancora degli Italici,
nel senso etnografico della parola.
Oltre a ciò per quanto noi sappiamo dei veri Etruschi,
di quelli cioè di cui parla la storia, ai quali allude anche
il prof. Lattes, e che dimorarono in Italia, sia sulla
spiaggia del Tirreno, sia nella regione felsinea, essi
(!) Lattes, Di due nuove iscrizioni preromane trovate
presso Pesaro ecc. p. .il.
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